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Eventi

Eventi (161)

Raiz, alias Gennaro Della Volpe, artista doc napoletano ed Enzo Gragnaniello, il “poeta” della musica partenopea, sono stati gli applauditissimi super guest della XII Edizione de “L’Amore è…” il Charity Gala by Maridì Communication diretto a sostenere i progetti della LILT Napoli, andato in scena giovedì 16 marzo a Villa Mazzarella, Posillipo, Napoli. L’evento, condotto puntualmente dalla giornalista Maridì Vicedomini ha visto in primis  la partecipazione del Prof. Adolfo Gallipoli d’ErricoPresidente Lilt Napoli accompagnato dalla moglie Simona  e di selezionatissimi ospiti, esponenti del jet set del golfo partenopeo . Ad aprire la serata, articolata tra momenti di moda e di spettacolo con uno sguardo particolare rivolto alla “cultura”, la performance musicale di un duo “eccellente”: Raiz, più che mai in pole position per la sua interpretazione di “Don Salvatore” nella terza serie di “Mare fuori” in onda su Rai 2 ed il maestro Gragnaniello che hanno interpretato magistralmente  tre brani del loro repertorio musicale, regalando momenti di forte emozione a tutti i presenti. A seguire, l’Alta Moda con una capsule Luxury Kaftani 2023 tratta dalla collezione St. Tropez del couturier Nino Lettieri  realizzati  con tessuti leggeri quali l’ organza, satin  chiffon, con disegni geometrici black and white ed un flash della linea beachwear Summer 2023  by DISTRICT Margherita Mazzei; ed ancora, in scena, una preview della Collezione Autunno Inverno 2023/24 della prestigiosa azienda “Umberto Antonelli Pellicceria”. Di grande impatto, il divertente trunk show degli outfit sportwear ricercati ed innovativi  by GIVOVA, un’azienda italiana leader nello scenario internazionale, che, grazie, al Presidente Giovanni Acanfora ed all’Amministratore Delegato Giuseppina Lodovico, è sempre attenta a sostenere nobili iniziative nel “Sociale”, partendo dal concetto che lo sport,  suo core business, è un’attività essenziale per migliorare lo stile e la qualità della vita dell’individuo. Sempre per il Fashion, “big surprise” by “Rebella Shoes”, un brand fondato della giovane e rampante imprenditrice Tiziana Astuto, che ha presentato una capsule della nuova collezione di sandali e di dècolletès impreziositi da swarovsky. Non solo showbiz ma anche ampio spazio dedicato all’Health & Wellness con Antur , Direttore Scientifico Maria Luisa Conza,  biologa, farmacista, nutrizionista,  ovvero un’azienda che si occupa  di benessere a 360 gradi, producendo una linea di integratori alimentari naturali e confezionando in toto il  “Corporate Wellbeing” ovvero un progetto che comprende tutte le strategie che possono essere attivate da chi fa impresa al fine di migliorare lo stato di benessere psico-fisico  dei propri dipendenti, sposando in pieno l’assioma dell’ILO (International Labour Organization), che postula un legame diretto tra la produttività e il wellbeing dei lavoratori. Ed ancora, per il segmento medico-scientifico, da rilevare la partnership all’evento dello Studio medico di Domenico Monda, odontoiatra, specialista in “Estetica del sorriso” , particolarmente sensibile al rispetto  dell’igiene e della sicurezza  nell’esercizio della sua professione secondo i dettami  normativi dell’Oms.  Grande rilievo anche alla tutela del diritto alla salute, inteso come diritto individuale primario ed irrinunciabile con la partnership del prestigioso Studio Legale Mazzeo dell’avvocato Lorenzo Mazzeo “Toga d’oro” e delle figlie, avvocati Antonella e Lorenza Mazzeo,  che opera da tempo con successo e competenza  in materia sanitaria con particolare riferimento alle ipotesi di responsabilità professionale in tema di “Medical mal practice”. Da menzionare l’attribuzione, nel corso della kermesse,  dei Premi Lilt Napoli, consegnati dal Prof Gallipoli; in particolare, sono stati insigniti:  per lo spettacolo Raiz ed Enzo Gragnaniello; per la moda, Nino LettieriMargherita MazzeiTiziana Astuto; per l’impresa e le professioni, Givova, Maria Luisa Conza (Antur), l’avvocato Lorenzo Mazzeo. Infine, in tema di benessere, non poteva mancare il discorso “Food” con la partecipazione di brand di alto profilo quale “Confetti Maxtris” e di due realtà del settore molto apprezzate : “Dolce e Caffè” di Aniello Esposito che ha proposto un festival di delicatezze secondo l’antica tradizione della pasticceria campana e “La Botteghella” di Vincenzo Tammaro con le sue specialità casearie al tartufo.

Dal 29 marzo al 3 aprile 2023 torna in Italia RENDEZ-VOUS, il festival dedicato al CINEMA FRANCESE. La kermesse, giunta alla sua XIII edizione, apre i battenti, come ogni anno, a Roma, al Cinema Nuovo Sacher, dove sono accolti film e ospiti della rassegna. Il viaggio, partito dalla Capitale, fa poi tappa, con sezioni speciali e ospiti, alla Cineteca di Bologna, al Cinema Massimo di Torino, agli Institut Français di Milano e di Palermo.

Il più prestigioso evento cinematografico italiano dedicato al cinema francese, nasce da un'iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, è realizzato dall’Institut français Italia, co-organizzato con Unifrance, l’organismo di promozione del cinema e dell’audiovisivo francese nel mondo. La direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini.

 Il festival beneficia come sempre del sostegno di BNL BNP Paribas, di Borsalino, della Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea –, dell'Hotel Sofitel Rome Villa Borghese, di France 24, la chaîne d'information internationale e della SACEM.

Anticipazioni Rendez-vous 2023 | CRONACHE DEL TEMPO PRESENTE ovvero il Paradiso perduto

Ancora tre anticipazioni in vista della XIII edizione del Festival Rendez-vous, che si svolgerà a Roma dal 29 marzo al 3 aprile presso il Cinema Nuovo Sacher, per poi raggiungere Milano, Bologna, Palermo e Torino.

Tre grandi autori ci portano in viaggio: ARNAUD DESPLECHIN, CHRISTOPHE HONORÉ, ALBERT SERRA. Che il terreno esplorato sia geopolitico, familiare o esistenziale, poco importa, questo cinema non promette scoperte ma, nell’esplorare l’ineffabilità, finisce per trovare senso e consapevolezza.

ARNAUD DESPLECHIN torna al Festival Rendez-vous, per presentare, al Cinema Nuovo Sacher, in anteprima italianaFRÈRE ET SŒUR – FRATELLO E SORELLA.

Con quest’ultimo lungometraggio, selezionato in Concorso al Festival di Cannes 2022, Desplechin segna un nuovo capitolo dedicato alla riscrittura del suo romanzo intimo, una radiografia luminosa e sottile dei conflitti familiari. Il sontuoso duello di amore e odio, messo insieme dal cineasta, è affidato alla maestria di due grandi attori: Marion Cotillard Melvil Poupaud. La famiglia, l’ambivalenza dei sentimenti, Roubaix, la malattia, la morte, la letteratura, in Frère et sœur ritroviamo il condensato di tutto il cinema di Desplechin. Dramedy? Commedia terribile? Un viaggio tutto umano nel labirinto intricato dei non detti, per sentire il perdono e per raccontare, ancora una volta, il potere che ha l’arte di trasformarci.

Sinossi | FRÈRE ET SŒUR – FRATELLO E SORELLA di Arnaud Desplechin con Melvil Poupaud, Marion Cotillard, Golshifteh Farahani.

Louis (Melvil Poupaud) e Alice (Marion Cotillard) sono fratello e sorella. Lei è un’attrice affermata, lui un insegnante e poeta ribelle. Alice odia Louis ed è per questo che non si vedono da più di vent’anni. È la morte dei genitori a costringere i due a ritrovarsi, all’improvviso, faccia a faccia. Presentato in Concorso al Festival di Cannes 2022, Desplechin torna sul terreno familiare dopo l’inganno di Tromperie e tra melodramma e western gira non soltanto una storia d’odio inspiegabile e indicibile, ma uno dei suoi film più intimi e toccanti.

Prossimamente in sala con Movies Inspired.

Arriva a Roma: LE LYCÉEN di CHRISTOPHE HONORÉ. Il film sarà presentato al Cinema Nuovo Sacher dal protagonista PAUL KIRCHER.

Nel suo quattordicesimo lungometraggio per il cinema, Honoré ci regala l’opera più personale. Attingendo alla sua memoria, compone lo struggente ritratto di un adolescente, perduto, ribelle, e della sua lotta per la vita. La narrazione è effervescente, caotica, epica come può essere quella di una giovinezza. E la camera traccia un viaggio luminoso attraverso il lutto, che conduce alla scoperta di un sentimento di “fratellanza”, ma prima ancora all’epifania dell’amore. Con Le Lycéen, Honoré fa dell’educazione sentimentale un rimedio alla morte e uno strumento per trovare senso alla vita.

Il cineasta riunisce nel cast: Vincent Lacoste, nel ruolo del fratello, brusco ma affettuoso, Juliette Binoche, sublime nel suo ruolo di vedova, attorno al “corpo ribelle” del protagonista, l’esordiente Paul Kircher. L’interprete ventiduenne, figlio d’arte degli attori Irène Jacob e Jérôme Kircher, ha vinto  la Concha d’argento della migliore interpretazione al Festival di San Sebastián, per questo ruolo, e ottenuto la candidatura ai César.

Sinossi | LE LYCÉEN | WINTER BOY di Christophe Honoré

Lucas (Paul Kircher) ha appena 17 anni quando la sua vita viene sconvolta da una perdita tremenda: la morte del padre. Rimasto solo insieme alla madre (Juliette Binoche), mentre il fratello maggiore (Vincent Lacoste) si è trasferito per conto suo a Parigi, Lucas deve lottare con tutte le sue forze per riuscire a riportare la speranza e l’amore nella propria vita. Immergendosi nel suo passato e ispirato da L’adolescente di Dostoevskij, Honoré realizza una coreografia esistenziale delicata e commovente sull’elaborazione del lutto e la tentazione dell’abisso.

Prossimamente su MUBI.

ALBERT SERRA sarà a Roma per presentare PACIFICTION – TOURMENT SUR LES ÎLES, al Cinema Nuovo Sacher.

Choc cinematografico del 2022, chef-d’ouvrePacifiction è stato salutato dalla critica come il film dell’anno. I due recenti César, uno per la miglior fotografia a Artur Tort, l’altro al miglior attore per il protagonista, il magistrale Benoît Magimel, continuano il percorso di incoronazione di un film inclassificabile… Potente, audace, ermetico, grottesco, sublime, crepuscolare, iperrealistico, artificiale. Gli aggettivi si perdono, così come i tentativi di definizione. Si può coniugare un thriller politico con un saggio poetico? Il regista catalano sembrerebbe dire di sì firmando un cinema modernissimo nel raccontare il tempo presente: quella magnetica calma che precede la tempesta. Incontro con un cineasta che ha deciso di spingere ai limiti la narrazione.

Sinossi | PACIFICTION – TOURMENT SUR LES ÎLES di Albert Serra

De Roller è l’alto funzionario del governo francese nei territori d’oltremare della Polinesia. Da anni tesse relazioni e intercetta malumori nella popolazione locale. Quando a Tahiti comincia a girare voce della presenza di un sottomarino che sembrerebbe indicare la ripresa dei test nucleari, De Roller cerca di minimizzare e calmare le acque. In Concorso a Cannes 75, l’ipnotico e poetico spy-thriller di Serra con un magistrale Benoît Magimel (César 2023 come miglior attore) è una feroce e imperdibile riflessione sull’eredità coloniale francese e sull’ineffabilità del nostro mondo.

Il film, distribuito da Movies Inspired, esce in sala l’11 maggio.

Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

La XIX edizione del Locus Festival “Music of many colours”, uno dei simboli per eccellenza dell’estate in Puglia e tra le colonne portanti della stagione musicale italiana, dopo aver già annunciato alcuni nomi nella line up di Trani, di Locorotondo e di Bari, tra cui i Simply Red e i Sigur Ròs, è pronta ad accogliere una vera icona della musica moderna, Herbie Hancock, sul palco di piazza Ciaia il 13 luglio a Fasano.

Leggenda vivente del jazz mondiale, Herbie Hancock ha trasceso, attraverso le sue esplorazioni, limiti e generi rimanendo però sempre fedele al suo stile inconfondibile, firmando una carriera lunga cinque decenni e 14 Grammy Awards, tra cui “Album dell'anno” per River: The Joni Letters.

Il suo nome nella line up del Locus è la conferma della versatilità di un festival da sempre attento alle tendenze del jazz e della black music mondiale, ma anche all'elettronica così come alla canzone d'autore e al pop di qualità, un percorso senza confini che abbraccia suoni dall’Italia e dal mondo.

Herbie Hancock è stato parte integrante di ogni movimento musicale popolare sin dagli anni '60, pioniere, come membro del Miles Davis Quintet, della rivoluzione del jazz, ha firmato un album da record come Headhunters, il primo album jazz nella storia a diventare disco di platino, in cui combina il jazz elettrico con funk e rock in uno stile innovativo che ancora oggi continua a influenzare la musica contemporanea.

A lui il merito di aver oltrepassato i confini diventando un maestro del funk per poi avvicinarsi alla disco music e all’elettronica: una versatilità che lo renderà un punto di riferimento anche per generazioni di artisti di musica hip hop e dance e lo porterà a collaborare con artisti pop come Sting, Annie Lennox, John Mayer, Christina Aguilera, Paul Simon, Carlos Santana, Joss Stone e Damien Rice.

Pochi nell'industria musicale hanno avuto più influenza sul jazz acustico ed elettronico e sull'R&B di Herbie Hancock. Come ha scritto l'immortale Miles Davis nella sua autobiografia, "Herbie è stato il passo dopo Bud Powell e Thelonious Monk, e non ho ancora sentito nessuno che sia venuto dopo di lui".

Hancock ricopre il ruolo di Creative Chair for Jazz per la Los Angeles Philharmonic Association e di Institute Chairman dell'Herbie Hancock Institute of Jazz. Nel 2011 è stato nominato Ambasciatore di buona volontà dell'UNESCO e nel dicembre 2013 ha ricevuto un Kennedy Center Honor. Le sue memorie, Herbie Hancock: Possibilities, sono state pubblicate da Viking nel 2014 e nel febbraio 2016 gli è stato conferito il Grammy Lifetime Achievement Award. Hancock è attualmente in studio al lavoro su un nuovo album.

Tra i  nomi già annunciati nella line up del Locus i Simply Red il 27 giugno nell’iconica piazza della Cattedrale di Trani, i Sigur Ròs nell’area portuale di Bari l'11 luglio; nell’intesa programmazione a Locorotondo i neozelandesi Fat Freddy’s Drop il 29 luglio preludono ad una settimana di grande musica nella cittadina della Valle d'Itria dall'8 al 14 agosto, con Baustelle, Verdena, Jeff Mills, The Comet is Coming, Ezra Collective, Fatoumata Diawara, Makaya McCraven, Roy Ayers, Louie Vega, Catu Diosis, Wu -Lu, Ninos Du Brasil, Seun Kuti & Egypt 80, Sun Ra Arkestra fra i primi nomi annunciati. 

Biglietti in vendita a partire da venerdì 17 marzo alle 11 sul circuito Ticketone. Altri artisti e artiste, date e luoghi saranno annunciati a breve. Maggiori info su locusfestival.it

In occasione della Festa del Papà (19/3) e della Giornata Mondiale del Legno (20/3), sbarca a Napoli il tour organizzato da Rainbow nei principali musei italiani. Un evento unico dedicato all’infanzia, per immergersi nella magica atmosfera della fiaba più amata, incontrare i protagonisti della serie e imparare giocando.

Il tour partirà proprio da Napoli, con un doppio appuntamento a Città della Scienza, sabato 18 e domenica 19 marzo. I bambini potranno vivere un weekend indimenticabile e conoscere da vicino l’universo del burattino più amato del piccolo schermo, che sarà presente insieme all’inseparabile compagna di avventure Freeda.

Tante le sorprese che aspettano i partecipanti: laboratori a tema e attività ricreative e ludiche, come la caccia al tesoro di Pinocchio organizzata per la Festa del Papà, la Bottega delle Meraviglie con tanti giocattoli in legno tutti da scoprire; ma anche laboratori interattivi e momenti dedicati alla creatività che consentiranno ai bambini di sperimentare la costruzione di un gioco, evidenziando il loro valore e l’importanza del giocare, per divertirsi con i propri amici ed arricchirsi di nuove conoscenze ed esperienze. Ci sarà poi l’immancabile Meet&Greet con gli amati protagonisti della serie TV, Pinocchio e la piratessa Freeda, per salutarli dal vivo e scattare foto da portare a casa come ricordo di un incontro indimenticabile. Infine, si potrà partecipare attivamente all’iniziativa solidale “Giocattolo Sospeso”, promossa da Assogiocattoli, che invita i più piccoli a portare un giocattolo nuovo a piacere da donare ai bambini meno fortunati.

Le attività e i laboratori dedicate a tutta la famiglia e ai bambini dai 3 ai 10 anni saranno:

“Occhio al tesoro di Pinocchio”: una caccia al tesoro organizzata da Freeda in occasione della Festa del Papà. Pinocchio non sa cosa regalare a suo papà, e la piratessa si adopera per preparare una caccia al tesoro proprio come l’avrebbe preparata lui… o quasi! (partenza dalla Sala Sol Lewitt alle 11.30 e alle 15.30, per tutta la famiglia ma per un massimo di 20 partecipanti).

“Costruiamo insieme Pinocchio e Freeda?”: Pinocchio apparterrebbe per tipologia alle marionette, piuttosto che ai burattini. Le marionette sono fantocci, di legno o cartapesta, azionati dall’alto tramite fili sulla scena di appositi teatrini. In questo laboratorio i bambini potranno imparare a costruire, insieme ai genitori, la marionetta di Pinocchio o di Freeda, divertendosi a metterla in azione! (alle ore 10.30, 12.00, 13.15, 15.00, 16.15 presso la Sala Grande di Corporea IV piano, per un massimo di 20 bambini dai 7 ai 10 anni, e per una durata di 45 minuti).

“Pixel Art e Coding di Pinocchio”: quale personaggio della storia di Pinocchio si cela dietro un algoritmo? Un laboratorio interattivo per i bambini dai 10 ai 13 anni. Partendo da un codice che verrà assegnato, e attraverso l’utilizzo di pinzette e perline, si potrà realizzare l’immagine in pixel art (alle ore 11.00; 12.30; 15.30, all’Esterno Open Lab, per un massimo di 20 partecipanti).

“Caro Papà…”: anche questo laboratorio è stato ideato proprio in occasione della festa del papà. I bambini potranno creare un segnalibro a tema Pinocchio o Freeda, completarlo con un buon proposito e regalarlo al proprio papà! E attenzione a mantenere le promesse e non prendere esempio da Pinocchio! (può partecipare tutta la famiglia, presso il Laboratorio 1 piano terra Corporea).

“Nella bocca del Pescecane”: un laboratorio interattivo, che invita i bambini a realizzare il pescecane della serie, che apre e chiude la bocca a comando, tra mollette di legno e sagome di cartoncino (alle ore 10.30, 12.00, 13.15, 15.00, 16.15 presso la Sala Piccola di Corporea IV Piano, per un massimo di 20 bambini dai 3 ai 6 anni, e per una durata di 45 minuti).

 “La bottega delle Meraviglie”: è una piccola mostra interattiva di exhibit in legno che permette di stimolare lo sviluppo della manualità e della scoperta… per giocare divertendosi insieme! (per tutta la famiglia, alle ore 10.30, 12.30, 13.30, 14.30, 15.30, alla Sala Sol Lewitt).

“Meet&Greet con Pinocchio e Freeda”: l’immancabile incontro con Pinocchio e la piratessa Freeda, i personaggi protagonisti dell’amata serie, si terranno alle ore 11.30; 12.45; 14.00; 15.45 alla Sala Grande di Corporea IV piano. L’incontro durerà 30 minuti, per un saluto, una foto e un ricordo da portare a casa!

Tutte le attività e i laboratori sono prenotabili presso l'infopoint di Città della Scienza il giorno stesso della visita al Museo, previo acquisto biglietto e fino ad esaurimento dei posti disponibili. 

Pinocchio and Friends, il cartone firmato Rainbow e realizzato in collaborazione con Rai Ragazzi, è un adattamento esilarante e originale di una delle fiabe più famose di tutti i tempi che grazie alla fantasia di Iginio Straffi rinasce nella sua essenza di storia ricca di valori quali l’amicizia, la condivisione, l’inclusione, e parla ai bambini con uno stile spensierato, incoraggiandoli a seguire i loro sogni con storie colorate, avventurose e ricche di colpi di scena, ambientate nella Toscana di oggi. Il risultato è una serie innovativa, che mantiene il DNA della fiaba con i suoi personaggi classici ma li ripropone in modo avvincente, trascinando i bambini, stagione dopo stagione, in un mondo di gag, scoperte e magia.

 

Dal 29 marzo al 3 aprile 2023 torna in Italia Rendez Vous, il festival dedicato al Cinema Francese. La kermesse, giunta alla sua XIII edizione, apre i battenti, come ogni anno, a Roma, al Cinema Nuovo Sacher, dove sono accolti film e ospiti della rassegna. Il viaggio, partito dalla Capitale, fa poi tappa, con sezioni speciali e ospiti, alla Cineteca di Bologna, al Cinema Massimo di Torino, agli Institut Français di Milano e di Palermo.

Il più prestigioso evento cinematografico italiano dedicato al cinema francese, nasce da un'iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, è realizzato dall’Institut français Italia, co-organizzato con Unifrance, l’organismo di promozione del cinema e dell’audiovisivo francese nel mondo. La direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini.

Il festival beneficia come sempre del sostegno di BNL BNP Paribas, di Borsalino, della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea –, dell'Hotel Sofitel Rome Villa Borghese, di France 24, la chaîne d'information internationale e della SACEM.

La XIII edizione del Festival Rendez-vous nasce all’insegna di un cinema libero e umanista: è proprio la libertà il motore delle scelte stilistiche dei suoi autori e insieme il messaggio trasmesso dalle opere presenti nella selezione. Il cinema francese, da sempre fucina di una grande ecletticità di talenti, in questi ultimi anni sembra attraversato da un bisogno radicale di rinnovarsi nella forma per dar meglio voce all’inquieto corpo sociale contemporaneo. Il programma di quest’anno vede opere che mescolano intimo e politico, storie dai grandi personaggi, per lo più femminili, che sono motore e acceleratore del cambiamento.

Qualche anticipazione dei titoli di punta di questa XIII edizione che si svolgerà a Roma dal 29 marzo al 3 aprile, al Cinema Nuovo Sacher per poi spostarsi a Bologna, Torino, Milano, Palermo, con focus e sezioni speciali.

Ospite d’onore di questa XIII edizione, un'icona del cinema internazionale: Isabelle Huppert. Pluripremiata dai festival di tutto il mondo, dal 1970 a oggi ha interpretato oltre cento film, lavorando con alcuni tra i più importanti registi di sempre, l’attrice sarà a Roma con due film: La Syndicaliste di Jean-Paul Salomé e Mon Crime di François Ozon.

Isabelle Huppert, al fianco del regista Jean-Paul Salomé, presenterà "La Syndicaliste", film selezionato nella sezione Orizzonti di Venezia 79 che trae ispirazione dall’affaire Kearney e racconta la storia vera di una battagliera rappresentante sindacale della centrale nucleare di una multinazionale francese. Isabelle Huppert, al suo secondo film per Salomé dopo La Daronne, incarna il ruolo di una donna tenace e fragile che, sola contro il mondo, si batte contro i poteri forti per salvare migliaia di posti di lavoro. Un thriller incalzante e magnetico che ci regala una potente riflessione sul potere e sulla disparità di genere.

Sinossi | "La Syndicaliste" di Jean-Paul Salomé, con Isabelle Huppert, Marina Foïs, Yvan Attal, Grégory Gadebois

Maureen Kearney (Isabelle Huppert) è la rappresentante sindacale del colosso nucleare Areva e si sta battendo per evitare l'accordo commerciale tra la multinazionale francese e il governo cinese che mette a rischio 50.000 posti di lavoro. La sua vita quotidiana viene sconvolta quando è assalita violentemente in casa. Tra segreti di Stato e forti pressioni di politica e industria, da vittima Maureen diventa sospettata. Dal libro della giornalista Caroline Michel-Aguirre, L'affaire Kearney diventa un thriller d'attualità con al centro un'informatrice "colpevole perché donna".

 

 

Mercoledì 8 Marzo, in occasione della Giornata internazionale della Donna, le associazioni EvaProEva _odv ed"Antonio Seraponte APS", il gruppo Cor'e femmene ed il Liceo Evangelista Torricelli di Somma Vesuviana (NA) organizzano l'evento "La forza nell'infinito". 

Attraverso l'arte (musica, prosa e poesia), viene celebrata la figura femminile nelle sue infinite sfaccettature, donna che ritrova sempre la forza per affrontare le discriminazioni, le difficoltà quotidiane ed i momenti bui. 

L'evento, a ingresso libero, si svolgerà a Somma Vesuviana (NA) presso il Teatro Summarte alle ore 20:00. 

Grande successo per il debutto nelle sale cinematografiche di Kne – I Kustodi di Napoli Est, il nuovo film di Ivan Orrico che ha nel cast diversi attori eccellenti: da Tommaso Palladino a Walter Lippa, Rosa Miranda passando per Carmine Monaco (assente per influenza), Adriano Piccolo, Antonio Bonomo, Lello Pirone e Noemi Gherrero.
Prodotto da Move Produzioni e distribuito da Mediterranea Production, il lungometraggio - prendendo spunto da atti ed azioni legate ad ambienti camorristici - racconta la realtà di cronaca in modo originale senza romanzare, dando il giusto valore al bene e al male, attraverso un ritratto nudo e crudo della criminalità organizzata dal sapore neorealista.
Tantissime persone, tv e stampa hanno affollato il Magic Vision di Casalnuovo (NA) per la prima nazionale .
Molto apprezzate dai flash dei fotografi le due protagoniste femminili, la Gherrero e la Miranda.
“E’ una storia che sarebbe potuta accadere in tutte le parti del mondo: ora, in questo momento. Una famiglia numerosa in uno dei quartieri più disagiati ad Est della città partenopea. Lo stato è la camorra. La malavita è l’unica risorsa e l’unico ideale per una società deviata dalla teoria dei “soldi facili”, anche a costo di cancellare la dignità e i valori.  La brama del potere  ha un’unica matrice a Napoli come in ogni angolo del pianeta. Quattro fratelli, cresciuti nella “ scuola di malavita “, che sognano di regnare, partendo dal loro quartiere in tutta la provincia,. Tocca tasti delicati coinvolgendo e scuotendo chi l’ascolta, chi la vedrà. L’obiettivo, in termini di comunicazione, che ci prefiggiamo è che questa vicenda, pur scavando anche nei più tetri meandri, tristemente famosi dei nostri territori, possa restituire dignità alla gente, attraverso l’azione di ribellione dello stato  e delle persone, che convertendosi, lo seguono. Vorremmo nel nostro piccolo, ed in questo piccolo racconto di vita vissuta, evidenziare quanto il sacrificio e il “lavoro” anche di pochi può generare un’ondata di ritorno che va a smuovere gli animi spingendoli a trovare la migliore soluzione per la salvezza e l’avvenire dei propri figli”.
Come sottolineato giustamente da Orrico, che l’ha scritto e ideato, è “un mondo che puzza di morte ed è assolutamente da evitare”.
Ciro, Beppe, Rosa e Vincenzo sono 4 fratelli con la stoffa per una promettente carriera criminale. Ciro, il leader carismatico del gruppo, dopo la morte dei genitori, una volta uscito dal carcere, riunisce in un’unica banda tutti i fratelli, ”badando” alla loro “condotta criminale”. Beppe,Vincenzo e Rosa dal loro canto, si mostrano subito validi  ed obbedienti sostenitori del progetto criminale del fratello: eliminare gli storici clan e dominare incontrastati su tutto il malaffare. Per arrivare a questo obiettivo, i fratelli, stringeranno alleanze e combatteranno, come in una vera e propria guerriglia, distruttive faide, dove vedremo cadere decine  di morti, anche innocenti.
“Il film  racconta in maniera più dettagliata e senza censura  il modo contorto di pensare e l’efferato modo di agire dei camorristi. Uomini disposti ad andare contro tutto e tutti, anche contro il proprio sangue, cancellando la propria dignità e i valori, pur di nutrirsi della brama di potere e di rispetto che questo ruolo offre. Vediamo, di contro, la figura di uno Stato antagonista affinché vinca sempre l’onestà, pronto a dimostrare che il bene vince sul male. La storia, quindi, è rappresentata da una società divisa: da una parte coloro i quali vedono nel malaffare l’unica risorsa economica e nella camorra uno stato garantista di giustizia, e dall’altra quelli che, ritornando sui propri passi, riconoscono la distruzione a cui porta questa strada. Le alleanze dei fratelli, nella figura di Tito Arpea e Samuele Ascea quali rappresentano una frangia camorristica di vecchio stampo, permettono di raccontare e far notare la differenza e “l’evoluzione” della camorra negli anni. Una volta più diretta ed efferata, oggi più attenta e calcolatrice, capace di inserirsi come un meme in tutti i settori della società. Capace di aspettare l’occasione giusta e di servire le vendette su piatti freddi, pur di non sbagliare”.
Le musiche di Kne – I Kustodi di Napoli Est sono state curate dal Maestro Vincenzo Sorrentino e sono state presentate anche Live dal musicista che firma tante colonne sonore per cinema e tv con gli interpreti . Al montaggio Alessio Focardi.
Il film prosegue il suo tour per altre sale e coraggiosamente ed in maniera indipendente ha trovato vita con la tenacia e la forza di Orrico, vera anima del progetto .
 

"Il desiderio di cadere" di Max Deste è un libro particolarmente intenso che si legge dalla prima all’ultima pagina senza mai sentire il bisogno di una pausa. Eppure stiamo parlando di una vicenda di oltre trecento pagine, suddivisa in quattro grandi macro sequenze. Lo stile narrativo è infatti uno dei principali punti forti. Tutto è essenziale, tutto è significativo, tutto è bellezza. Non c’è quindi spazio per il superfluo, per il lirismo fine a se stesso o per sciocchi effetti speciali con l’intento d’intrattenere e distrarre. Già con le prime frasi siamo proiettati in un universo parallelo e al termine del primo capitolo intuiamo che abbiamo tra le mani un’opera che ci sconvolgerà.

In concreto, la lingua risulta musicale, melodiosa, chirurgicamente precisa, permettendo anche alle cose ovvie di acquistare una nuova luce. Addirittura, in certi momenti, è facile riconoscere nelle frasi il ritmo dell’endecasillabo e del settenario. La trama è certamente un altro dei punti più forti, specchio del nostro presente angosciante. Perciò dalla prima all’ultima pagina vogliamo sapere come andrà a finire e i numerosi flashback non sono un diversivo, ma dei tasselli fondamentali per avere un quadro d’insieme ancora più evocativo.

Deste è dunque abile a prenderci per mano e condurci in un viaggio tragico e divertente, avventuroso e riflessivo, labirintico (le diverse mise en abyme che incontriamo sono davvero stupefacenti) e rettilineo. La voce narrante in prima persona ci aiuta inoltre ad indossare i panni emozionali dell’autore. Grazie a Jack proviamo infatti sensazioni forti, che vanno dalla vertigine alla nausea, dalla paura alla tristezza, dal disgusto alla gioia, dalla depressione più cupa all’entusiasmo più acceso, anche noi perdendo tutto da un giorno all’altro, per poi provare a ripartire.

Più in generale, è impossibile non identificarci con la sua apparente inettitudine che lo porta a lasciarsi cadere fino a conficcarsi nel centro della Terra come un novello Lucifero, per poi provare a risalire mirando ad altezze celestiali, ricordandoci in senso dantesco che bisogna passare dall’inferno (e dal purgatorio) prima di raggiungere il paradiso.

Ovviamente Jack, a differenza del Dante della Divina commedia, si muove in un altro terreno storico. Ma il passaggio attraverso la perdizione e la risurrezione dell’anima è lo stesso, affrontando lutti e rinascite, che lo vedrà infine realizzare il suo sogno più segreto, cioè quello di pubblicare finalmente il suo romanzo.

E Deste, attraverso il protagonista, ci spiegherà anche la sua personale ricetta per scrivere un romanzo di qualità, che sfocia in un finale meta-narrativo davvero sorprendente, in cui la tensione verso la caduta, presente in tutta la storia, ritorna dominante. Questa sorta di veleno non è nient’altro che il male di vivere per il quale non c’è un vero antidoto, se non prosasticamente quello di accettare la nostra condizione umana imperfetta. A noi restano però le notevoli istruzioni sull’arte narrativa, oltre alla bellezza artistica di cui ci siamo nutriti durante la lettura.

Mastro Geppetto Vintage è uno dei brand leader nel settore dell’usato di lusso. Tutto comincia agli inizi del 2000 quando Lualdo Nettuno, dopo aver conseguito il diploma, inizia a lavorare nella falegnameria del nonno denominata “Mastro Geppetto”, come il personaggio della favola di Collodi.

Nel 2008 il giovane artigiano decide di rilevare l’attività e comincia ad occuparsi di restauro di mobili antichi. Un viaggio in Francia, capitale del lusso e della raffinatezza, segna la svolta di Lualdo e del suo marchio. L’incontro con alcuni venditori per acquistare pezzi di antiquariato contiene anche alcune borse di Louis Vuitton. L’artigiano rientrato nel suo paese d’origine, Torre del Greco (NA), riesce abilmente a vendere le borse in poche ore. Da qui la svolta: Lualdo comincia ad occuparsene a tempo pieno chiedendo alle clienti facoltose di pagare gli interventi di restauro con borse di lusso e non con il denaro.

Nel 2013 Lualdo Nettuno decide di dedicarsi esclusivamente alle borse di lusso: apre il primo negozio vintage a Torre del Greco (NA) nella I Traversa Vittorio Veneto e, in breve tempo, inaugura altri due punti vendita. Le botteghe di Mastro Geppetto Vintage sono eccellenze che contribuiscono al lustro e all’attrattività della città ai piedi del Vesuvio. Nel 2016 il Comune di Torre del Greco ha conferito un riconoscimento al giovane imprenditore consegnandogli una targa di merito.

Mastro Geppetto Vintage è il brand d’eccezione nel campo della vendita, la consulenza, l’esposizione, la valorizzazione e la valutazione di borse e accessori di lusso second hand. In un’epoca in cui il vintage è considerato tra i migliori investimenti per la vita, in cui sempre più donne possono rincorrere il proprio oggetto del desiderio e che il più delle volte consiste in una intramontabile Louis Vuitton o in una raffinatissima Chanel 2.55, Lualdo Nettuno detta le regole e anticipa le tendenze del mercato.

Con quattro shop fisici in Italia: lo store storico a Torre del Greco, a Napoli, a Marcianise (CE), presso l'Outlet La Reggia, e a Bologna, l’abile imprenditore ha creato un vero e proprio impero dedicato alle borse di lusso di seconda mano. Il suo talento ha fatto sì che Mastro Geppetto Vintage non rappresentasse solo un brand, ma che diventasse uno status symbol delle borse di lusso usate. 

Nel corso degli anni Lualdo Nettuno si è fatto conoscere anche dai personaggi dello showbiz, tanto da conquistare l’appellativo di “re del vintage”. Lo scorso 7 febbraio lo stylist più in voga tra le influencer ha ricevuto il Premio Eccellenza Italiana 2023, presso l'Hotel Royal di Sanremo (che ospita i partecipanti al Festival e personaggi noti del calibro di LDA, Elodie, Lazza, Chiara Ferragni, Giulia De Lellis, Donna Imma Polese e tanti altri), per aver riportato in voga l'acquisto di capi vintage, incrementando così la richiesta sul mercato di borse di lusso usate, riducendo l’impatto ambientale.

Un'eccellente imprenditorialità che permette ai propri clienti di poter acquistare a prezzi più bassi, rispetto al nuovo, le borse di lusso usate, offrendo a tutti la possibilità, almeno una volta nella propria vita, di poter vestire marchi dell'alta moda come Louis Vuitton, Hermès, Gucci, Prada, Dior e tanti altri, indossati nel passato da icone di stile del calibro di Audrey Hepburn, Marilyn Monroe o ancora Jacqueline Kennedy Onassis dalla quale prende il nome l'iconica borsa Jackie, una delle più note creazione della maison made in Italy Gucci.

L’accurata selezione di Lualdo Nettuno, sinonimo di sicurezza e qualità, garantisce l'originalità e permette alle clienti di non incorrere nell'acquisto di contraffazioni, purtroppo ancora oggi presenti sul mercato.

Inoltre, è in fase di avvio un nuovo progetto dedicato al noleggio di borse e alla cura degli outfit del cliente, in grado di valorizzare l’immagine e garantire successo in ogni occasione.

 

 

 

Dopo il sold out al Teatro Antigone di Roma, “Che cos’è la felicità – Tutta un’altra storia” arriva a Milano, presso Spazio DiLà, via Arcivescovo Romilli 15, per tre repliche venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 febbraio, alle ore 20.00. Lo spettacolo dura circa 60 minuti ed è un atto unico, anche se è costituito da una parte prima e da una parte seconda. Per informazioni e prenotazioni è necessario mandare un’email all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

La felicità è la meta più ambita da ogni persona nella vita di tutti i giorni. La cerchiamo continuamente ed insistentemente. La cerchiamo nelle piccole cose, nelle parole, attraverso i nostri gesti e di coloro che ci circondano. La scoviamo negli sguardi, nei sorrisi, nella natura, in un arcobaleno. La felicità è nota per essere qualcosa di difficile da raggiungere. Ma cos’è per noi la felicità? Esiste oppure è solamente un’utopia?

Significa osare, significa avere coraggio di scegliere e di esprimersi, significa esser liberi di essere. Scegliere chi essere e chi voler diventare, giorno dopo giorno.

Ma l’uomo è davvero in grado di riconoscere la felicità e soprattutto è in grado di viverla o la paura gli impedisce di afferrarla? Ma cosa spinge un’artista a scrivere uno spettacolo sulla felicità?

A dare risposta è la regista: «L’attenzione verso il mondo, l’attenzione nei confronti di un esterno che parte delicatamente da dentro. Un desiderio di mettersi in discussione, di superare le paure, i limiti e i condizionamenti imposti dalla società che talvolta non ci permette di essere come siamo. La voglia di mettersi in gioco, continuamente e incessantemente e la libertà di cambiare e lasciare andare ciò che non ci fa stare bene. Ciò che semplicemente e banalmente non ci rende felici».

Il sipario si apre per mettere in scena la vita di quattro donne differenti. Le accomuna quel senso di insoddisfazione, frustrazione e inadeguatezza in una vita che, fino a quel momento, hanno vissuto in modo passivo, da spettatrici. Quel sentimento di infelicità dà loro il tormento, fino a condurle ad un bivio: devono scegliere cosa è meglio per loro. Devono scegliere se accontentarsi di una vita vissuta a metà o se iniziare a lasciare andare ciò che non le rende felici. È giunto il momento, non possono più rimandare e proprio questo coraggio permette loro di vivere una nuova vita e uno status di libertà assoluta.

L’infelicità che in un primo momento accomuna le donne, si trasforma in felicità nel raggiungimento di nuove consapevolezze. Lo spettacolo è nato nell’autunno del 2018 ed è andato in scena per la prima volta nel dicembre dello stesso anno. Un totale di undici repliche tra Lazio e Campania, dove la regista è nata e cresciuta.

Tanti sono stati i cambiamenti sia del testo che della rappresentazione stessa. A chiarirlo è la stessa Rosy Della Ragione. «Lo spettacolo in origine nasce come monologo. Dopo la pandemia ho sentito la necessità di far crescere ed evolvere i personaggi e di conseguenza l’intera rappresentazione. L’arte si trasforma ed è proprio questo il bello, la chiave per far funzionare le cose. Mi sono impegnata a scrivere una sorta di versione 2.0. rivoluzionando l’intera struttura».

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