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La Galleria d'Arte Contemporary Art Shop di Roma (via Germanico, 84) presenta la mostra “Sulla soglia di nuovi mondi”; un viaggio pittorico/sensoriale che invita lo spettatore a varcare la soglia della razionalità per scoprire il fascino e la malia derivanti dalla sensibilità dei diversi artisti coinvolti. Sotto la guida del curatore Carlo Ciuffo, questa straordinaria esposizione riunisce sei interessanti proposte, che offrono una visione profonda e altamente soggettiva dell’universo creativo contemporaneo, in una commistione di tecniche e stilemi che hanno lo scopo di riflette e amplificare le suggestioni e gli impulsi provenienti dai diversi percorsi di ricerca.

Attraverso l’innovativo format proposto da Contemporary Art Shop, la mostra rappresenta solo la chiave d’accesso al mondo immaginifico degli artisti espositori; i visitatori potranno infatti accedere a un'esperienza interattiva grazie all'utilizzo di QR code, che consentirà loro di esplorare immediatamente i percorsi, le opere, degli artisti coinvolti, anche al di fuori dallo spazio fisico espositivo.

La mostra, interamente gratuita e aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle ore 17:00 alle ore 20:00, garantisce una suggestiva esperienza da non perdere.

L’inaugurazione si terrà venerdì 16 giugno dalle ore 18:00 e prevede il diretto intervento degli artisti coinvolti che potranno fornire al pubblico maggiori informazioni sulle opere esposte e sulla propria arte.

Lillo Sauto è un artista visuale che ha già ricevuto differenti riconoscimenti dalla critica e dal mondo dell’arte in Italia. Grazie alla sua spiccata sensibilità e al suo codice stilistico singolare ha ottenuto la pubblicazione sull’Atlante dell'Arte Contemporanea 2021 De Agostini in qualità di uno dei più interessanti pittori siciliani contemporanei. Nei suoi lavori Sauto utilizza una tecnica pittorica pienamente personale, che scaturisce dall’urgenza espressiva e dal rifiuto del paradigma del linguaggio figurativo. L’emozione presente nelle sue opere non soggiace alle interferenze della realtà sensibile ma, piuttosto, si relaziona direttamente con l’anima, in un fitto gioco di rimandi e suggestioni in cui il significato più intrinseco della composizione pittorica sarà necessariamente negato agli strumenti della ragione. 

Adriana Brito, artista visiva dalla natura eclettica e policentrica. Adriana Brito ha studiato presso l'Università di Design e Pianificazione Urbana di Buenos Aires (FUBA) dove ha sviluppato le sue abilità nel design grafico e il suo personalissimo stile calligrafico per poi affinare la tecnica pittorica presso lo studio del maestro A. Waissman, figura di spicco dell’arte contemporanea latino-americana. All’attivo, Brito vanta diverse partecipazioni ad eventi culturali nazionali e internazionali, tra cui ricordiamo la mostra individuale presso “Centro Cultural Borges” di Buenos Aires e le esposizioni permanenti in Buenos Aires e Puerto Madero. 

Michel Oz, artista italo-argentino, realizza quadri a partire dall’esplorazione della Pop Culture Underground e centra la sua ricerca sul processo di recupero e riciclo di frammenti urbani e metropolitani (manifesti, poster, cartelloni etc.), che vengono assembrati e ricomposti tramite la tecnica del "pasting". l risultati di queste ricerche sono composizioni artistiche dal forte impatto visivo, capaci di far emergere il vissuto e le memorie urbane grazie alle contaminazioni culturali di cui si fanno portavoce. Alla luce delle peculiarità dello stile e della poetica di Michel Oz, si comprende facilmente come ogni opera sia assolutamente unica e ogni strappo irripetibile. Fra le sue ultime personali, nel 2023 ha esposto presso Palazzo Zanca sede del municipio di Messina e nel 2022 a Roma alla Casa Argentina con il patrocinio dell’Ambasciata Argentina.

Niccolo Guarraci, diplomato presso l’Istituto Tecnico Agrario di Piacenza, ha sempre vissuto il suo bisogno creativo come una vera e propria forza propulsiva, che lo ha spesso condizionato, influenzando la sua vita e le sue scelte, anche in maniera radicale. Nell’ultimo periodo ha abbandonato il superfluo della vita cittadina per trasferirsi, quasi anacoreta, presso i boschi Aquilani, ospite stabile della residenza artistica di Fontecchio “LA KAP”. In un contesto ideale e carico di “pura energia”, Guarraci è riuscito a dare libero sfogo al suo tormentoso flusso creativo in modo del tutto istintivo e irrazionale. Le opere di Guarraci hanno una forte impronta primordiale, a tratti spirituale, e si susseguono in segni e atmosfere dilatate la cui essenzialità diventano indizi di mondi che sembrano non esistere più.

Niccolò Tolaini è un giovanissimo pittore molto attivo nella vita artistica del contesto romano. Dal 2019 collabora con l’Associazione Culturale “Ultrablu”, particolarmente solerte nel promuovere e creare attività artistiche che hanno come fine lo sviluppo di comunità auto-educanti di persone con neurodivergenze. Queste esperienze socio-artistiche hanno influenzato fortemente le composizioni pittoriche di Tolaini, che, attraverso gli espedienti dell’Art brut e le influenze del neo-espressionismo, si confrontano e si arricchiscono delle suggestioni immaginifiche di artisti neurodivergenti, acquisendo così nuovi scopi di senso e di significato.

Cristiano Cascelli, talentuoso pittore, designer e scenografo italiano. Nasce a Roma nel 1967, dove vive e lavora con passione e dedizione. La sua formazione artistica, svoltasi  tra Roma e Londra, affonda le radici nelle influenze espressioniste e primitiviste. E' l'incontro con la grafica pubblicitaria che ha dato una svolta significativa alla sua arte. Lasciatosi affascinare dalle immagini e dai colori del mondo della pubblicità, Cascelli è riuscito nell’intento di integrare sapientemente gli stilemi reclamistici all’interno della sua produzione artistica. La fusione tra arte e pubblicità ha conferito alle sue opere un’anima straordinariamente "pop", caratterizzata da una vibrante iconografia contemporanea e da una rielaborazione del ritratto in chiave popolare. Composizioni 3D visivamente accattivanti, in un connubio di dettagli realistici e tratti stilizzati, catturano l'essenza dei soggetti ritratti restituendo immagini esteticamente tanto originali quanto ricche di significato concettuale.

 
 
 
 
 

Sarà inaugurata a Roma il 16 dicembre la mostra collettiva "Happy New Art", curata da Carlo Ciuffo, presso la sala espositiva Contemporary Artshop (Via Germanico, 84). Un percorso espositivo che vede protagonisti otto talenti emergenti che propongono la vendita di 8 opere uniche, ciascuna frutto di una ricerca artistica inconsueta, una proposta ben strutturata per trovare il gusto di chi è alla ricerca di qualcosa di unico e irripetibile.

La mostra "Happy New Art" è visitabile, gratuitamente, fino al 5 gennaio 2023.

Di seguito gli artisti espositori:

Simona Mecozzi                                                                           

Artista specializzata in Artcounseling, interessata agli effetti benefici ottenibili attraverso l'Arte. Il suo percorso artistico ha un processo che si evolve nel tempo e spazia fra differenti ambiti creativi, che trovano espressione nella danza come nella pittura, nella lavorazione della Creta fino alla Moss Art. L'opera esposta, "Emozioni Sottobosco" Giardino Verticale, appartiene proprio a quest'ultimo genere, in cui vengono utilizzati materiali naturali stabilizzati ed ecologici, per creare opere uniche e personalizzate, per promuovere  il raggiungimento di un equilibrio psicofisico nell'osservatore.                                                                           

Francesca Barretta  

Francesca Barretta vive e lavora a Roma ed è specializzata in arte figurativa e tatuaggio artistico. Già nota al mondo artistico della capitale grazie alle sue partecipazioni ai vernissage organizzati dalla Galleria dei Miracoli di Roma, ama riprodurre soggetti femminili, in continua fusione con elementi astratti, decorativi e naturali. L’opera “Twiggy”, realizzata su carta da spolvero con tecnica mista, rappresenta un omaggio all’iconica Twiggy Lawson, che con il suo fisico esile e il suo stile rivoluzionario ha conquistato l'universo glamour degli anni ’60 modificandolo per sempre. 

Danksy

Daniele, in arte Danksy, realizza opere di pop-art a partire da una tecnica del tutto particolare, frutto della fusione tra la sua naturale propensione per il disegno dal vero e la la capacità applicativa per il disegno tecnico e geometrico. Grazie ad anni di studio tra righe, squadre, compassi e PC, Danksy ha messo a punto una personale tecnica che gli permette di reinterpretare l’immagine figurativa di un soggetto eliminando ogni curva naturale. L’esaltazione e la precisione delle linee, degli angoli e dei rimandi geometrici diventa il nuovo linguaggio comunicativo che, pur scevro di dettagli o particolari, mantiene intatta l’identità e la riconoscibilità del soggetto reinterpretato.

Luca Art & Thought

Caratterizzato da una formazione poliedrica Luca ama utilizzare, per le sue opere, tecniche e materiali anche molto diversi tra loro. Secondo l’artista infatti, la restituzione sensoriale degli stati d’animo necessita di supporti e tecniche di volta in volta diversi, a seconda dello stato d’animo che si vuole comunicare. Si avvia così una ricerca espressiva che approda alla conclusione per cui non è il messaggio a conformarsi ad un codice tecnico, ma la tecnica stessa a doversi modificarsi sulla base delle esigenze espressive. Nell’opera in oggetto, la tecnica della lavorazione del tessuto in ciniglia pettinata nasce dall'osservazione dei diversi connotati che la stoffa acquista a seconda della direzione in cui è accarezzata o pettinata.

Francesca De Santis

Nelle opere di Francesca De Santis traspare tutta voglia di viaggiare e di girare il mondo che ha da sempre ispirato le realizzazioni artistiche di cui si fa protagonista; il mix di esperienze e culture diverse vissute nella sua ricerca prende forma sulla tela a suggerire un nuovo concetto di Pop Art e Urban Culture. La semplicità delle forme, l’uso sapiente dei contrasti e della tecnica pittorica le permettono di giocare con i nostri riferimenti culturali plasmandoli in un nuova simmetria e affascinante forma di equilibrio. 

Fransisco

Fransisco, alter ego di Francesco Angelillo nasce a Taranto nel 1994. Dopo il diploma in Liceo Classico dei Beni Culturali si trasferisce a Roma alla ricerca dell’indipendenza, pur restando legato alle proprie tradizioni. L’artista, fortemente influenzato dalla pop art, focalizza l’attenzione su tematiche femministe che vedono la donna creatrice di un mondo che non lascia spazio al patriarcato. Altra tematica é la Sacred Pop Art, nata come terapia d’urto verso un’insolita fobia delle rappresentazioni sacre. L’opera viene presentata come illustrazione digitale in stampa numerata e limitata. I colori sono parte fondamentale del messaggio artistico e invitano lo spettatore ad entrare in un coloratissimo trip.

Damiano Sergio Massaro

Damiano Sergio Massaro è il prototipo di artista “a tutto tondo”. Pittore, scultore, cantante e scrittore, Massaro sfrutta ogni forma artistica e comunicativa a lui congeniale al fine di aprire uno spiraglio sulle proprie visioni. Il legame con i surrealisti appare chiaro al primo sguardo, tuttavia, nelle opere di Massaro, gli effetti stranianti delle sperimentazioni oniriche restituiscono una visione sfuggente, intrigante, allusiva e nuova del mondo interiore, che non sembra esaurirsi nella fissità della tela, ma che piuttosto rilancia l’osservatore verso altri mondi e altri luoghi proibiti agli occhi.

Silvia Moscato

La propensione per l’arte e la pittura si sono manifestate in Silvia Moscato sin dalla più giovane età, e rappresentano ancora oggi la spinta principale alla ricerca artistica e comunicativa dell’artista. La sua precocità comunicativa le ha permesso nel tempo di sperimentare differenti tecniche e materiali, passando dagli acquarelli al carboncino, dalla pittura digitale alla realizzazione di opere in resina epossidica. L’opera in oggetto appartiene proprio al genere della pittura digitale, in cui l’artista utilizza strumenti tecnologici che riproducono il tratto di un pennello reale, insieme con altri strumenti di disegno.

 

 

E' in corso a Messina, presso Palazzo Zanca, la mostra Super-Serie “Madonne” dell’artista Michel Oz, promossa e organizzata dal maestro Alex Caminiti e Max Scaringella con la direzione artistica di Carlo Ciuffo.
La mostra, visitabile fino al 28 febbraio 2023, mette in risalto le qualità dell'artista che realizza quadri d’ispirazione pop attraverso il recupero di frammenti di manifesti delle pareti delle metropoli di tutto il mondo, che vengono poi mixati e reinterpretati su supporto di vecchie tele e cornici rigenerate. 
D’ispirazione avanguardista, l’osservazione attenta della vita raccontata sui muri delle varie città conduce l’artista a realizzare opere dal notevole impatto espressivo ed emotivo che mettono in connessioni brandelli metropolitani eterogenei attraverso un ponte sensoriale capace di unire due o più culture sulla stessa tela. 
Maestro della tecnica del “pasting” e del “collage”, Michel Oz ci invita con le sue opere ad intraprendere un viaggio immaginativo solo apparentemente caotico, in cui passato e presente si confondono in un luogo senza tempo, dove i colori, gli strappi, i frammenti di messaggi diventano metafore dell’umana esistenza. 
Ogni elemento originario permane, intatto e fiero, integrandosi con il nuovo, e l’incessante processo degli eventi e del tempo che ha impresso nuove forme, modificato i contorni, talvolta ingrigito le immagini, non tradisce il miracolo della creazione artistica che si perpetua e si rinnova. 
Nella mostra allestita a Messina, inaugurata il 10 novembre scorso, Michel Oz, attraverso la rappresentazione mariana, mette in risalto la donna.  
La raffigurazione di Maria, emblema della donna nella storia dell’arte occidentale, è stata soggetta a diverse interpretazioni da parte degli innumerevoli artisti che si sono cimentati nella sua riproduzione; questo ha lasciato una traccia indelebile che ci permette di seguire un vero percorso evolutivo dell’immagine della Vergine nel tempo. Arricchita di volta in volta di intenti e caratteristiche psico-fisiche sempre più complessi, la Madonna è passata da mera rappresentazione decorativa ad una più incarnata enfatizzazione umana, tramite cui è stato possibile mettere in luce gli aspetti psicologici ed emotivi della Vergine. 
Simbolo di amore e carità, la Donna-Madonna di Michel Oz perde completamente la grazia e la bellezza delle ricche dame dei secoli passati per diventare, attraverso le sue mani esperte, una donna contemporanea, di strada, che non ha paura di sporcarsi e di lacerarsi le vesti; opere sacre prese in prestito dai grandi maestri del passato e mescolate a manifesti, cartelloni, “pornografia pubblicitaria” spesso in antitesi con l’immagine stessa della Vergine.
Una Madonna delle donne e per le donne, capace di creare correlazioni metaforiche tra la dignità femminile e la corrente visione del mondo, sempre più sprezzante della vita e della dignità e costantemente dimenticata nell’indifferenza generale, come brandelli di un vecchio spettacolo che ormai non ci interessa più. 
La Super-Serie “Madonne” nasce nel 2021 come progetto filantropico ad opera dell’artista italo-argentino e si articola in un percorso di 10 grandi opere dedicate a quella che è probabilmente l’immagine femminile più rappresentativa nella storia dell’arte occidentale; la vergine Maria. 
Nati quasi per gioco, i quadri della Madonna sono diventati opere sempre più preziose e cariche di significato emotivo, al punto da riuscire a farsi veicolo delle stesse ingiustizie e paure che accomunano moltissime donne, oggi, nel mondo. 
Non si  parla solo di donne vittime di violenza o di donne schiave del mercato della prostituzione; parlare di discriminazione delle donne significa, infatti, fare riferimento a problemi anche molto diversi tra loro. 
Solo per fare un esempio, il 60% degli analfabeti del mondo è costituito da donne e bambine, mentre, un altro studio evidenzia come le donne lavorino per i due terzi del totale delle ore lavorative mondiali ma dispongano solo 10% del reddito. 
Sono anche tristemente noti i dati secondo cui, in India, nel 2012, ci sono stati 25.000 stupri dichiarati, che il 98% delle donne Somale hanno subito mutilazioni genitali e che, in Iran, è già salito a 31 il numero di vittime dall’inizio delle proteste civili per la morte di Mahsa Amini. 
Queste raccapriccianti verità si ripetono ogni giorno sotto lo sguardo indifferente dell’opinione pubblica e spesso si integrano così bene nelle vita sociale da diventare costume, quando non addirittura diritto. 
In un mondo che può essere così crudele, difendere i diritti delle donne deve diventare una priorità di tutti. E’ alla luce di queste semplici considerazioni che l’iniziale sperimentazione si è trasformata in una vera e propria missione filantropica.
Grazie alla collaborazione con Pangea, le opere di Michel Oz sono state inserite all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne nel mondo. 
La Fondazione Pangea Onlus è un'organizzazione no profit istituita nel 2002 che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti.
Pangea agisce all’interno delle maggiori tematiche relative ai diritti umani e delle donne, nonché alle linee di cooperazione allo sviluppo e di welfare indicate dai Paesi in cui operano, dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa. 
Grazie alla cooperazione con Pangea, i fondi ricavati dalla vendita dei quadri della Super-Serie “Madonne” saranno interamente devoluti per finanziare progetti filantropici a favore delle donne e dei diritti civili. 
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