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Lunedì 27 e martedì 28 novembre 2023, presso il teatro Centrale Preneste, l’associazione Per Ananke propone due incontri di formazione dal titolo Teatro in carcere: la drammaturgia contemporanea nei luoghi ristretti. Gli incontri saranno tenuti da Francesca Tricarico, regista e ideatrice del progetto teatrale Le Donne del Muro Alto, di cui quest’anno ricorre il decennale, rivolto a donne detenute, ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione e saranno seguiti dalla messa in scena dello spettacolo Olympe.
ll progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 - 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.
La partecipazione alle due giornate è aperta agli operatori del settore ed al pubblico ed è gratuita, e offre inoltre agli studenti la possibilità di attivare crediti formativi.
Gli incontri saranno l’occasione di analizzare la drammaturgia contemporanea nata nei luoghi ristretti, con particolare attenzione alle carceri femminili, ed ai linguaggi utilizzati nel teatro sociale soprattutto negli allestimenti con attori professionisti o semiprofessionisti provenienti da esperienze detentive. Al termine di ogni spettacolo la compagnia incontrerà il pubblico per confrontarsi sui temi, i percorsi e le modalità di realizzazione scelti per lo spettacolo stesso.
Lo spettacolo Olympe, scritto e diretto da Francesca Tricarico, interpretato dalle attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione e con le musiche di Gerardo Casiello, è tratto dal romanzo La donna che visse per un sogno di Maria Rosa Cutrufelli, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, nasce da un primo studio fatto nel 2015 all’interno del carcere Femminile di Rebibbia. La storia racconta gli ultimi mesi di vita di Olympe de Gouges (1748 –1793), drammaturga e attivista francese vissuta durante la Rivoluzione, che dedicò la sua vita e le sue opere ai diritti delle donne, ma anche dei neri, degli orfani, degli anziani, dei disoccupati, dei poveri. Il racconto dei giorni trascorsi in carcere fino al processo, che si conclude con l’esecuzione alla ghigliottina della protagonista, vuole essere un invito a riflettere sui pericoli della censura, della negazione della libertà individuale e sull’importanza della cultura come arma di difesa contro le ingiustizie sociali.
Lo scopo di queste due giornate è porre l’attenzione sulle caratteristiche, artistiche e creative, di un teatro che nasce e si sviluppa al di fuori dei luoghi tradizionali e sul come agisca all’interno di questi luoghi tradizionali favorendo non solo la riflessione sulla drammaturgia e i linguaggi del teatro sociale ma anche un dialogo costruttivo tra società civile e mondo carcerario, esercitare la cultura alla legalità, contrastare lo stigma legato alla detenzione con particolare attenzione alla detenzione femminile.
Gli incontri e le rappresentazioni si inseriscono tra le attività culturali volte a offrire occasioni diffuse di socializzazione, crescita culturale e formazione sia per gli spettatori che per le attrici coinvolte attraverso la lettura, il confronto e lo studio di opere teatrali tratte dalla drammaturgia classica e non, rivisitate alla luce delle biografie delle donne coinvolte che hanno vissuto o stanno vivendo la detenzione nel Carcere di Rebibbia Femminile. Rivisitazioni e allestimenti teatrali in grado di attrarre una tipologia di pubblico estremamente variegata, non solo appassionati ed esperti di teatro, ma anche spettatori legati al mondo detentivo e del sociale in generale e curiosi. Un pubblico diversificato che raramente si vede convivere insieme nei teatri tradizionali.
L’associazione Per Ananke nasce nel 2007, fin dalla sua costituzione, si occupa di teatro, in particolare teatro sociale, lavorando nelle carceri, centri per la salute mentale, scuole di ogni ordine e grado, università. Dal 2013 l'attività teatrale all'interno degli istituti di pena diventa l'attività principale dell'associazione con la nascita del progetto Le Donne del Muro Alto, prima nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia, portato in seguito nella Casa Circondariale femminile di Latina e la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso e oggi anche all'esterno con donne ammesse alle misure alternative alla detenzione ed ex detenute
Un tandem vincente quello dei giovani pizzaioli Carlo De Luca e Michela Carbone all’ultimo Campionato Pizza DOC 2023, nella categoria Pizza a Due. Il pizzaiolo della nota pizzeria di Palma Campania (NA) Oro Bianco ha trionfato in coppia il 15 novembre scorso con una pizza dalla doppia cottura, prima fritta e poi al forno elettrico. Un topping composto da provola d’Agerola, scarola riccia croccante, una marmellata piccante di papaccelle in agrodolce, una maionese di olive nere, un pesto di capperi e noci con basilico e prezzemolo freschi, una grattugiata di limone e di pecorino romano, il tutto condito da olio EVO e decorato con fiori eduli. Impasto diretto al 70% di idratazione, preparato con un blend di farine di tipo 0 e di tipo 1 del Mulino Colombo, lievitato per 24 ore a temperatura ambiente. Nel locale che gestisce insieme al fratello Carmine De Luca, Carlo predilige una pizza che si colloca a metà tra la classica e la contemporanea, con un cornicione medio, né troppo alto, pronunciato, né troppo basso.
“Puntiamo sulla croccantezza, sull’effetto crunch con una cottura nel forno a legna di 390 gradi”, assicura il giovane pizzaiolo di Palma Campania. Per i topping spazia dalle classiche Margherita e Marinara a quella più innovativa con mortadella e crema di pistacchio rigorosamente di Bronte. Senza dimenticare la pizza con pancetta, scarola riccia e tarallo croccante, per rimanere fermamente tra i prodotti offerti dal territorio.
Oro Bianco è una realtà da asporto già da 6 anni, che punta nei prossimi mesi a ingrandirsi con 100 posti a sedere e cinque forni da installare all’interno della futura attività ristorativa. Uno di questi cinque forni sarà dedicato esclusivamente alla cottura di pizze senza glutine per i clienti celiaci. Ma il sogno più grande di Carlo è quello di aprire altre pizzerie come Oro Bianco in diverse parti d’Italia, proprio come ha fatto l’altrettanto giovane collega Michela Carbone.
Operativa a Torino con la Pizzeria Napoli, Michela si è rivelata, a detta di Carlo, un’ottima compagna di squadra: “Lavorare in due ripaga, è stata una bella e grande esperienza, il cui impegno ha fruttato questo inaspettato successo. Il segreto risiede nella valorizzazione dei nostri talenti, incrociati 2 anni fa a Milano per l’evento La Città della Pizza”. I risultati di tanto studio e applicazione, iniziati dal De Luca all’età di 14 anni, sono noti ormai da tempo.
Questo primo posto in “duetto” è infatti solo l’ultimo di una serie di vittorie e piazzamenti importanti: l’anno scorso risultò campione dei fritti sempre al Pizza DOC, e poi vanno ricordati un terzo posto per la pizza in pala al Pizza Village 2022 e un secondo posto invece per la pizza fritta, sempre nella kermesse partenopea. Merito anche della formazione ricevuta, tra i corsi seguiti a Pontecagnano (SA) e con l’Accademia Pizza DOC, e dei maestri incontrati sul suo percorso come Valerio Iessi dei Borboni o Angelo Tramontano della pizzeria 'O Sarracino.
Un 2023 ricco di emozioni forti per lo stabiese Stefano De Martino, maestro pizzaiolo neocampione del mondo al Campionato Pizza DOC 2023, conclusosi il 15 novembre al NEXT di Capaccio Paestum (SA). Il primo pizzaiolo e consulente della catena Capri Blu si è aggiudicato l’edizione numero nove del Campionato organizzato dall’Accademia Nazionale Pizza DOC di Antonio Giaccoli.
Il trentaquattrenne De Martino, originario di Castellammare di Stabia, ha trionfato sia per la categoria Pizza Contemporanea, sia come campione assoluto nazionale e Pizza DOC in the World 2023. Una vittoria inaspettata e perciò ancora più bella, “considerando che ero arrivato in gara con la sola idea di divertirmi dopo un anno già foriero di soddisfazioni”, spiega De Martino. Il nuovo campione si riferisce all'inserimento nella guida delle 250 Migliori Pizzerie del Mattino, a cura del giornalista e critico enogastronomico Luciano Pignataro, curatore di 50 Top Pizza.
La pizza che gli è valsa il successo in questa nona edizione del Campionato Pizza DOC è stata preparata con una crema di castagne del prete bollite con alloro, fiordilatte, porchetta d'Ariccia, maionese ai frutti di bosco e germogli freschi all'uscita dal forno.
“Il mio impasto è frutto di tanto studio e sacrificio, numerose rinunce e dedizione, nonché di notti insonni e innumerevoli prove”, assicura il neolaureato campione mondiale. “Per la pizza portata al Pizza Doc ho usato un blend di farine di tipo 0 con innesto di biga e poolish, che lascio solitamente fermentare a temperatura controllata per 24/48 ore – racconta -. Poi si passa al rinfresco e all’idratazione finale del 75 %. L’obiettivo è quello di garantire una pizza di qualità digeribile, scioglievole al palato, per offrire al consumatore finale un prodotto che racconti una storia e trasmetti un emozione”.
Una narrazione a quanto pare molto convincente, a giudicare dalla media di 500/600 coperti al giorno e dalle tante pizze sfornate nel locale Capri Blu a Pompei (NA) la scorsa estate: il suo “habitat”, come ama definirlo De Martino. Da grandi numeri derivano grandi responsabilità, come quelle di formare brigate di cucina che siano in grado di portare avanti il progetto in piena autonomia anche in una nuova apertura a Nocera Inferiore (SA).
“Lì imposteremo lo stesso format e formeremo nuove squadre per replicare il lavoro svolto in questi mesi a Pompei, rivelatosi una vera e propria start-up”, annuncia fiero De Martino.
Il coronamento di una carriera iniziata prestissimo dietro un bancone nel 2000, quando da bambino si innamorò della magia insita nell’arte bianca. La gavetta poi è continuata con varie esperienze all'estero, tra cui quella in Francia dove ha gestito 30 locali nelle vesti di direttore tecnico. 24 anni di mestiere, di sudore e fatica e lontananza dalla famiglia, dai suoi stessi figli, che gli hanno fruttato il tetto del mondo al Campionato mondiale Pizza DOC 2023, dopo altre vittorie come quella a Firenze per l’analogo trofeo di pizza nel 2016.
La pizza più rappresentativa di Alessandro Cardone nel suo ristorante pizzeria La Rosa dei Venti di Mede, in Provincia di Pavia, si chiama Da Sud a Nord. Essa si ispira un po’ alla cucina di Cannavacciuolo, agli ingredienti utilizzati e recupera anche il ricordo dei genitori emigrati al Nord. Un viaggio completamente opposto a quello che il giovane pizzaiolo lombardo di origini napoletane ha fatto per arrivare alla IX edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC 2023. E per vincerlo, inaspettatamente, il 15 novembre scorso al NEXT di Capaccio Paestum (SA) nella categoria a squadre insieme a Simone Colloca, Ivan Forte, Rocco Borzumí, Giuseppe Piccolo: il Team Calabria DOC, coordinato dal maestro Vincenzo Fotia. Tra i fantastici 5 della brigata Calabria DOC Cardone è quello che ha proposto la pizza gourmet bianca condita con fiordilatte campano, una crema di cacio e pepe, guanciale arrostito a metà cottura e un cuore di carciofo arrostito, inserito però all'uscita dal forno. Il giovane maestro pizzaiolo preferisce la pizza classica a quella contemporanea, e predilige un impasto preparato con blend di farine 00 e 1 del Molino Caputo, con un doppio prefermento al 50 % lasciato a riposo 16 ore a una temperatura di 18 gradi, idratato al 72% e a cui vanno aggiunte altre 24 ore di lievitazione.
Classe 1994, Cardone ha frequentato la prestigiosa scuola Alma di Gualtiero Marchesi e si è formato col maestro Vincenzo Fotia, senza dimenticare tra i suoi insegnanti dell’arte bianca Raffaele Bonetta, Francesco Martucci e Morandin. Con alle spalle esperienze prevalentemente in Italia, in Lombardia e a Cervinia in Valle D'Aosta, Cardone è prossimo a partire per il Brasile con il coordinatore nazionale degli istruttori Pizza DOC Fotia e anche in Argentina, in qualità di istruttore Pizza DOC. Con l'Accademia Nazionale Pizza DOC collabora già da un anno e mezzo, dopo aver frequentato i corsi del maestro Bonetta circa 3 anni fa. Insieme alla vittoria di gruppo all’ultimo Campionato Pizza DOC, Cardone può vantare anche un 2° posto a Parma nel 2016 per la categoria mondiale presentazione, nonché un 2°, 3° e 5° posto al Campionato Nazionale di Calabria di Vibo Valentia l’aprile scorso.
“Voglia, pazienza, formazione continua e mai considerarsi arrivati sono il poker giusto per affrontare questo lavoro”, spiega Cardone. E viene da aggiungere anche l’attenzione ai prodotti del territorio e alle eccellenze del Made in Italy, se per la sua rinomata e già citata pizza Da Sud a Nord ha utilizzato un presidio Slow Food quasi a km 0 come la cipolla rossa di Breme per la crema del topping. Un prodotto, prima fermentato e poi ripassato sotto cenere, che si sposa bene con il fiordilatte, la nduja, il pomodorino semidry, il basilico e un filetto di tonno in uscita dal forno. Cardone confessa però il suo debole per gli ingredienti del Sud Italia come il San Marzano DOP di Solania, i latticini di Latteria Sorrentina, e la già citata farina Caputo. Per il futuro spera di aprire un locale tutto suo e dal concept innovativo, magari in una grande città come Milano.
Love Ghost arriva sulla scena con un vasto repertorio di riconoscimenti: Rolling Stone Magazine, FLAUNT, Lyrical Lemonade, Earmilk e molti altri hanno cantato le loro lodi. Ispirato da collaboratori come Rico Nasty e Adan Cruz, quest'anno porta nuove uscite e nuovi suoni per i loro fan tra cui "Dopeman" con il candidato BET International Entertainer of the Year, l'artista afrobeat ghanese Camidoh e DJ Switch Ghana, vincitore del Global Prodigy Award. La canzone combina la sensibilità afrobeat di “Sugarcane” in cima alle classifiche di Camidoh, l’atmosfera dark alternative rock di Love Ghost e la carica dei freestyles di DJ Switch Ghana. La canzone porta con sé una nuova sfida di ballo su Tik Tok, supportata da campagne di pubbliche relazioni in Nigeria e nel Regno Unito e un video musicale ufficiale con tutti e tre gli artisti.
I Love Ghost hanno suonato al Rockpalast festival, trasmesso in tutta la Germania dalla televisione tedesca. A Città del Messico hanno suonato all’Auditorio BB, all’Indie Foro Rocks e all'Amazon Gamergy Festival, che è stato trasmesso in tutta l'America latina. Hanno molte altre canzoni in arrivo quest'anno, incluso un album con il chitarrista e produttore dei Marilyn Manson Tim Skold, commissionato da Metropolis Records.
Camidoh è un cantautore afropop, R&B e afrobeat ghanese È stato nominato nei BET Awards 2023 come intrattenitore internazionale dell'anno. È salito alla ribalta con il suo singolo “Sugarcane”. La canzone era al quinto posto nella classifica delle 200 canzoni afropop più cercate su Shazam. L'8 aprile 2022 ha pubblicato un remix della canzone con King Promise, l’artista nigeriano Mayorkun e il rapper britannico Darkoo. Nella prima settimana di maggio, appena un mese dopo la sua uscita, il remix ha raggiunto il numero 1 nella classifica musicale Top 100 della Nigeria su Apple Music.
DJ Switch Ghana - Nel giugno 2018 Erica è diventata la persona più giovane a vincere il premio DJ annuale del Ghana. Nel 2019 Roc Nation, la compagnia di intrattenimento di Jay-Z, ha riconosciuto le sue capacità e l'ha inserita sui loro social media per il Black History Month e nel 2020 è stata inserita tra i 100 migliori bambini prodigio di tutto il mondo. Nel 2018 ha aperto l'evento annuale dei goalkeepers delle fondazioni di Bill e Melinda Gates a New York City. Nel giugno 2019 si è esibita al simposio della World Bank Africa Society presso l'ufficio della Banca Mondiale a Washington. Si è esibita alla 32a Sessione Ordinaria dell'Assemblea dei Capi di Stato e di Governo dell'UA.
Andrà in onda mercoledì 8 novembre alle 21.15 su Rai 5, “Banksy e la ragazza del Bataclan”, documentario diretto da Edoardo Anselmi che ripercorre la storia dell'opera 'La Ragazza Triste' dell'artista e writer britannico. Prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions e Guilhène Iop per Tinkerland, in coproduzione con ARTE G.E.I.E., RAI Cultura e Luce Cinecittà, in collaborazione con RAI Teche e in associazione con RTS e RTBF, il film è scritto dal regista con Claudio Centioni.
Nascosti dall'oscurità, tre uomini incappucciati tagliano con una smerigliatrice i cardini della porta di uscita di emergenza del Bataclan, la sala da concerti dove il 13 novembre 2015 si è compiuta una delle più crudeli stragi terroristiche rivendicate dall'Isis in Europa. In seguito a quella tragedia, su quella stessa porta il noto street artist Banksy aveva realizzato, “La Ragazza Triste”, in omaggio alle vittime dell'attentato. L'opera sembra sparire nel nulla, provocando rabbia e indignazione in milioni di europei. Poi di colpo, nel giugno del 2020, in un anonimo casolare nella provincia di Teramo abitato da due ignari inquilini cinesi, fanno irruzione i Carabinieri del TPC insieme alla polizia francese: la porta del Bataclan è lì, nascosta nella soffitta dell’abitazione e avvolta alla meglio in un lenzuolo. Insieme alla porta vengono identificati anche i sospetti – in tutto 8 tra responsabili del furto e collaboratori – che il 23 giugno vengono processati e condannati a pene che arrivano fino a due anni di carcere.
Il documentario ripercorre l’intera vicenda - dal furto dell’opera allo svolgimento delle indagini fino all’ultima controversia legale - raccontandola attraverso il punto di vista delle diverse parti in causa.
Tra gli intervistati nel documentario, il Comandante della Polizia Giudiziaria francese presente la notte degli attacchi al Bataclan, ma anche uno dei ladri della Ragazza triste, con il principale sospettato di essere il committente del furto. Tra gli intervistati italiani, Carmelo Grasso, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona fino al 2021, Emiliano Ferrante, il Brigadiere dei Carabinieri che ha ritrovato la Ragazza Triste, ma anche un esperto di street art e di Banksy, una sociologa della street art e storica dell’architettura urbana, un avvocato esperto di copyright e il battitore d’asta di opere di street art dell'Artcurial di Parigi.
Ci sono tanti misteri e contraddizioni intorno a Banksy, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità – tra sospetti e illazioni, non è ancora stata rivelata. L'artista britannico non si è mai esposto, né quando la porta è stata rubata, né quando è stata ritrovata, nel 2020. Un artista che rivela poco di sé e lascia spazio all'immaginazione degli altri per dare vita al proprio personaggio.
“Left on read” è un inno pop-punk sul sentirsi ignorati, sulla scia di Machine Gun Kelly, All Time Low e Green Day. La canzone verrà eseguita dal vivo il 29 ottobre da Wiplash e Love Ghost sul palco dell'Indie Foro Rocks di Città del Messico. Prodotto da Mike Summers [Kendrick Lamar, Lil Wayne, Tech N9ne].
"Left on read" segue una serie di singoli pubblicati da Love Ghost ed elogiati da Rolling Stone, American Songwriter, FLAUNT, Alternative Press, Lyrical Lemonade, Earmilk e molti altri.
I Love Ghost sono stati recentemente in tournée in Europa dove hanno suonato al Rockpalast festival trasmesso in tutta la Germania dalla televisione tedesca. A Città del Messico hanno suonato all'Auditorio BB, all'Indie Foro Rocks e all'Amazon Gamergy Festival, trasmesso in tutta l'America latina. Hanno realizzato canzoni con artisti provenienti da tutto il mondo tra cui Rico Nasty, Adan Cruz, Teeam Revolver, Geassassin, Mabiland e Tankurt Manas.
Finnegan Bell dei Love Ghost è attualmente in Messico e sta scrivendo e registrando con molti artisti, tra cui Wiplash, Dan Garcia, Ritorukai, Go Golden Junk, ND Kobi, FLVCKKA, Phyzh Eye, Josue, Young Dupe, Blnko, Helian Evans e molti altri. I produttori con cui stanno lavorando in Messico includono Shantra (l'ultimo album dei Santa Fe Klan), BrunOG (nominato ai La2n Grammy) e SAGA. Hanno molte altre canzoni in arrivo quest'anno, tra cui "Dopeman" con l'artista Camidoh e un intero album con il chitarrista e produttore di Marilyn Manson che porta il nome Tim Skold.
Lunedì 23 Ottobre alle ore 18.30, presso lo stabilimento Solania in via Provinciale Nocera-Sarno (Località Fosso Imperatore) di Nocera Inferiore (SA), prenderà il via la VI edizione del consueto appuntamento Il Mio San Marzano, promosso da Solania srl, azienda leader nel settore della raccolta e della trasformazione del pomodoro San Marzano, in collaborazione con Perrella Network, distributore esclusivo di Solania in Campania e Molise.
La manifestazione sarà ancora una volta la grande festa del pomodoro simbolo dell’Agro Sarnese Nocerino, con tanti ospiti. Su tutti svettano i due brand ambassador di Solania: Paolo Gramaglia, executive chef stella Michelin e patron del Ristorante President di Pompei; e Diego Vitagliano, il maestro pizzaiolo della pizzeria 10 Diego Vitagliano incoronata dalla classifica 50 Top Pizza 2023 come la migliore al mondo. Saranno presenti i docenti della scuola di cucina Dolce & Salato, gli chef Giuseppe Daddio e Aniello Di Caprio. Prevista la partecipazione anche dei maestri pizzaioli e degli istruttori sia di AVPN – l’Associazione Verace Pizza Napoletana, presieduta da Antonio Pace -, sia dell’associazione Pizza Doc, presieduta quest’ultima da Antonio Giaccoli. Ci saranno inoltre lo chef Marco Iavazzo - con il titolare della macelleria e hamburgheria Macellaio 4.0 Alfonso Alfano -, e Antonio Peluso, lo chef “scellato” della Locanda del Baccalà e ideatore del Baccalà Village. Il maestro gelatiere Davide Botti preparerà un gelato al pomodoro San Marzano.
La conduttrice del programma tv Linea Verde su Raiuno Monica Caradonna sarà l’ospite d’eccezione della serata condotta dalla nota presentatrice Veronica Maya, affiancata a sua volta dal giornalista Renato Rocco, direttore responsabile della Buona Tavola Magazine. L’evento vedrà la partecipazione di Luciano Pignataro, giornalista e critico enogastronomico de Il Mattino e del blog lucianopignataro.it, di Albert Sapere e di Barbara Guerra, curatori di 50 Top Pizza, la guida punto di riferimento del settore di cui Solania è partner.
l Mio San Marzano è un progetto ambizioso, fortemente voluto dall’amministratore unico di Solania srl Giuseppe Napoletano, grazie al quale pizzaioli e ristoratori possono scegliere il lotto di coltivazione e di produzione e personalizzare l'etichetta della latta di pomodoro San Marzano con il proprio logo, con la propria immagine o con qualsiasi altro segno distintivo. Il progetto risponde alle esigenze della comunità di pizzaioli e ristoratori che vogliono identificarsi in un prodotto e avere garanzia circa il controllo dell’intera filiera, dalla semina alla coltivazione, dalla trasformazione alla distribuzione, da quest’anno reso ancora più semplice grazie alla certificazione in Blockchain, realizzata da Authentico del CEO Pino Coletti che completa il percorso di trasparenza e sicurezza.
Terza release del 2023 per la band padovana che va a completare l’arco narrativo iniziato con i due singoli precedenti. Dopo aver toccato i temi del suicidio e della depressione con "Your Absence" e "Stilla", trattandoli con analogie ed immagini evocative, i quattro compiono una brusca sterzata con una traccia che parla in modo brutale ed onesto della distruzione, in particolare dell’autodistruzione. Accanto agli immancabili blast beat e il low tune, questa volta la canzone si sviluppa in una struttura fluida che rompe gli schemi usuali. A prevalere è una componente ritmica ricercata e strutturata che funge da voce narrante. Il cantato growl è particolarmente cupo e la componente clean, pur presente, vede anch’essa una costruzione molto più improntata alla ritmica che alla melodia. Non c’era altro modo di raccontare la capacità di essere brutalmente violenti con se stessi, se non quella di creare un brano altrettanto brutale e violento. Il videoclip di “Bones”, che si rivela assolutamente in linea con il mood generale sfoggiando una carrellata di distruzione come solo madre natura riesce a fare, uscirà il 23 ottobre sul canale YouTube della band.