“LU Magazine” è la rivista capace di soddisfare la curiosità dei lettori di qualsiasi età.
E’ frutto di un progetto editoriale innovativo ed accattivante. La comprensibilità dei contenuti assicura una piacevole lettura.
E’ disponibile dal 20 settembre in tutti gli store, nonché in formato “fisico” l’ultimo lavoro del poliedrico artista internazionale, contrabbassista e compositore italiano Sebastiano Dessanay e della pianista internazionale residente in Francia Paola Meloni.
Oltre al CD è disponibile la partitura per pianoforte di tutti i brani dell'album, sia in copia fisica rilegata morbida che in formato PDF. Lo spartito è destinato a chi suona il pianoforte, poiché la Suite française è stata scritta anche con un intento pedagogico.
Un album a “quattro mani” che vede le composizioni di Dessanay e l’esecuzione della Meloni, registrato allo Studio Piano Gobelins di Parigi ad inizio del 2024.
I brani sono stati registrati da Paola Meloni, pianista sarda residente a Parigi da molti anni, che li ha interpretati con grande naturalezza e gusto, incontrando perfettamente le intenzioni musicali di Sebastiano Dessanay, e seguendo il flusso del materiale musicale come in un vero e proprio viaggio metafisico.
Tredici tracce compongono l’album Suite française, tutte rigorosamente strumentali, un album di musica classica contemporanea con affondi nella scena musicale cinematografica.
Come lo stesso Dessanay dichiara: “Da sempre ascoltare musica è per me come compiere un viaggio, non solo un viaggio nei suoni, ma un viaggio nei mondi reali e immaginari dei miei artisti prediletti, così come un viaggio nei miei mondi, esteriori ed interiori. Ho iniziato a scrivere musica a dieci anni per il desiderio di viaggiare in questi mondi, e per la voglia di invitare al viaggio le persone in ascolto, in un accumularsi esponenziale di esperienze, di ispirazioni, di suggestioni.”
“Suite française” vuole essere un viaggio ventennale, realmente effettuato dal Dessanay, iniziato con un soggiorno in Bretagna nell’ottobre 1997 (di quel periodo lo scatto contenuto dell’interno del CD, la piana di marea a Mont Saint Michel), e conclusosi poi con un soggiorno a Dinard nel gennaio 2018 (lo scatto del periodo è la copertina del CD). Un viaggio ispirato dallo scorrere del tempo e dall’alternarsi delle stagioni nel nord della Francia, dove l’elemento acqua, in tutte le sue declinazioni di nebbia, pioggia, fiume, flusso di marea, mare, funge da filo conduttore di un viaggio metaforico che dal calore del sole di agosto attraversa il grigiore autunnale, le tempeste invernali, per poi tornare al sereno, in un ciclo fisico e spirituale continuo.
Tante le influenze musicali presenti in Suite française. Si va dal pianismo dell’impressionismo francese di fine Ottocento e primi del Novecento, Debussy e Satie in primis, fino al minimalismo più moderno di Yann Tiersen. Non manca la passione di Dessanay per Puccini (per esempio nell’accorato Une valse bretonne), per Bach (il contrappunto di Ça ira bien ma anche, memore delle Variazioni Goldberg, il concetto di aprire e chiudere la suite con la stessa melodia), per i Beatles (l’infinita coda dell’accordo finale del disco, come nella chiusura di A day in the life), per la musica contemporanea atonale (in À Dinard), per il jazz (in Août), per l’ukulele (la cui accordatura ha ispirato alcuni brani come Ça ira bien e Pluie sur le visage) e per la sua stessa musica (Dix-sept è una riscrittura pianistica del brano 17, un omaggio alla data di nascita del compositore ma anche alla numerologia, numero (s)fortunato di un’età che riflette l’inizio della maturità e di un viaggio artistico e spirituale ancora oggi non terminato).
Sebastiano Dessanay, poliedrico artista internazionale, è un contrabbassista e compositore italiano attivo nella scena musicale jazz, classica contemporanea e d’avanguardia europea, che annovera collaborazioni per podcast, spettacoli teatrali, opera, balletti, film e animazione.
La passione per il contrabbasso, in tutte le sue declinazioni, nasce da giovanissimo, grazie anche alle influenze di una famiglia musicale; ad una prima laurea in Geologia fa infatti seguito un diploma in contrabbasso al Conservatorio di Cagliari.
La svolta decisiva della sua vita e della sua musica avviene quando decide di trasferirsi nel Regno Unito. Oltremanica completa prima un Master in composizione e a seguire un dottorato di ricerca in composizione contemporanea al Royal Birmingham Conservatoire. La sua decennale esperienza in UK lo porta a scrivere musica caratterizzata da un forte senso della melodia, mescolando stili tradizionali con materiale più sperimentale.
Nel Regno Unito diventa leader di formazioni di jazz, trio e quartetto, esordendo con i Songbook Volume Two (2012) e Songbook Volume One(2013), pubblicati dalla prestigiosa e ormai defunta etichetta inglese F-ire, un omaggio alla tradizione del jazz americano ed europeo, con due sezioni ritmiche sarde che ospitano musicisti del calibro di Fulvio Sigurtà alla tromba e la sassofonista scozzese Rachael Cohen.
La sua produzione più sperimentale viene invece prodotta da un’altra prestigiosa etichetta britannica, la SLAM Productions. Nel 2012 esce Pictures of a Quartet, con il pianista sardo Sebastiano Meloni e gli inglesi Mark Sanders alla batteria e Paul Dunmall al sax. Con quest’ultimo Sebastiano instaura una collaborazione che confluirà nel successivo disco Duets of a Fool, una raccolta di duetti improvvisati con diversi artisti, uscita nel 2016 sempre per la SLAM, e in Live at the Lamp Tavern (2017) che inaugura la serie di autoproduzioni denominata Sebastiano Dessanay Records, proseguita con Restless Dreams (2018) insieme a Fulvio Sigurtà e agli inglesi Bruno Heinen al pianoforte e James Bashford alla batteria.
Sabastiano Dessanay come compositore è noto anche a livello cinematografico per aver scritto le musiche per il cortometraggio di animazione “S’Ozzastru” dell’artista Carolina Melis, prodotto da NICAL Films con il contributo della Fondazione Sardegna Film Commission, proiettato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023 nella sezione Alice nella Città e vincitore di numerosi premi tra cui i prestigiosi Collision Awards di New York.
L’artista è salito alla ribalta con il suo ambizioso 377 project, un progetto artistico dedicato alla Sardegna. In solitaria per 14 mesi, Sebastiano ha visitato i 377 comuni della Sardegna, uno al giorno, viaggiando esclusivamente in bicicletta e con un ukulele basso, per raccontare la sua isola in suoni, parole e immagini. Grazie alla valenza del 377 project, nel 2021 scrive l’introduzione e sette percorsi d’autore per la prestigiosa Guida Verde della Sardegna del Touring Club Italiano, e nel 2022 escono il doppio CD 377: (autoprodotto per la SD Records) con il pianista australiano Peter Waters, il batterista Roberto Migoni, il chitarrista Francesco Morittu e gli ospiti Max De Aloe all’armonica cromatica e Emanuele Contis al sax, e il libro “377 project. La Sardegna on the road con una bicicletta e un ukulele” (edito dal Touring Club Italiano), che nel 2023 vengono presentati in giro per il territorio italiano, approdando al Salone Internazionale del Libro di Torino nel maggio 2023.
Per maggiori info potete consultare il sito ufficiale di Sebastiano Dessanay: sebastianodessanay.com/it.
Paola Meloni, nata a Cagliari nel 1986, all’età di undici anni intraprende lo studio del pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica della sua città, dove si diploma nel 2009.
Parallelamente, frequenta numerose master classes di perfezionamento pianistico in tutta Europa (Conservatori Liceu di Barcellona, Hochschule für Musik Franz Liszt di Weimar, Akademia Muzyczna di Cracovia, Academy of Music di Vilnius, École Normale de Musique di Parigi…), con pianisti di fama internazionale, tra cui Gerlinde Otto, Claudio Martinez Mehner, Ludmila Berlinskaia, Rolf Dieter Arens, Maurizio Moretti, Stanislav Pochekin, Benedetto Lupo, Yukio Miyazaki, Jurgis Karnavicius, Jacques Rouvier, Gabriel Tacchino, Peter Waters.
Nel 2012 consegue il Diploma Accademico di Secondo Livello in Pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Cagliari, e nel 2014 completa i suoi studi superiori presso la Schola Cantorum di Parigi, dove continuerà per anni a perfezionarsi col Maestro Gabriel Tacchino.
Si esibisce in numerosi recital per pianoforte solo, musica da camera e concerti per pianoforte e orchestra in Italia e in tutta Europa, per varie associazioni e festival musicali, tra cui l’Associazione Mozart Italia, la Fondazione Siotto, il Festival Sonus de Attongiu, il Festival Le piano à quatre mains, l’Associazione Inter Artes, l’Associazione Arte e Musica Roana, il Piano Festival Con…certando, il San Sperate International Piano Festival, il Conservatori Liceu di Barcellona, il Teatro Massimo di Cagliari, il Festival Musicale Internazionale Ponti Sul Mincio, la Florianka Concert Hall di Cracovia, il Piano Festival Claudio Arrau, l’Academy Concert Hall di Vilnius, il Liszt Piano Festival, il Festival Debussy et la Musique Française, l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, l'Associazione Solidando, l’Ente Musicale Nuoro, l’Euterpe Iniziative Musicali, Studi Aperti Cagliari, l’Ente Concerti Marilisa De Carolis di Sassari, l'Ente Concerti Oristano, l’Associazione Intermezzo, il Teatro Eliseo di Nuoro, Piano City Milano, L’Heure Musicale au Marais a Parigi, il Festival Musical de Dourdan, la Fondazione Banco di Sardegna, l’Associazione Suoni in Tempesta, il Festival des Musiques Improvisées Imprudences, la Cité des Arts a Parigi, il Festival Piano Time alla Kammermusiksaal im Steingraeber Haus a Bayreuth…
Nel 2018, ha registrato il suo primo disco per l'etichetta Stella Recording, "Sur la mer”, un’opera per quintetto (pianoforte, viola, violoncello, clarinetto e sassofono) composta da Stefano Tore.
Residente a Parigi e docente al Conservatorio, in Francia, dal 2014, è anche docente di pianoforte ai corsi estivi di perfezionamento presso l’Académie Internationale de Musique d’été di Colombes (dal 2015), e presso l’Académie des Arts di Flaine (dal 2022).
Lunedì 23 settembre alle ore 20, presso l’Enopanetteria i sapori della tradizione di stefano Pagliuca in Corso Europa, 125 a Melito di Napoli verrà presentata al pubblico una degustazione esclusiva di vini a cura del Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco.
Costituito nell'aprile 2024 il Comitato ha l’obiettivo di valorizzare i vitigni che presentano le viti a piede franco scampate alla fillossera che distrusse l'80% del patrimonio vitivinicolo europeo dalla fine dell'800.
La mattina invece è previsto alla Reggia di Portici il primo Convegno Nazionale del Comitato Italiano per la Tutela del piede franco.
Quanto sia importante tutelare le piante che oltre a rappresentare esempi di resilienza e patrimonio storico, esempio di biodiversità, sarà oggetto di discussione del Convegno di Napoli.
I relatori della giornata saranno genetisti ed esperti di patologia della pianta, giuristi, agronomi, enologi, sommelier e il presidente del comitato e il delegato Campania che moderati da Adele Munaretto, divulgatrice enogastronomica e vicepresidente del comitato e Gaetano Cataldo, presidente di Identità Mediterranea e miglior sommelier 2023 dal Merano Wine Fest, coordinano la discussione, analizzando i vari punti di vista e le prospettive dei tavoli tecnici istituiti dal comitato.
Al termine dei lavori previsti per le 13 per i relatori presso il MAAV verrà offerta una degustazione di vini dei vitigni a piede franco dei produttori italiani associati al comitato. Partecipazione, quest'ultima prevista solo su invito.
Per vite a piede franco si intende una vite con radici proprie, non ibrida e non innestata. Il ‘’piede’’ è la radice della vite, ‘’franco’’ poiché esentato da vincoli e libero.
Il motivo risale alla seconda metà dell'800 quando un temibile insetto, la fillossera, fece la sua comparsa nel continente europeo, trasportato via nave su piante contaminate provenienti dall'America del nord.
La fillossera si diffuse rapidamente in tutti i vigneti causando danni sia a livello fogliare che radicale ostruendo il passaggio dei principi nutritivi e portando lentamente alla morte della pianta.
Per questo motivo, al fine di scongiurare la totale distruzione del patrimonio vitivinicolo europeo, si innestarono le nuove barbatelle di vite europea su radici americane (immuni alla fillossera).
Pochi sono stati i vigneti risparmiati dal flagello, gli unici salvi infatti furono quelli su terreni sabbiosi o argillosi, nei quali il parassita non riesce a riprodursi, oppure a quote elevate, oltre i 1000 metri s.l.m., dove le basse temperature impediscono alla fillossera di sopravvivere, o ancora, su terreni vulcanici
Una associazione formata da sommelier, storici, viticoltori e appassionati al mondo del vino, in particolare quello prefillossera.
Il Comitato vuole valorizzare, sviluppare e promuovere azioni atte a rilanciare storicamente, turisticamente e culturalmente questo patrimonio vitivinicolo poco conosciuto o totalmente dimenticato. Il compito del Comitato oltre a divulgare la conoscenza dell’esistenza di questi vitigni è quello di dare voce e visibilità a tantissime realtà locali che con tanta tenacia tengono in piedi un pezzo della storia vitivinicola italiana.
Una degustazione eccezionale, dunque quello che si svolgerà il 23 settembre presso che vedrà la presenza del presidente del Comitato Silvano Ceolin, la vicepresidente Adele Munaretto, il delegato per la regione Campania Cosimo Orlacchio che condurranno il pubblico in una degustazione di vini 6 vini prefillossera partendo dal nord Italia scendendo verso il centro e il sud passando per le isole, in particolare degustazione narrata di:
Piccà pecorino spumante rifermentato selvaggio di Agriarquata nelle Marche;
Le Ghiarelle, lambrusco a piede franco frizzante ancestrale Poderi Fiorini, Emilia Romagna;
1865 enantio riserva, prefillossera e presidio slow food della Cantina Roeno in Trentino;
Carignano del sulcisbio su piede franco Tenute la Sabbiosa della Sardegna;
Un blind test vino alla cieca che rappresenterà per tutti gli ospiti una sorpresa.
Ad accompagnare i vini quattro gustose pizze in abbinamento del patron Stefano Pagliuca.
Nicole Bolognesi è la Venere d’Italia 2024, il concorso di bellezza ideato dal fotografo napoletano Pietro Cortese. L’evento, giunto alla 11^ edizione, si è svolto per il secondo anno consecutivo presso la splendida cornice dell’hotel Costa Elisabeth nel suggestivo borgo di Cirò con serata finale il 14 settembre. Nicole ha 21 anni, è alta 175 cm, ha i capelli mori e gli occhi castani. Scelta tra 70 concorrenti, la Venere d’Italia 2024 non è riuscita a trattenere le lacrime di commozione. Incoronata dagli ospiti Antonio Razzi e Luigi Auletta, presidente del brand “Impero Couture”, Nicole ha indossato una corona realizzata in esclusiva dal maestro orafo Gerardo Sacco, che ha dedicato al concorso un’opera unica e irripetibile.
La competizione, che riprende il nome della dea romana della bellezza Venere, che etimologicamente deriva da Venus, mira al senso puro della bellezza. A tal proposito, le concorrenti sono state giudicate senza trucco. La serata finale è stata presentata anche quest’anno da Giuseppe Stigliano e Antonio Gentile, mentre la direzione artistica ha visto il ritorno, dopo sei anni, di Alessandro Pannone. L'evento si è aperto con l'intervento di Arianna Bollino, Venere Magna Grecia 2015, che ha ricordato, con un discorso che ha commosso tutti, Annalisa Fiscarelli, la Venere d'Italia 2015 scomparsa tragicamente a seguito di una malattia. Angelo Mastrangelo e Vittorio Casale hanno curato la gestione della 2^ serata, “Venere Fashion”, con la direzione artistica di Giuseppe Stigliano. La direzione fotografia e palco è stata curata da Ignazio Calò, mentre la regia della diretta social da Domenico Conti.
Non solo cinema a Venezia… Ad attirare l’attenzione degli obiettivi dei fotografi e delle televisioni presenti alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica è stata la simpaticissima Doriana Nigro, modella beneventana, influencer e tiktoker amatissima sul web e non solo. Dopo essersi aggiudicata il titolo di Miss Gran Basilicata, la modella è stata a Venezia in occasione del Festival del Cinema. L’abito indossato per il red carpet è stato sapientemente curato dall’atelier Le Sorelle Panella che ha esaltato il fascino della modella con un outfit minimal chic notevolmente raffinato e impreziosito da perle e zaffiri di orafo Valenzano. Anche l’acconciatura, altro elemento di classe, realizzata da Prezy Parrucchieri, non è passata inosservata e Doriana Nigro è riuscita a suscitare l’attenzione di registi e produttori di fama nazionale.
Ritorna dal 26 al 28 settembre al Mattatoio Line Up!, la sezione del Romaeuropa Festival curata da Giulia Di Giovanni e Matteo Antonaci e dedicata ai nuovi talenti del pop, dell’avant pop e del cantautorato italiano. Ad orientare il percorso di questa quarta edizione è lo spirito di una nuova generazione musicale in grado di intessere suoni ricercati e cantautorato, elettronica e jazz o di rivolgersi con nuova attitudine e freschezza a rock e post-rock, al suono talvolta tagliente e a volte dolce delle chitarre acustiche ed elettriche. Tre giorni densi di musica e sperimentazione, dunque, affiancati dal programma de Le Parole delle Canzoni presentato da Treccani con i suoi incontri che mettono in dialogo musicisti e scrittori.
Ad aprire Line Up! il 26 settembre è una delle artiste più originali e ispirate in circolazione, la cantautrice e polistrumentista Any Other - al secolo Adele Altro - che si è imposta all’attenzione internazionale per una scrittura intima e allo stesso tempo potente e un sound etereo e penetrante, caratterizzato da venature rock stratificate e articolate. Anticipa il suo live la giovanissima band palermitana, rivelazione dell’anno, Santamarea, vincitrice assoluta dell’edizione 2023 di Musicultura e scelta da ETRO per la colonna sonora della sua sfilata primavera/estate 2024. Composta da tre fratelli di sangue (Stefano, Francesco e Michele) e una sorella d’arte (Noemi), Santamarea vanta un sound indefinibile in cui si mescolano sonorità elettroniche e corali, post-rock, allegorie, simbolismi e immagini decadenti, stratificazioni culturali e contaminazioni mediterranee della Sicilia
Il primo appuntamento de Le parole delle Canzoni – Treccani, vedrà, invece dialogare due ospiti d’eccezione come Ariete e Fumettibrutti. Classe 2002, all’anagrafe Arianna Del Giaccio, più volte disco di platino, Ariete ha conquistato il grande pubblico con i suoi dischi “Specchio” (finalista al Premio Tenco 2022 come miglior opera prima) e “La notte” e con le storie sincere ed emozionanti raccontate nei suoi testi. Pseudonimo di Josephine Yole Signorelli, Fumettibrutti è il nuovo grande fenomeno del fumetto italiano con i suoi testi e disegni spiazzanti che custodiscono la realtà e i sogni spesso disillusi di una generazione, come quelli custoditi in “Romanzo Esplicito”, “Post Pink”, “La mia adolescenza trans”, “Anestesia”, “La separazione del maschio”.
Il 27 settembre LineUp! prosegue nel segno dell’underground, del punk, della libertà creativa di un collettivo che sta ridefinendo i percorsi del panorama musicale italiano. Approda al Mattatoio Post Club by Thru Collected una serata interamente firmata dal celebre collettivo che, con i suoi membri e le sue produzioni attraversa generi e discipline senza temere di trascinare la musica pop nei territori della sperimentazione più radicale, sonora e visiva. La line up composta interamente dai membri di Thru Collected vedrà protagonisti a partire dalle ore 20, Scumma do Mar con il suo Math-Rock, Alice con le sue canzoni e i più celebri brani dell’album Discomoneta e Il grande fulmine, Angelo Kras con la sua trap contaminata da elettronica e droni, ORCRD (Peppe Storto) con le sue sperimentazioni elettroniche e D’Egidio con il suo rock disperato e tagliente. Completano la serata l’installazione site-specific interattiva dal titolo Why don’t we talk to each other anymore dedicata al tema dell’incomunicabilità nella generazione degli schermi portatili e i DJ Set di Clerk e Las Winx, anima clubbing di Thru Collected. Un disegno che racconta a 360° la musica di questi anni e che sarà introdotto alle ore 19 dal dialogo de Le parole delle canzoni – Treccani che vedrà protagonisti Sano e lo scrittore napoletano Alessio Forgione, classe 1986, premio Giuseppe Berto nel 2019, Prix Méditerranée Ètranger 2021 con il romanzo d’esordio Napoli, mon amour e nella dozzina del Premio Strega 2020 con Giovanissimo già tradotto in Francia.
Nel segno della contaminazione anche l’ultimo appuntamento de Le Parole delle Canzoni che il 28 settembre si concentrerà sulla pluralità di scritture di Ghemon, tra i più talentuosi e trasversali rappresentati della scena italiana con il suo stile unico e la sua versatilità che lo ha portato dalla cultura hip hop al mondo della Stand-Up Comedy. A dialogare con lui Valentina Farinaccio, autrice di romanzi come "La strada del ritorno è sempre più corta" (2016), "Le poche cose certe" (2018) e "Non è al momento raggiungibile", (2022) editi da Mondadori.
Quest’edizione di Line Up! avvia inoltre un percorso dedicato alle realtà indipendenti attive nel panorama nazionale, con l’intento di costruire uno spazio dedicato a progetti musicali inediti o in fase di costruzione. Su questa scia, la rassegna celebra i vent’anni di Trovarobato, realtà bolognese, nata nel 2004, e oggi casa per numerosi progetti ed esperienze musicali, tra cui la sub-label Tanca Records nata nel 2022 con la direzione artistica di Iosonouncane, che ha dato alle stampe gli album d’esordio di Vieri Cervelli Montel e Daniela Pes (ospitati da Line Up! nel 2023).
LineUp! e Trovarobato il 28 settembre presentano due progetti, ancora non pubblicati dall’etichetta, ma che da anni gravitano intorno al suo mondo, entrando prossimamente a far parte del suo ampio catalogo: So Beast, duo di produttori, beat maker, musicisti e compositori con radici afro-balkano-europee ma di base nella campagna bolognese, già presenti sulle scene europee e presenza fissa della milanese Radio Raheem e Aka5ha (all’anagrafe Matteo Castaldini), classe 1996 e già nuova promessa del cantautorato italiano come dimostrano il suo primo album “incanto e disperazione” pubblicato nel 2022, le sue collaborazioni e la fondazione del collettivo artistico “Matching Criteria vol. 1”.
I concerti di Line Up! si chiudono il 28 settembre con Coca Puma, moniker di Costanza Puma, artista eclettica di formazione nu-jazz che si muove in un orizzonte ibrido e atipico, fra dream pop, nu-soul, elettronica, ambient e post-rock e Tripolare (Napoli, 2022), cantautore, musicista e produttore nato a Napoli, che in pochissimo tempo ha costruito una fanbase di fedelissimi, in costante crescita da nord a sud. Al festival presenta “Vitamina Life”, suo primo album (uscito il 3 maggio per Sugar), in cui racconta il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la spensieratezza, il sesso, la distanza da casa, ricercando un sound al contempo immediato e sofisticato, in grado di muoversi a cavallo tra più generi e raccogliendo lo spirito del club musicale del Romaeuropa Festival.
"Chi sei quando nessuno ti guarda?". "Twosides" è una canzone alternative rock oscura e sognante, una canzone sulla psiche della dualità, l'anima chiara e oscura che ognuno di noi ha dentro.
"Twosides" rappresenta una collaborazione tra Love Ghost di Los Angeles e Ardis del Messico: la canzone combina testi in inglese e spagnolo ed è stata prodotta da Ervin River (Gera MX, Jayrick).
"Twosides" segue una serie di singoli pubblicati per Love Ghost elogiati da Rolling Stone, Clash, American Songwriter, FLAUNT, Alternative Press, Lyrical Lemonade, Earmilk, Playboy, Grita Fuerte e molti altri.
I Love Ghost sono stati recentemente in tournée in Europa, dove hanno suonato al festival Rockpalast trasmesso in tutta la Germania dalla televisione tedesca. A Città del Messico hanno suonato all’Auditorio BB, Indie Foro Rocks, Salón Moctezuma, Trap House, Amazon’s Gamergy Festival, trasmesso in tutta l’America Latina e in molti altri luoghi. Hanno realizzato canzoni con artisti di tutto il mondo tra cui Rico Nasty, Camidoh, Adan Cruz, Teeam Revolver, Geassassin, Mabiland e Tankurt Manas, solo per citarne alcuni.
Finnegan Bell dei Love Ghost è attualmente in Messico per scrivere e registrare con molti artisti latini, tra cui Wiplash, Dan Garcia, Ritorukai, Go Golden Junk, ND Kobi, FLVCKKA, Phyzh Eye, Josue, Young Dupe, Blnko, Helian Evans e molti altri. I produttori con cui stanno lavorando in Messico includono Shantra (l’ultimo album dei Santa Fe Klan), BrunOG (nominato ai Latin Grammy) e SAGA. Hanno molte altre canzoni in arrivo quest’anno incluso un intero album con il chitarrista e produttore dei Marilyn Manson dal nome Tim Skold, album commissionato da Metropolis Records.
On air da venerdì 2 agosto su tutte le piattaforme musicali il nuovo singolo della cantautrice Alessija “L’ultimo respiro” feat. GediLèon abbinato al relativo videoclip.
Un duo che vede Alessija autrice dei testi e GediLèon compositore della musica. Un singolo che fa riferimento ad a un noto film degli anni Sessanta “Fino all’ultimo respiro” di Godard, in cui l’artista rivede alcuni frammenti della sua vita, come in un diario immaginario con se stessa, la musica come sempre in stile synth pop.
L’ultimo respiro è il primo singolo del 2024 di Alessija che segue il singolo di esordio Maledetta Idea di agosto 2023 e Resta di novembre 2023.
Alessija ama cantare e scrivere testi musicali. Ha studiato cinema presso istituti specifici. Oggi è speaker e autrice radiofonica. Nel corso degli anni si è dedicata alla fotografia, alla regia e alla scrittura di testi anche teatrali.
GedìLèon aka Francesco Di Marco è un produttore musicale italiano. Tra le produzioni più di successo due album con i Tiromancino e un the best con Coolio nel quale si possono apprezzare due featuring di primissimo livello con artisti del calibro di Snoop Dogg e Morricone. GedìLèon è il suo progetto synth pop da solista.
"Chat gpt" è un brano che racconta di una breve ma intensa esperienza tra un uomo e l’intelligenza artificiale. Tutto nasce inizialmente con leggerezza, come una sorta di esperimento fugace ma ben presto si trasforma in una relazione dai tratti tossici e che in poco tempo catapulta il soggetto umano in uno stato confusionale da cui lo stesso sente l’impellente bisogno di uscire... Oh nooo!!
Nella copertina l’intelligenza artificiale è rappresentata dal movimento sfocato ed impalpabile rispetto al quale vince però la centralità dell’elemento umano che riesce a mettersi a fuoco anche in questo turbinio. La costruzione geometrica ripetitiva ed a linee orizzontali vuole raffigurare il mondo digitale intrecciato con la capacità di ragionamento umano “tradotta” e “codificata”. I due monitor anni ’80 che fungono da occhiali nel primo piano, rimandano invece all’immaginario complessivo della band che è fortemente condizionato dal suono e dalle immagini di quel decennio.
Nota dell'autore: Ma come? Noi che ci riteniamo creativi, che scriviamo musica e versi, ci siamo abbassati a chiedere aiuto ad una macchina? Chat GPT nasce da una vera esperienza. Mi serviva il testo per un nuovo brano in un momento di vuoto creativo e mi sono effettivamente rivolto a lei per cercare degli spunti dopo una chiacchierata con degli amici su questa nuova realtà. L’’intelligenza artificiale generò uno scritto banale ed io mi resi conto che avrei dovuto compiere un maggiore sforzo per completare il nostro pezzo così decisi di raccontare questa storia, allargandone un po’ il campo. Mi sono immaginato altre situazioni in cui coinvolgere ChatGPT, come farla disegnare, fino addirittura a confidarmi per poi dire a me stesso “ma cosa sto facendo?? Sono un pazzo?” In questo racconto, scritto in stile “confessione” c’è ambiguità. Provare una forma di attrazione nei confronti dell’intelligenza artificiale, l’eccitazione di vivere un’“esperienza proibita” per un artista, una perversione di cui poi pentirsi, ritrovandosi soli con la verità... Il vuoto si era fatto strada. Le parole sono scivolate sul foglio da sole quel sabato sera. Un sabato in cui mi sentivo più solo del solito. Ci fu un forte temporale che fece saltare le connessioni elettroniche ma io sentivo saltare anche le connessioni umane. Questo brano apre diverse finestre sul tema dell’utilizzo dell’Al. Noi “artigiani della musica” ad esempio potremmo sentirci attratti ma allo stesso tempo minacciati dall’utilizzo delle macchine. Dove finisce la nostra creatività se deleghiamo il lavoro difficile all’intelligenza artificiale? Al contempo, quali nuove esperienze possiamo vivere affiancati dall’aiuto di questa intelligenza oggettiva, scevra da condizionamenti tipici della mente umana? Una Forma d’arte fine a se stessa e pura? O una semplice scorciatoia? Che senso avrebbero le scorciatoie nell’arte?
I The Fottutissimi oggi sono Mattia Priori, Lello Landi, Antonio Andreoli e Michele Bellagamba. Partono in trio oramai più di 20 anni fa con la voglia di vincere la monotonia della vita di provincia e portare un po’ di energico rock nelle piazze e nei club.
Dal 2008 iniziano a macinare la propria farina lavorando al primo album, One Day, registrato in un solo giorno alla vecchia maniera “live” nello studio del loro amico e primo produttore artistico Graziano Ragni con il quale realizzeranno anche Bad Grass Never Dies (2009), album che gli aprirà le porte della scena rock Milanese (numerose comparsate su Rock TV, Live in locali come Rocknroll, Le trottoir, Legend) fino a conseguire, nel 2010 la vittoria di Rock Targato Italia. Rocknroll Guru, arriva nel 2011 ed è il terzo album, meno scanzonato e più intimista rispetto ai precedenti in cui inizia a spiccare l’anima meditabonda del cantante Lello Landi. Segue Mercoledì babilonia (2013) che viene prodotto artisticamente dal californiano vincitore del Grammy come migliore produzione rock latina, Jason Carmer. Il singolo DANIELA in questo periodo fa il giro di molte radio Italiane ottenendo ottime recensioni dagli addetti ai lavori. In questa prima lunga fase la band era composto da Lello Landi, Mattia Priori e Federico Veroli.
Seguirà un lungo silenzio. I The Fottutissimi sperano in una nuova messa in moto con l’arrivo di Davide Lucarelli che milita nel gruppo per un breve periodo (chitarra e arrangiamenti) e favoriti nella scrittura dal periodo della pandemia, fanno uscire l’EP Felici o Niente (2020) il cui singolo Davide, raggiunge punte di ascolti importanti per la band. Seguirà She’s not Enough, un potente brano punk rock in lingua inglese. Dopo l’uscita dal gruppo rispettivamente di Federico e Davide, I The F. Inseriscono in organico Michele Bellagamba (Batteria) e Antonio Andreoli (Chitarra). Il giorno di Natale 2021 pubblicano “Discorsi sconnessi 2006-202” la prima collection dei The Fottutissimi, diciannove pietre di quel sentiero sul quale la band ha camminato per molto tempo. Uno di quei massi in particolare verrà fatto rotolare Il 4 novembre 2022, giorno in cui la band omaggia l’ingresso dei Duran Duran nella rock and roll hall of fame estrapolando dalla raccolta il singolo Wild Boyz (una rivisitazione rock del celebre brano). Nelle estati 2022 e 2023 si è ripetuta più volt e la collaborazione con il dj giornalista di Radio Virgin Massimo Cotto, amico della band, in una serie di live introdotti dai suoi racconti e parole dello stesso. La band, guidata in quest’ultimo periodo da Lello Landi affiancato dal batterista e produttore Michele Bellagamba, è in procint o di pubblicare ciò che è stato scritto ed inciso in questo ultimo anno. Un Intero album che racconta il periodo di maturazione del gruppo, lavoro che è anticipato dall’uscita del singolo Chat Gpt.
Reduce dallo straordinario successo de Il Marchese del Grillo di Massimo Romeo Piparo e dall’ultima edizione della GialappaShow, domenica 28 luglio Max Giusti è pronto a festeggiare il suo compleanno al Teatro Romano di Ostia Antica con il nuovo spettacolo Bollicine. Come regalo per il suo pubblico non mancheranno le recenti parodie di Alessandro Borghese e Aurelio De Laurentis che hanno collezionato milioni di views sul web diventando dei veri e propri cult.
Lo showman annuncia anche le date del tour invernale in partenza ad ottobre che prevede molti appuntamenti in location di prestigio, come il Teatro Verdi di Firenze, il Celebrazioni di Bologna e il Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Bollicine perché Max vuole “stapparsi”, sprigionare tutta la sua energia e tirare fuori i pensieri accumulati in questi anni di “silenzio”. È proprio grazie all’esperienza del Marchese del Grillo che Max ha capito che le cose vanno dette, chiare e tonde, senza filtri, come faceva lui. Ed è così che all’apice della sua maturità, personale e professionale, Max è pronto a dire le sue verità più scomode: i danni che ha creato il patriarcato alle donne ma anche agli stessi uomini, l’amore che è sempre più a tempo determinato, crescere figli con in testa dei modelli totalmente superati, essere un volto tv quando tutti dicono di guardare solo le serie, etc.
Un flusso di coscienza irresistibile, un viaggio nei nostri tempi che porterà l’attore a dimostrare al pubblico che la gabbia del politicamente corretto, di cui tanto si parla, in realtà non è mai esistita. 5 anni di riflessioni, di scrittura, hanno dato vita a "Bollicine", un vero e proprio distillato di comicità rivolto al futuro con zero nostalgia per il passato.
OTTOBRE
12.10.24 LACEDONIA (AV) - Teatro Comunale
NOVEMBRE
02.11.24 FIRENZE - Teatro Verdi
07.11.24 CORMONS (GO) - Teatro Comunale
08.11.24 FERRARA - Teatro Comunale
09.11.24 BRONI (PV) - Teatro Carbonetti
22.11.24 COLLE VAL D’ELSA (SI) - Teatro del Popolo
23.11.24 BOLZANO - Teatro Comunale
DICEMBRE
03.12.24 LEGNANO (VR) - Teatro Salieri
06, 07 e 08.12.24 FERMO - Teatro dell’Aquila
14 e 15.12.24 BARI - Teatro Team
FEBBRAIO
15.02.25 ASSISI - Teatro Lyrick
MARZO
07.03.25 SENIGALLIA (AN) - Teatro La Fenice
08.03.25 PADOVA - Gran Teatro Geox
09.03.25 BRESCIA - Gran Teatro Morato
19.03.25 BOLOGNA - Celebrazioni
20.03.25 BIELLA - Teatro Odeon
21.03.25 MILANO - Teatro degli Arcimboldi
28.03.25 ROMA - Teatro della Conciliazione
APRILE
11.04.25 CIVITAVECCHIA (RM) - Teatro Traiano
MAGGIO
16.05.25 REGGIO CALABRIA - Teatro Cilea