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LUmagazine

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Negli studi televisivi ‘Fabrizio Frizzi’ di Roma tutto è pronto per il terzo appuntamento con Carlo Conti e il suo ‘Tale e Quale Show’, il varietà di Rai1 in onda venerdì 4 ottobre alle 21.25. Undici gli artisti pronti a conquistare il pubblico in studio e a casa: nella scorsa puntata ha trionfato Verdiana, con la sua interpretazione di ‘All by myself’ di Celine Dion, mentre al secondo e terzo gradino del podio si sono piazzati Kelly Joyce e Simone Annicchiarico.

Cosa accadrà nella terza serata?  Annicchiarico sarà Renato Zero, Massimo Bagnato vestirà i panni di Julio Iglesias, Thomas Bocchimpani avrà le sembianze di John Travolta, Feisal Bonciani imiterà Lionel Richie, Kelly Joyce interpreterà Diana Ross, Justine Mattera si trasformerà in Rita Pavone, Giulia Penna si metterà alla prova con Anna Tatangelo, Roberto Ciufoli ricorderà il mito di Enzo Jannacci, Amelia Villano dovrà vedersela con Miley Cyrus, Verdiana proverà il bis con Lady Gaga e Carmen di Pietro sarà Paola "o" Chiara (con chi farà coppia?).

Come di consueto, le performance saranno valutate da una giuria composta da Giorgio Panariello, Cristiano Malgioglio e Alessia Marcuzzi, ai quali si uniranno due giudici di eccezione: Enrico Brignano e Pupo, che arricchiranno il programma con la loro esperienza e la loro ironia. Dietro le quinte, un team di esperti lavora invece senza sosta per garantire il massimo della qualità in ogni trasformazione: costumisti, truccatori, parrucchieri e coreografi preparano gli Artisti per tutta la settimana, affiancati dai vocal coach Maria Grazia Fontana, Dada Loi, Matteo Becucci e Antonio Mezzancella, e dalla actor coach Emanuela Aureli.

Il pubblico da casa potrà partecipare attivamente, scegliendo le esibizioni preferite attraverso i social network Facebook e X.  “Tale e Quale Show” è prodotto dalla Direzione Intrattenimento Prime Time in collaborazione con Endemol Shine Italy.

Al grido di “Non è fantasia, è magia” torna FAB!, il festival del cinema e della cultura archeologica, dal 9 al 12 ottobre Parco Borbonico del Fusaro a Bacoli, diretto da Nicola Barile e organizzato da Giovanni Parisi e Giovanni Calvino per TILE Storytellers, con il contributo della Regione Campania e della Fondazione Film Commission Regione Campania (tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito).

Nel programma della seconda edizione proiezioni di documentari aperte al pubblico nell’ex sala dell’Ostrichina, oggi sala Scotto di Luzio. Le mattine saranno dedicate ai più piccoli, con il coinvolgimento degli alunni delle scuole del territorio, e la collaborazione con il polo pediatrico dell’ospedale Santobono Pausillipon di Napoli con i live streaming per i piccoli pazienti, organizzati da Emanuela Capuano.

Nei pomeriggi il coinvolgimento delle università, ma anche dibattiti sul territorio, il cinema e le nuove tecnologie, nella Casina Vanvitelliana con un archeo-buffet a tema “Antica Roma”, tra cui quello a tema con i parchi archeologici (Ostia Antica, Baia Sommersa, Campi Flegrei) e quello con gli atenei napoletani (Federico II, Orientale, Vanvitelli).

Inoltre, docenti e i ricercatori dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli mostreranno come si restaura e tutela il patrimonio culturale dei Campi Flegrei, mentre le associazioni “Militum Schola” e “Gruppo archeologico Kyme” intratterranno i bambini con laboratori sui giochi, la produzione del pane e il mestiere di medico nell’antica Roma.

Sono stati selezionati in concorso 16 film, provenienti anche da Iran, Spagna e Turchia, che verranno valutati da una giuria di esperti del settore e dal pubblico: Orfeo ed Euridice di Francesco Romanelli, Don Pelayo di Marcelino Díaz, Tremors di Nicolas Jacquette, Lady Sapiens di Thomas Cirotteau, Alexander The Great Pharaoh di Curtis Ryan Woodside, Neanderthal: The First Artist di  Thibaud Marchand, Witness Of History Gazintep: Septimius Severus Bridge And Ancient Tombs di Yusuf Islam Ölmez, Cast in bronze di Mario Giua Marassi, Giordania Biblica di Alberto Castellani, Pret' A Mmare di Francesco Guardascione, Pompei, Le Secret De La Villa De Civita Giuliana di Gedeon Programmes, The Philae Operation, Rescuing The Nile's Temple di Oliver Lemaitre.

Spazio fuori concorso per Brividi nell’artico di Massimo Montigiani e Riccardo Mazzoli, Caramelle, Animiamoci e Lucia nella notte di Francesca Morea e Antea Tramontano, già presentati al Cartoons on the Bay organizzato dalla Rai, selezionati per il carattere di intrattenimento per bambini.

Verranno premiati nella giornata di sabato 12 ottobre il miglior documentario scelto dalla giuria (presieduta da Giovanni Calvino e composta da Dimitri Papanikas, Sara Saetta e Assunta Mastracchio) e il miglior documentario scelto dal pubblico. Come premi statue che rappresentano una Kore moderna avvolta in una pellicola cinematografica, firmate dall’artista Salvatore Scuotto fondatore, insieme ai due fratelli, de La Scarabattola, autori, tra gli altri, del premio Giffoni Film Festival. Curatore della rassegna cinematografica è Dario Di Blasi, organizzatore e consulente per prestigiosi festival nazionali e internazionali, come Rovereto, Firenze, Atene, Spalato.

«La volontà del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione e della sua giunta – racconta il direttore Barile - in particolare del vice sindaco Mauro Cucco, ha fatto sì che FAB godesse dell’appoggio dell’intera comunità bacolese. Voglio inoltre ringraziare l’avvocato Sergio Cosentini, amministratore del CIC e gestore del Parco Borbonico del Fusaro, per la sua preziosa e costante capacità di ospite ed organizzatore, che permette di rendere concrete anche le cose più difficili, il soprintendente per l’area metropolitana di Napoli Mariano Nuzzo e il direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano. Anche quest’anno le mattinate saranno dedicate alla visione dei film per le scuole e avremo di nuovo l’immenso piacere di condividere le proiezioni coi bambini ricoverati nel Polo pediatrico Santobono/Pausilipon, grazie alla collaborazione di Emanuela Capuano. Inoltre, sempre di mattina avremo una serie di laboratori didattici di estremo interesse per il pubblico dei più giovani».

«Siamo appena alla II edizione – ricordano Giovanni Parisi e Giovanni Calvino - e FAB è già diventato un appuntamento atteso sia dalla comunità locale flegrea sia dagli appassionati del settore. Con la decisione di dedicare i matinée alle scuole e i pomeriggi alle Università si è riusciti a creare un connubio di interesse e partecipazione estremamente raro per manifestazioni di questo argomento. TILE è riuscita a dare vita ad un format unico che sta suscitando particolare interessa anche da altre regioni. Siamo aperti a creare spin-off nel Lazio, in Puglia, in Basilicata dove ci hanno contattato comuni ed enti del settore. Inoltre, tra le novità di quest'anno, anche la creazione di podcast - per l'occasione chiamati FABCAST - che permettono la fruizione del festival anche nei mesi successivi all'evento».

Tra i partner dell’evento il Mann - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, il Museo Darwin-Dohrn, la Soprintendenza dell’Area Metropolitana di Napoli, l’EAV, il Parco Borbonico del Fusaro, la Fondazione Santobono Pausilipon, il Royal District dei Siti Reali Borbonici, l’Associazione Aenea, il Parco Sommerso di Baia, la Pro Loco di Bacoli. La rassegna ha ricevuto il patrocinio di Rai Campania e ha firmato la Media Partnership con Bacoli.it.

Nuovo singolo per i Dirotta su Cuba e una nuova collaborazione con il cantautore Mario Venuti proprio nell’anno che li vede compiere 30 anni di carriera dall’uscita del loro celebre brano Gelosia.

I Dirotta su Cuba, guidati dalla storica frontwoman Simona Bencini, unica componente rimasta della line-up originale, realizzano nell’anno del loro trentennale un brano che fonde la loro consueta formula dell’acid jazz italiano con il più moderno cantautorato siciliano.
Il brano dal titolo esotico In the Souk , in radio dal 4 ottobre, è scritto ed arrangiato dal cantautore polistrumentista siciliano David Florio che ha unito per sua natura e formazione il suo amore per la black music con la scuola cantautorale siciliana.

Simona Bencini ha dichiarato: "“In the Souk” è una sfida e sono felice di affrontarla insieme ad un artista come Mario Venuti, cantautore che stimo molto che con determinazione e coerenza porta avanti da sempre il suo progetto artistico senza rinunciare alla sua personalità".

Mario Venuti ha affermato: “Negli anni ‘90 il percorso dei Dirotta su Cuba correva parallelamente al mio, poi nel 2009 conobbi Simona con cui abbiamo condiviso una magnifica esperienza nel musical Jesus Christ Superstar. 80 repliche in giro per l’Italia interpretando lei Maddalena io Pilato. É stata l’occasione per la nascita di una bella amicizia che finalmente sboccia oggi in questo brano spumeggiante , ottima occasione per un rilancio della band simbolo dell’acid jazz nazionale".

Una filosofia semplice capace di arrivare a tutti gli amanti di storie di vita, che s’intrecciano alle fortune di un calcio capace improvvisamente di portarti sul tetto del mondo. Sono sentimenti che ciascuno riesce a fare propri, con quel filo conduttore che parte dalla povertà più povera e ti fa raggiungere a una celebrità improvvisa che sbigottisce, che quasi non ti fa riflettere come tutto ciò sia potuto accadere. E’ il sogno che si avvera, che si materializza come quasi non avevi neanche sperato, ma ti coinvolge in maniera totale e ti rivoluziona sostanzialmente uno status sociale che diventa privilegio. E’ il gol che è tutto, che fa vincere la tua squadra, che ti porta alla ribalta, che crea immagine e ricchezza. Nato a Palermo nel 1964 nel quartiere Cep, dove i ragazzini si scambiano droga come in altri posti le figurine dei calciatori, Totò Schillaci è stato capocannoniere ai Mondiali d’Italia ’90 e Scarpa d’Oro nello stesso anno. Ma per gli italiani del football quel mondiale ’90 iniziò al 78’ minuto di Italia – Austria, quando Schillaci, ultimo convocato, scende in campo e in quattro minuti segna il gol della vittoria. Erano le notti magiche fatte di girotondi di clacson, sventolii di bandiere e l’inno a Totò gol. L’Italia del pallone sembrava impazzita. Gli occhi spiritati di Totò Schillaci che erano inquadrati dalle telecamere dopo ogni suo gol, fecero il giro del mondo ed erano espressivi di chi, per trovarsi lì, ha preso a morsi il destino. Il ricordo di questo campione scorre in maniera fluida, passionale, senza intoppi, come se tutto fosse accaduto soltanto ieri. 

E’ la storia di un ragazzo che partito con il pallone in valigia da Palermo è arrivato a Messina dove ha conosciuto grandi allenatori strateghi come Scoglio e Zeman che gli hanno costruito il trampolino di lancio di una carriera ad altissimo livello nella Juventus dell’Avv. Giovanni Agnelli e Giampiero Boniperti che gli hanno spalancato le porte della Nazionale Italiana. Già, la maglia azzurra. L’ennesimo sogno che si realizza nella vita di Totò Schillaci. Una vita che è sempre legata al gol segnato che è tutto, perché lo realizzi quando entri in campo a partita in corso e fai vincere la tua squadra. Un segno del fato che è forse il motivo conduttore della sua storia di campione talentuoso e fortunato, come se qualcuno dall’alto del cielo gli avesse dato una mano. Un destino fatto di tante sfaccettature di vita che si dipanano tra glorie calcistiche e fatti personali, che hanno segnato il percorso umano di Totò Schillaci. Egli non aveva problemi nel raccontare i suoi trascorsi legati alla sua sfera affettiva e ai legami matrimoniali non sempre felici che l’hanno provato. E’ stato un Totò Schillaci che ha dato se stesso alla sua gente, non curante di alimentare la curiosità generale, ma con la consapevolezza di esprimere tutto il suo orgoglio di quanto ha fatto nella vita di calciatore e di ragazzo venuto dalla povertà del profondo Sud. Non ha amato la scuola, questo è stato un neo indelebile che gli ha impedito di crescere sotto l’aspetto culturale, tuttavia, resta pur sempre l’esempio di un ragazzo venuto dalla povertà del profondo Sud d’Italia, che se non avesse costruito la sua storia di campione di calcio, chissà cosa sarebbe stata la sua vita. E oggi che non c’è più, non si può far altro che ricordarlo in maniera semplice, senza la facile retorica dei sentimenti che dopo la morte di ogni personaggio si fanno smisurati. Sì, perché Totò Schillaci è stato l’esempio umile di un ragazzo venuto dal profondo Sud per incarnare i valori della povertà, in un mondo, quello del calcio, che trasmette da sempre riflessioni sociali di vita vissuta. Una storia per certi versi simile a quella di Pietruzzu Anastasi, il quale, qualche decennio prima, aveva fatto parlare intellettuali e sociologi in lunghi trattati di opinionesull’importanza di arrivare attraverso il calcio a una notorietà tale, capace di far rivalutare il Sud al cospetto del più avanzato e progredito Nord. Messaggi senza tempo che hanno fatto la storia di un calcio intriso di valori oltre che di gol.

 

Salvino Cavallaro

Chiara Galiazzo ritorna sulla scena discografica con il brano “Di nuovo tu” disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio dal 13 settembre.

Chiara dichiara: “Questo brano si intitola “Di nuovo tu” perché non pubblico una canzone interamente mia dal 2020. Siamo passati quattro anni, siamo cresciuti, non solo io ma anche le persone che mi seguono. “Di nuovo tu” è la frase che potrebbe dire chi mi rivede dopo qualche tempo. Sono consapevole di essere un po’ cambiata vista da fuori, penso che in questo momento il mio aspetto sia il riflesso del mio essere, del mio modo di vivere e anche di questa canzone. È da qualche tempo che la tengo nel cassetto, sono successe tante cose nel frattempo, ma penso sia giusto che esca ora che sono pronta, perché è sempre stata la canzone di una donna arrivata a conoscersi un po’ meglio di prima”.

La voce di Chiara, sostenuta da sonorità contemporanee, racconta la storia di due persone che si conoscono da tempo e che si perdono di vista per poi incontrarsi nuovamente una volta adulti e consci di aver sempre saputo perfettamente chi fossero: “Mi piace pensare che questo sia stato un percorso che ho fatto anche io con me stessa. Tutti crediamo di conoscerci da sempre e invece capita spesso che in alcuni periodi ci si perda di vista, non pensiamo a ciò che vogliamo veramente, facciamo scelte che non sono le nostre. Sono dell’idea però che il ritrovare se stessi dopo periodi turbolenti sia ancora più soddisfacente, un passaggio evolutivo fondamentale”.

Ritrovare un’altra persona o anche se stessi, dunque, un’immagine che prende vita nel videoclip, diretto da Lucrezio Catapano, che accompagna l’uscita del brano e che culmina in un tango: “Io non ho mai saputo ballare e ho sempre avuto un po’ di timore verso i balli di coppia. Per questo motivo ho deciso di fare la cosa più difficile per me: condividere con un’altra persona un ballo così sensuale e intimo come il Tango. Negli ultimi anni ho lavorato molto su me stessa e ho deciso di mettermi in gioco su tanti fronti e da qualche mese prendo lezioni di Tango. Se i primi tempi provavo un estremo imbarazzo, ora le cose sono migliorate e lo considero quasi terapeutico. Misurarsi con qualcosa che non avresti mai pensato di fare aiuta a conoscere meglio se stessi, il tema della conoscenza e del percorso che ti porta a fare i conti con te stesso è al centro della canzone”.

Prende il via, domenica 15 settembre alle 14.00 su Rai 1, in diretta dagli ‘Studi Rai Fabrizio Frizzi’, l’edizione 2024/25 di “Domenica In”, condotta anche quest’ anno da Mara Venier.
Per la popolare e amatissima conduttrice sarà la 16° volta alla conduzione della trasmissione (la sua prima edizione è stata quella del 1993/94) e la settima consecutiva.
La formula di “Domenica In” 2024/25 si presenta con tante novità, a partire dallo studio che avrà una scenografia completamente rinnovata, in grado di valorizzare al meglio i diversi momenti di spettacolo e di intrattenimento di uno dei programmi più popolari e longevi della Rai.
Non mancheranno le celebri e richiestissime interviste ‘One-to-One’ di Mara Venier, ormai un elemento centrale e imprescindibile per il successo del programma.
Un ampio salotto con vista sui tetti di Roma ospiterà lo spazio dedicato all’approfondimento del tema della settimana, fatti di cronaca, eventi di particolare interesse e importanza sociale o anche argomenti più leggeri di costume e di spettacolo. 
Non mancheranno ospiti prestigiosi del mondo della musica e dello spettacolo, che potranno esibirsi in una nuova zona dello studio dedicata appositamente alle performance musicali.
Altra novità, un gioco telefonico denominato ‘Mara 500+’, che coinvolgerà il pubblico da casa in un nuovo quiz a premi basato su filmati e momenti di repertorio che rievocheranno le oltre 500 puntate di “Domenica In” condotte da Mara, ma anche le tante edizioni del popolare contenitore domenicale che si sono susseguite dal 1976 ad oggi.
In studio anche una band di 8 elementi, diretta dal maestro Stefano Magnanensi, pronta ad accompagnare le esibizioni ‘live’ dei vari ospiti che sceglieranno “Domenica In” per presentare in anteprima i loro album e i loro tour.
E poi un nuovo corpo di ballo, composto da 8 ballerini, che interverrà in alcuni momenti della puntata, per sottolineare o accompagnare, con coreografie studiate ad hoc, i vari momenti dello spettacolo.

Due concorsi competitivi, incontri e omaggi a Salvatore Piscicelli e Gaetano Di Vaio. Tutto pronto per la 25a edizione del Napoli Film Festival che si terrà dal 24 al 28 settembre all’Istituto Francese di Napoli, diretto da Mario Violini e organizzato da WooW e l’Istituto Francese di Napoli.

«Il Napoli Film Festival – racconta Violini - ha raggiunto un importante traguardo: i 25 anni, diventando la manifestazione cinematografica cittadina più longeva o tra le più longeve. Un giro di boa, i 25 anni, che prevedono una serie di cambiamenti a partire dalla prossima edizione, a cui si sta già lavorando. L’edizione 2024 mantiene alcuni elementi ricorrenti, con una particolare attenzione al cinema che si realizza a Napoli e in Campania, un omaggio a questa terra ricordando operatori che l’hanno resa grande e presentando alcune delle recenti produzioni».

Spazio come sempre ai talenti della regione Campania con lo SchermoNapoli Corti, affiancato dal concorso Nuovo Cinema Italia per lungometraggi di giovani registi.

A contendersi il Vesuvio Award in Nuovo Cinema Italia saranno i lungometraggi “Desirè” di Mario Vezza, “Global Harmony” di Fabio Massa, “Kalavrìa” di Cristina Mantis, “Tre regole infallibili” di Marco Gianfreda e “Il vangelo secondo Ciretta” di Caroline Von der Tann.

Nella sezione SchermoNapoli Corti sono stati selezionati: Il suono del tempo di Mario Pistolese, Mariangela Correale: libera di volare di Elio Nubes De Filippo, Jessica Squillante, Api di Luca Ciriello, Chello ‘ncuollo / impure di Olga Torrico, Fratelli di carne di Paola Beatrice Ortolani, Kore di Fabiana Russo, Due battiti di Marino Guarnieri, Medley di Alessandro D'Ambrosi e Santa De Santis, Un natale del 1954 di Fabio Rosi, Actos por partes di Sergio Milàn, A piedi nudi di Luca Esposito, Ho ballato di tutto di Sarah Narducci, Era ora! di Valerio Manisi, Z.O. (zona orientale) di Loris G. Nese, Bordovasca di Giuseppe Zampella, I fiori sbocciano a Napoli di Andrea La Puca e Vittoria Mengoni, Kvara, una storia d’amore e di calcio di Raffaele Iardino e Mario Leombruno, L’attesa di Antonello Novellino e Antonio Quintanilla.

A decretare il vincitore le giurie composte dal regista Romano Montesarchio, dall’attore Nando Paone e dalla giornalista Ilaria Urbani per Nuovo Cinema Italia e dal regista Enrico Iannaccone, dall’attrice Antonella Stefanucci e il critico cinematografico Ignazio Senatore per SchermoNapoli Corti.

Il 26 settembre è in programma un omaggio al regista Salvatore Piscicelli con la proiezione di uno dei suoi film. Sabato 28 settembre, nella giornata di chiusura, sarà proiettato il film Glory Hole, di Romano Montesarchio, che vede l’ultima interpretazione di Gaetano Di Vaio, anche produttore del film, scomparso quest’anno. Il protagonista è Francesco Di Leva che interpreta Silvestro, un camorrista che dopo aver commesso un crimine imperdonabile, si dà alla fuga aiutato dai suoi amici dell'epoca, un prete in crisi e un gestore di un night club. La sua latitanza sarà un momento per fare i conti con i propri sensi di colpa.

Sabato 28 ottobre ore 18.15 ospite del NFF Gianfranco Gallo con “Il fuoco nella balena – I devoti dello Spartak San Gennaro”, un documentario che racconta la storia dell’omonima squadra di calcio giovanile che raggruppa i ragazzi del quartiere Montesanto dando loro una nuova opportunità sociale nonché sportiva.

Alle 20.45 la serata di premiazione, a seguire in anteprima la proiezione del film “Riverbero” di Enrico Iannaccone, una produzione sperimentale in uscita al cinema il prossimo ottobre, girato in soli nove giorni, e nella massima libertà, con un iPhone 14 Pro e una troupe ridotta all'osso.

L'immagine di questa edizione, curata come al solito negli ultimi anni dalla scuola di grafica Open Art Graphic and Design School di Federico Donatelli, è realizzata da Antonio Salernitano ed è a tema animazione, dove un robot con la testa a forma di cinepresa sorregge un 25, mentre sullo sfondo si staglia un grande Vesuvio con pennacchio che richiama il Vesuvio Award in bronzo realizzato dall'artista Lello Esposito.

È in preorder su Amazon e in uscita in tutte le librerie il 7 novembre "Definitive Oasis", la biografia che si propone di essere il racconto definitivo della leggendaria band britannica. Il volume ripercorre i momenti più significativi della carriera del quintetto di Manchester, dagli esordi fino ai due indimenticabili concerti di Knebworth, offrendo ai lettori un'esperienza unica e coinvolgente. 

Nato con l’intento di non tralasciare nessun dettaglio della storia degli Oasis, "Definitive Oasis" si distingue per la sua completezza e precisione, nonostante la sfida rappresentata dalla vasta mole di fonti e dichiarazioni spesso contrastanti dei protagonisti. 

Il volume è arricchito da un ricco archivio fotografico, con immagini rare della band, scansioni di riviste d’epoca, merchandising e memorabilia forniti dai fan stessi. Inoltre, l’opera integra l’esperienza cartacea con contenuti digitali: grazie ai QR code, i lettori potranno accedere a video ufficiali, performance live e apparizioni televisive su YouTube, rendendo la lettura un’esperienza davvero immersiva nella storia degli Oasis e della cultura musicale degli anni '90.

"Definitive Oasis" non è solo una biografia, ma un viaggio multimediale nella vita e nell’opera di una delle band più iconiche di sempre, un'opera pensata per i fan di lunga data e per chiunque voglia scoprire l’impatto che la musica degli Oasis ha avuto sul mondo.

DESCRIZIONE:

Due fratelli. La Manchester operaia. Uno scenario difficile riesce a dare vita a una band capace di stravolgere il mondo con canzoni incredibili che raccontano le speranze e i sogni di cinque adolescenti in fuga dalla grigia realtà in cui vivevano. Poi la nascita del brit pop, la consacrazione come portavoce della working class e il fenomeno della "oasismania". Il sogno realizzato di diventare la più grande rock ‘n roll band del pianeta. Un racconto mai compiutamente narrato, fino ad oggi. Definitive Oasis è infatti la biografia definitiva sulla band di Manchester. Realizzata da due fan ormai stanchi di narrazioni incomplete, vuole essere un libro capace di non tralasciare nessun dettaglio della carriera del quintetto di Manchester e che consenta al lettore un’esperienza mai proposta fino ad oggi. Dal racconto dell'incontro dei loro genitori, l'infanzia, la scuola, i primi concerti, fino ad arrivare alla consacrazione dei due concerti di Knebworth e alla crisi delle registrazioni di Be Here Now, Definitive Oasis analizza ogni aspetto e ogni momento della storia dei membri della band, utilizzando un archivio fotografico che alterna le immagini della band al merchandise, foto e memorabilia personali che ci hanno fornito i fan. Oltre a questo, il libro è ricco di qr code che permettono al lettore di vedere e ascoltare contenuti extra su YouTube come gli audio dei demo, i video ufficiali, i concerti e le apparizioni televisive. Definitive Oasis è un’idea ambiziosa frutto di quattro anni di lavoro, la cui pubblicazione è coincisa con la reunion dei fratelli Gallagher. Con la prefazione di Alan McGee e i contenuti di Brian Cannon e Anjali Dutt, oltre alle foto dei migliori fotografi che hanno immortalato negli anni la band, Definitive Oasis è un viaggio immersivo nella storia degli Oasis e dell’Inghilterra degli anni '90 senza precedenti che ogni appassionato della band e ogni amante della musica dovrebbe avere nella sua libreria.
Finalmente le stelle si sono allineate. La grande attesa è finita. 

 

Michele Lunella, produttore e regista, ha preso parte, anche quest’anno, alla Mostra del Cinema di Venezia per partecipare alla XI edizione del Premio Starlight International Cinema Award, evento prestigioso che premia i talenti emergenti e i grandi nomi del cinema, ideato da Francesca Rettondini e Giuseppe Zaccaria.

Michele Lunella ha dichiarato: “E’ sempre un piacere tornare a Venezia, soprattutto durante la Mostra del Cinema. L’atmosfera che si respira è magica e l’incontro con i vari registi, gli attori e i produttori, genera sempre nuove idee. Tra i progetti a cui sto ultimamente pensando c’è l’idea di realizzare una biografia ma, al momento, preferisco non svelare altro”.

Michela Motoc, di origine rumena, vive in Italia da anni, nazione che le ha permesso di realizzare una serie di sogni. Dopo aver frequentato un corso di portamento a Verona, Michela è riuscita a lavorare con soddisfazione nel settore moda e a farsi notare nel corso di qualche prestigioso evento nazionale.

Michela Motoc ha dichiarato: “Attiriamo a noi quello che desideriamo. Per me funziona così. Non è facile restare sempre sul pezzo ma è fondamentale non mollare mai e trovare la forza di mettersi in gioco. Paragono la mia vita alla trama di un film: ho cambiato tantissime case, ho percorso diverse strade. Amo tutto quello che vuol dire bellezza, sia bellezza interna che esterna. Sono dell’opinione che possiamo sempre migliorare, sotto tutti i punti di vista, e anche per questo motivo ho scelto di collaborare con alcune cliniche di chirurgia estetica. Sono propensa alle nuove collaborazioni, ai progetti che suscitano in me interesse e spero di poter continuare serenamente a percorrere il cammino intrapreso”.

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