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Il 23 febbraio 2024 è uscita su tutte le piattaforme musicali la canzone Fiori di ceramica di Raffaele Poggio, cantautore e attore torinese, già in vetta nelle classifiche italiane degli artisti emergenti. La canzone è un inno al coraggio e alla voglia di reagire alle ingiustizie e alle difficoltà della vita, senza mai perdere la fiducia nel prossimo. Il brano vuole trasmettere un importante messaggio di solidarietà e accettazione, temi che Raffaele sente con particolare sensibilità.

Raffaele, Fiori di ceramica è un manifesto dei valori che senti più tuoi, come è nata l’idea di mettere in questa canzone tutto te stesso?

In ogni lavoro artistico cerco di inserire il più possibile le mie emozioni del momento e di    trasmetterle nel modo più diretto possibile a chi mi ascolta. La mia vita è stata caratterizzata da grandi momenti di difficoltà, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, ma da quei momenti bui ho saputo trarre grandi insegnamenti e voglio condividere quanto ho imparato, perché a volte, anche solo una canzone può essere di grandissimo aiuto. Uno spunto decisivo per la nascita di Fiori di ceramica è stato l’incontro con Fabiano, un mio fan con il quale sono entrato in contatto durante un momento molto particolare per entrambi.

Raccontaci come è andata.

Io stavo per sottopormi ad un delicato intervento al cuore e ho ricevuto un suo messaggio di sostegno. Voleva starmi vicino come essere umano che ben conosceva ciò che stavo provando. Lui stesso ha dovuto affrontare una lotta, contro la leucemia, e mi ha confessato che in quel periodo la mia musica e i miei testi lo hanno fatto sentire meno solo. Per me questo è stato il più bel riconoscimento che potessi avere. Fortunatamente ora stiamo meglio entrambi.

La tua canzone è più in generale un invito a non voltarsi dall’altra parte quando assistiamo alle ingiustizie. Da dove nasce questa attenzione verso le vittime di ingiustizie?

Ho vissuto il bullismo, le discriminazioni, le offese e i maltrattamenti in prima persona. Quando sei molto giovane fai fatica ad affrontare queste situazioni e a capire come uscirne. Ciò che fa più male è però sentirsi soli e abbandonati anche da chi potrebbe intervenire per fermare e ridurre il tuo dolore. Perciò ho deciso crescendo che non avrei fatto lo stesso errore e la mia musica vuole avere anche questo intento. Spero sempre di poter essere di aiuto anche a chi è lontano, a chi non conosco, con una mia canzone. Prima di essere un artista sono un essere umano e ritengo sia bellissimo rivestire l’arte di significati profondi e universali.

Sei un artista a 360 gradi, sei cantautore ma anche attore. Quanto è importante per te esprimerti con il canto e con la recitazione?

Non riesco proprio ad immaginare la mia vita senza arte. Sia la musica che la recitazione sono parti fondamentali della mia quotidianità. Abbiamo dei doni fantastici come esseri umani e non dobbiamo dimenticarlo. La vista, l’udito, sembrano scontati e banali, ma ci regalano la meraviglia quotidiana. Io amo comunicare me stesso, sentirmi parte del tutto, parte di un’umanità che non ha paura di mostrarsi per come è. Spesso la sensibilità e le emozioni vengono celate per paura del giudizio del prossimo, per convenzioni sociali, ma credo che questo sia sbagliato. Non dobbiamo avere paura delle nostre imperfezioni e di mostrarle, perché raccontarle è il primo passo per crescere, amarsi e farsi amare dagli altri.

È per questo che il videoclip di Fiori di ceramica è così ricco di dettagli?

Sono orgoglioso di aver collaborato con un’altra grande artista, Tiziana Carboni (Cat Art), che mi ha aiutato a trasmettere la sensibilità che sentivo di voler comunicare con una delicatezza davvero sorprendente. Lavorare con lei è stato magico, siamo subito entrati in connessione e abbiamo trovato le giuste frequenze. Ogni mezzo di comunicazione arricchisce se usato con coerenza e attenzione ai dettagli. Ci ho messo tutta la cura possibile.

Il brano è partito molto bene, dove posizioni ora l’asticella?

Non vedo l’ora di potermi esibire dal vivo e ricevere le vibrazioni del pubblico. Ho ricevuto tantissimi bei messaggi di persone che hanno colto a pieno il significato del brano al primo ascolto. Non potevo immaginare cosa più bella.

Continuerai a produrre brani di questo genere o hai voglia di sperimentare?

Per me è fondamentale non fossilizzarsi su un genere o una tipologia di canzone. Io voglio analizzare le emozioni e scrivo per come mi sento in un determinato momento. Una canzone poi può essere molto profonda anche se musicalmente allegra e vivace. Anche un tormentone estivo può racchiudere un messaggio tutt’altro che banale. Non mi pongo limiti, anzi.

 

Ornella Vanoni annuncia un secondo concerto al Teatro Arcimboldi di Milano sabato 27 aprile (che va da aggiungersi alla data già annunciata del 28 aprile) e per la prima volta nella sua carriera si esibirà tra le suggestive mura delle Terme di Caracalla di Roma, giovedì 6 giugno.

Una delle più importanti e riconoscibili artiste della musica, dalla voce intensa e sofisticata, calda e graffiante, tornerà live per dei concerti speciali che resteranno impressi nella memoria per molto tempo … senza fine.

Ornella Vanoni, cantante "intellettuale" e impegnata, diva elegante e senza tempo della musica italiana, ha suscitato sin dal suo debutto negli anni sessanta, l’ammirazione del pubblico italiano e degli addetti ai lavori. La sua voce ha fatto la storia della musica italiana, con oltre 55 milioni di copie vendute in tutto il mondo e canzoni che hanno incantato intere generazioni.

Gli eventi sono prodotti e organizzati da Color Sound e in collaborazione con Friends & Partners. 

 

"The speed of dreaming" dei Love Ghost contiene 4 canzoni registrate a Città del Messico. La musica porta con sé il viaggio emotivo che a volte il nostro sonno ci conduce.

1 - Be Not Afraid - una canzone pop punk moderna sull'amore ossessivo. "Be Not Afraid" è stata prodotta dal messicano Alex Pedrero e presenta un video musicale AI del famoso artista lettone iastitraia.

2 - Espejo - una canzone emo alternative rock con influenze di chitarra acustica spagnola e testi in spagnolo e inglese. La canzone è una collaborazione tra Love Ghost e il messicano El Santi. ESPEJO è stata prodotta dal messicano Alex Pedrero.

3 – Luna Azul - una canzone Emo-Pop-Rock con influenze di chitarra spagnola. La canzone è una collaborazione tra Love Ghost e gli artisti messicani Helian e MONDE. Coprodotto da BrunOG e Monde.

4 - Wallflower - è una ballata acustica con synth moderni. La canzone è stata prodotta dal messicano Alex Pedrero e presenta un video musicale AI dell'artista polacco Michal Toczek.

"The speed of dreaming" segue una serie di singoli pubblicati per Love Ghost elogiati da Rolling Stone, CRASH Magazine, American Songwriter, FLAUNT, Alternative Press, Lyrical Lemonade, Earmilk e molti altri.

I Love Ghost sono stati recentemente in tournée in Europa dove hanno suonato al festival Rockpalast trasmesso in tutta la Germania dalla televisione tedesca. A Città del Messico hanno suonato all’Auditorio BB, all’Indie Foro Rocks e al Amazon Gamergy Festival, trasmesso in tutta l’America Latina.

I Love Ghost hanno realizzato canzoni con artisti di tutto il mondo tra cui Rico Nasty, Adan Cruz, Teeam Revolver, Geassassin, Mabiland e Tankurt Manas.

Finnegan Bell dei Love Ghost ultimamente è in Messico e sta scrivendo e registrando con molti artisti latini, tra cui Wiplash, Dan Garcia, Ritorukai, Go Golden Junk, ND Kobi, FLVCKKA, Phyzh Eye, Josue, Young Dupe, Blnko, Helian Evans e molti altri. I produttori con cui stanno lavorando in Messico includono “Shantra” (l’ultimo album dei Santa Fe Klan), BrunOG (nominato ai Latin Grammy) e SAGA. È in arrivo un intero album con il chitarrista e produttore di Marilyn Manson Tim Skold commissionato da Metropolis Records.

 

"I p’ me, tu p’ te " del rapper napoletano Geolier, si posiziona al primo posto nella classifica provvisoria delle radio e del televoto. Il brano, scritto interamente in napoletano, è tra i più ascoltati in Italia, scala le classifiche di Spotify raggiungendo il primo posto nella Top 50 Italia e nella Top 100 Italia ed entra, unico tra i brani in gara, direttamente nella Top 50 Globale. Inoltre, su Tik Tok, è il brano sanremese più utilizzato per le creation.

Di cosa parla la tua canzone?  

«Affronta il tema delicato di quando una coppia si rende conto che è giunto il fatidico momento di prendere i propri spazi». 

La tua reazione quando hai realizzato di essere primo in classifica?  

«Sono felice. Voglio portare Napoli in ogni posto del mondo ma le classifiche non sono mai state una mia preoccupazione. Per me il merito è sempre è di coloro che ascoltano e apprezzano i brani. Ho festeggiato con amici che sono venuti a Sanremo, che hanno fatto tanti chilometri solo per me. Ma cerco sempre di non perdere il contatto con la vita reale, il mio primo impegno è rimanere lucido e non farmi prendere dal troppo entusiasmo e non lo faccio per scaramanzia come molti pensano. So che non è finita qua, sono solo all’inizio».

Come stai vivendo l’esperienza sanremese?

«A Sanremo è tutto difficile, incredibile. Per me è un ottimo allenamento, ho 23 anni e mi sento fortunatissimo ad essere qui. Non mi aspettavo nulla di particolare, la mia attenzione è solo sull’esibizione, sul cantare bene. La prima sera ero emozionatissimo. Credo che l’Ariston ha il pavimento che scotta, camminarci sopra è difficile, forse sotto c’è il fuoco e non te lo dicono».

Nonostante le critiche iniziali del testo totalmente in napoletano, la tua canzone sta piacendo molto…

«La cultura napoletana piace, influenza. Quando mi hanno detto che potevo portare il napoletano all’Ariston, mi sono sentito in dovere di farlo. Era quello il mio obiettivo, pur non essendo stato il primo a farlo. Nei live che ho fatto il pubblico cantava solamente le ultime parole delle frasi e questo mi faceva sorridere ma anche tanto piacere. Napoli mi ha creato. Napoli ha scelto me tra tanti bravi artisti molto giovani».

Hai mai pensato alla possibilità dell’Eurovision?

«No, assolutamente. Per me è una cosa lontana, come lontana è anche la possibilità di vittoria. Non ci ho mai pensato».

Come è nata la tua passione per la musica?

«È una passione che ho da piccolino. Mio padre mi ha sostenuto, a lui devo tutto quello che so».

Con chi canterai a serata dedicata alle cover?

«Canterò con dei grandi artisti che stimo moltissimo. Saranno con me sul palco Guè, Luchè e Gigi D’Alessio che io chiamo zio».

 

Rosy Della Ragione

 

The Kolors debuttano nel 2018 sul palco dell’Ariston di Sanremo con il brano Frida (Mai, mai, mai), loro primo lavoro in lingua italiana. Il gruppo composto da Antonio Stash Fiordispino (voce e chitarra), Alex Fiordispino (batteria) e Dario Iaculli (basso), ritorna in gara al Festival di Sanremo 2024 con il brano Un ragazzo una ragazza, dopo essere stati per mesi in vetta a tutte le classifiche con il singolo Italodisco.

Stash, di cosa parla il brano "Un ragazzo una ragazza"?  

«La canzone nasce da uno stralcio di vita vera. Un momento che abbiamo vissuto alla Stazione di Milano Centrale. Abbiamo assistito ad una scena in cui un ragazzo cercava di rompere il ghiaccio con una ragazza, questo ci ha fatto riflettere su come la generazione attuale è abituata ad approcci prettamente social e sempre meno reali».

Pensi possa diventare un tormentone?

«Beh speriamo. Prendo sempre il lato positivo di ciò che è racchiuso nella parola tormentone, è un sogno per chi fa pop e vuole arrivare a tutti».

Ti piacerebbe rappresentare l’Italia all’Eurovision?  

«La cosa più bella del mondo. Semmai dovessero dirti il contrario, sappiate che stanno mentendo spudoratamente».

Quanto conta il feedback di tua figlia?  

«Il feedback di mia figlia è importantissimo. Ai bambini arriva la sincerità, arriva forte e chiaro il messaggio dell’essenza. Arriva qualcosa che nel corso della vita spesso perdiamo. Vedere lei che canta a memoria una canzone mia, è una delle emozioni più forti che potessi provare».

Con che spirito affrontate il palco dell’Ariston?  

«È stato senza dubbio l’anno del cambio pagina. Abbiamo iniziato un percorso con la Warner Music Italia che ci ha sostenuto, ha creduto in noi ed ha messo alla base un entusiasmo che per noi è la base di tutto. Questo Festival serve per consolidare l’anno appena vissuto e tutto quello che è stato prima».

Che impressioni avete sul cast di quest’anno?  

«È un sogno far parte di un cast come quello di quest’anno. È sicuramente la conferma della mia idea del Sanremo degli ultimi anni».

Ti aspettavi il successo di "Italodisco"?  

«Ci speravo. Il percorso di Italodisco è stato pazzesco. Siamo stati in vetta alle classifiche per tanto tempo e quando stava svanendo l’euforia in Italia, è successo che all’estero, tipo in Polonia, c’è stato un boom incredibile. Mi ha scritto Blanka Stajkow, la cantante che, lo scorso ha, ha rappresentato la Polonia all’Eurovision. E così è nata una collaborazione: sarà presente nel nostro video musicale. Ma non voglio fare troppi spoiler, tanto lo vedrete a breve».

Come vi state preparando al vostro primo Forum previsto per il 3 aprile?  

«Non vediamo l’ora. È una festa da fare e condividere insieme a tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto e che ci accompagnano in questo viaggio meraviglioso. Stiamo cercando di dare il massimo, ci sentiamo in dovere di restituire tutto quello che di buono ci è arrivato».

 

Rosy Della Ragione

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