
“LU Magazine” è la rivista capace di soddisfare la curiosità dei lettori di qualsiasi età.
E’ frutto di un progetto editoriale innovativo ed accattivante. La comprensibilità dei contenuti assicura una piacevole lettura.
Si terrà a Roma, dal 12 al 19 settembre, presso la Galleria d’Arte Contemporary Art Shop (Via Germanico, 84), “Dal mio occhio destro”, la mostra personale di Alessandra Marcotti.
Chi è Alessandra Marcotti?
Una giovane quarantacinquenne milanese innamorata della sua città. Visceralmente. Ho imparato ad amarla grazie alle mie gambe; cammino sempre, per qualsiasi tipo di spostamento. Certo, Milano non è grande come Roma o Parigi ma è una città estremamente riservata e nascosta.
È anche molto introversa e non si fa cogliere dalla fretta di cui tutti sembrano essere contagiati. Per questo motivo giro sempre a piedi.
Ho avuto la fortuna di essere cresciuta con un papà tassista. Da bambina mi portava sempre con lui, sul sedile anteriore di una vecchia Regata gialla e mi mostrava l'esatta posizione di tutti i numeri civici della città.
Quelle passeggiate mi riempivano di gioia perché i miei grandi occhi blu erano attratti dalle piccole cose, dettagli insignificanti di cui solo io mi accorgevo. E ci costruivo sopra delle storie, racconti, sogni… Bastava così poco!
Quando sono cresciuta ho continuato a passeggiare per la mia città, soffermandomi sui dettagli come fossero serrature attraverso le quali spiare mondi nascosti da raccontare.
Un giorno però le cose sono cambiate, improvvisamente: ho scoperto di essere malata. Si tratta di una malattia neurodegenerativa, dai sintomi imprevedibili e stravagante.
Rientravo perfettamente in tutti i quadri statistici del caso “Sclerosi Multipla”; proprio io che non ho mai fatto parte di nessuna media. La Sclerosi Multipla può manifestarsi in diverse forme e colpire il corpo con varie tipologie di sintomi; nel mio caso ha colpito gli occhi. La mia vista è cambiata radicalmente, e con essa il mondo che mi circonda.
È difficile trovare le parole giuste per raccontare come la mia vista sia cambiata, anche per una persona logorroica come me.
Per questo motivo è nata la raccolta di foto “Dal mio occhio destro”; una collezione di scatti con cui spero di poter accompagnare l’osservatore all’interno del mio nuovo mondo, fatto di bianchi e neri, di fuori fuoco, di immagini sdoppiate e, a volte, semplicemente di “buio”. Ma se è vero che ciò che vedo è cambiato, è anche vero che io non lo sono!
Sono sempre la stessa giovane quarantacinquenne che costruisce storie sui dettagli della sua città.
Ho accettato di allestire questa mostra per poter trasmettere un semplice, fastidioso, messaggio: ammalarsi non è la fine. Per me, ad esempio, è stato un inizio.
Sia chiaro, non voglio dire che essere malati sia bello, anzi, credetemi, decisamente non lo è.
Ma la Sclerosi Multipla sarà per sempre al mio fianco, in modo dannatamente fedele.
Ho scelto di cambiare il mio punto di vista e di ri-prendere la mia vita in mano.
Ho fatto molto da quel giorno, più di quanto credevo fossi capace. Ho aperto un blog, pubblicato libri, ho collaborato con quotidiani, ho scattato foto ed ho raccontato la mia storia, ogni volta che mi è stato chiesto di farlo.
Sarà per via della mia malattia? Non lo so, ma ho capito che la vita è una sola. E io ho deciso di prenderla a morsi. Non come un pulcioso cane randagio, ma come un famelico lupo selvatico. Spesso mi chiedono se la mia malattia sia contagiosa; ho sempre risposto che lo è solo per le persone che mi guardano negli occhi con paura. Desidero che la gente non abbia paura di guardare attraverso i miei occhi, ma che sia curiosa. Curiosa di scoprire nuovi mondi spiati dalla serratura dei miei occhi che tutti dicono, ancora adesso che io non posso più vederli, essere blu come il mare.
Torna Ferrara Sotto le Stelle per la sua ventisettesima edizione, confermandosi una rassegna tra le più longeve in Italia ma sempre fresca e in continuo movimento, capace di rinnovarsi ed evolversi ogni anno offrendo una proposta musicale varia, polimorfa e mai banale. Una rassegna di qualità che intercetta la migliore musica in circolazione per portarla a un pubblico sempre più ampio e vario.
Dopo le preziose anteprime di giugno con i live di Vasco Brondi, Kevin Morby, Giovanni Truppi, Anna Carol e Macie Stewart, dal 7 al 9 settembre il suggestivo Cortile del Castello Estense di Ferrara, nel cuore della città, ospiterà i concerti di Fatoumata Diawara (7 settembre), Trentemøller (8 settembre), e Arab Strap (9 settembre).
Tre artisti che, incorniciati in una location prestigiosa ed esclusiva, evidenziano quella vocazione internazionale che da sempre caratterizza l’anima del festival e che quest’anno ritrova grande vigore, senza mai dimenticare di volgere lo sguardo a talenti e suoni nostrani: i live saranno infatti aperti rispettivamente da Emma Nolde, il duo Bono/Burattini e Daniela Pes.
Il festival torna dunque ad abitare il luogo dove è nato e rinnova il suo impegno nel fondere sound, generi e generazioni diversi in una line up che raccoglie artiste e artisti tra i più interessanti del panorama internazionale e nazionale, mescolando varie sfumature sonore, dal cantautorato all’elettronica, dal rock alla world music.
Un vincente mix tra passato e presente capace di guardare al futuro in tutte le sue sfumature, incluse quelle green - grazie alla certificazione ISO20121 che da anni il Festival persegue.
Ferrara Sotto le Stelle continua a perseguire il suo desiderio di essere sempre più diffuso nel tempo e nello spazio e stringere e rafforzare legami con il territorio che abita. Anche in quest’ottica si rinnova la collaborazione con Internazionale a Ferrara per il concerto di anteprima della nuova edizione del festival di giornalismo: il 28 settembre il Teatro Comunale della città ospiterà il live degli ultimi grandi eretici del rock britannico, i Kula Shaker.
Giovedì 1° settembre alle ore 11 presso la Sala Tropicana – Ente dello Spettacolo dell’Hotel Excelsior di Venezia Lido si terrà la cerimonia di consegna dei riconoscimenti del Premio Cinema Campania 2023nell’ambito della 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, durante la conferenza conclusiva della 12a edizione del Social World Film Festival di Vico Equense.
Ritireranno il riconoscimento Edoardo De Angelis, regista del film d’apertura “Comandante” con protagonista Pierfrancesco Favino, e Francesco Grisi, Ceo di EDI Effetti Digitali Italiani che ha realizzato gli effetti visivi dei film in concorso “Enea” di Castellitto, “Adagio” di Sollima e “Finalmente l’alba” di Costanzo.
Giunto alla settima edizione, il Premio Cinema Campania è un riconoscimento non competitivo alle Istituzioni, aziende, personalità che nel corso dell'anno si sono profuse con il loro lavoro nello sviluppo, nella crescita e nella promozione dell'attività cinematografica ed audiovisiva in Campania conferito in eventi realizzati durante la Mostra del Cinema di Venezia e il Festival de Cannes e rientra nelle attività di promozione cinematografica del Social World Film Festival.
Nell’albo d’oro figurano tra gli altri il direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, i registi Mario Martone e Daniele Luchetti, gli attori Massimiliano Gallo, Carlo Buccirosso, Francesco Di Leva, il direttore della fotografia Luca Bigazzi, le giornaliste Piera De Tassis e Laura Delli Colli, il produttore Luciano Stella, il presidente di Rai Cinema, Nicola Claudio, e l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco.
Durante l’evento verrà consegnato anche il Premio speciale industria cinematografica del Social World Film Festival a Francesca Ceccarelli, rappresentante di Adamantis Europe Ltd che ha realizzato del simulacro del sommergibile “Cappellini”, contribuendo in modo significativo alla scenografia del film “Comandante”, e i premi ai vincitori dello Young Film Factory e Z-Pitch Contest con le borse di studio sostenute da Rehau, main partner delle attività in Italia e nel Mondo del Social World Film Festival.
Interverranno il regista Giuseppe Alessio Nuzzo, ideatore e fondatore del Social World Film Festival e il giornalista Alessandro Savoia, coordinatore del Premio Cinema Campania.
Al termine si terrà un cine-aperitivo di networking per addetti ai lavori.
Il Cooking Around Cicciano è un evento enogastronomico innovativo, con particolare cura alla qualità dei prodotti, alla crescita, all’orientamento e alla formazione nel mondo della cultura culinaria.
L'evento si svolgerà dal 31 agosto al 3 settembre nel Comune di Cicciano (NA) a Viale dei Pini, su un'area di 15mila mq dove le eccellenze campane saranno protagoniste assolute della più grande kermesse dedicata al food dell'hinterland nolano, dando rilevanza all’utilizzo dei prodotti di qualità, all’artigianalità e all'attenzione nei confronti delle intolleranze alimentari.
La manifestazione, che è stata anticipata da convegni tematici e dibattiti sull’utilizzo delle materie prime nell’ambito della ristorazione, intende promuovere e riscoprire prodotti e tradizioni del nostro territorio anche attraverso la formazione, in particolar modo quella degli studenti degli istituti alberghieri, ai quali possano essere trasmessi la passione e le competenze specifiche per valorizzare i prodotti locali.
Sabato 2 settembre alle 21.30 al Viale dei Pini di Cicciano è previsto un incontro cui prenderanno parte il giornalista del Mattino e critico enogastronomico Luciano Pignataro; il sindaco di Cicciano Giuseppe Caccavale; il direttore della Buona Tavola Magazine Renato Rocco; lo chef “scellato” Antonio Peluso della Locanda del Baccalà di Marcianise; i pizzaioli Errico Porzio e Salvatore Lioniello; e il presidente dell’associazione culturale Vittoria Carmine Giugliano.
“L’obiettivo della nostra associazione Vittoria - afferma il portavoce Paolo D’Arienzo - è anche quello di formare, informare e orientare i nostri giovani ad approcciarsi con passione, impegno e dedizione al percorso di studi, così come un giorno al mestiere. Lo scopo è inoltre quello di incentivarli nella continua ricerca delle tecniche di abbinamento cibo - bevande, al fine di valorizzare la peculiarità delle preparazioni culinarie”.
Pizzerie, bracerie, paninoteche, ristoranti, pasticcerie e birrerie artigianali esalteranno la tipicità dei piatti, e tra questi si annoverano le carni dell'esperto Sabatino Cillo; i panini gourmet di Soul Burger; il baccalà preparato da chef Peluso; le pizze del maestro pizzaiolo “social” Porzio, un tiktoker da 1 milione di follower; e quelle del talentuoso Lioniello, classificatosi 20esimo nella 50 Top Pizza Italia 2023.
Nelle serate di questa 4 giorni, oltre alla presenza dei vari partner, saranno invitati artisti di rilievo nazionale e locale.
Dal 13 al 17 settembre 2023 avrà luogo la diciassettesima edizione del Salina Doc Fest – Donna Oltre Confini, fondato e diretto da Giovanna Taviani. Il festival del documentario narrativo, dedicato alla donna e alle donne, si svolgerà nella perla delle Isole Eolie con un programma ricco di proiezioni, incontri, spettacoli dal vivo, degustazioni di vini locali. A lanciarlo a Roma, presso la Sala Santa Rita da Cascia in Campitelli, è stata la stessa Taviani, con un ospite di eccezione, il cineasta francese Nicolas Philibert (Nel paese dei sordi; Essere e avere), già presente a Salina nel 2019. In serata, presso l’arena del cinema Nuovo Sacher, il regista ha ricevuto dalle mani dell’Assessore alla cultura del Comune di Roma Miguel Gotor la Medaglia di Roma per il suo ultimo lavoro, Sur l’Adamant, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2023, proiettato per la prima volta a Roma e sul quale il regista si è intrattenuto in dialogo col critico cinematografico Fabio Ferzetti. Ricco di iniziative e anteprime il programma del Salina Doc Fest, che quest'anno si focalizzerà sulla figura femminile nelle sue azioni audaci e coraggiose che hanno segnato la storia e il linguaggio cinematografico: “Continua il nostro discorso sull’Isola come metafora femminile – sottolinea Giovanna Taviani - il cui unico confine è il mare. Nel nuovo concept realizzato da QMI Stardust, dalle acque profonde delle Isole Eolie emerge un’isola che ha i contorni mutevoli e fuggenti di una donna: è l’isola di Salina, detta anche Didyme, che nel greco antico significa gemella, per i due coni di vulcano che la attraversano e che visti dal mare sembrano i seni di una dea supina emersa dall’acqua, con lo sguardo rivolto verso un nuovo orizzonte di libertà. L’urgenza del tema nasce da nasce da una riflessione su quanto sta accadendo oggi nel mondo, a cominciare dalla nuova rivoluzione iraniana, il cui slogan Donna Vita Libertà restituisce alle donne un ruolo di protagonismo attivo per un rinnovamento globale della società in senso democratico. Alla cinematografia femminile iraniana e alle sue protagoniste il Salina Doc Fest dedicherà un Focus Donne e Iran, nella speranza, e nella convinzione, che l’unico modo per aiutare il movimento delle donne iraniane è parlare di loro. Non farle sentire sole”. In primis, il festival si onora di presentare un Omaggio ad Agnès Varda, regista, sceneggiatrice e fotografa belga, esponente di spicco della Nouvelle Vague con una sorpresa: il dialogo tra la Varda e Cecilia Mangini, in un’intervista inedita realizzata da Paolo Pisanelli. Nell'ambito del Focus Donne e Iran, spicca la presenza della cineasta Firuozeh Khosrovani, che sarà premiata con il Premio Irritec. “Onorata di consegnare a Firouzeh Khosrovani il Premio Irritec - afferma Giulia Giuffré, Board Member & Sustainability Ambassador del Gruppo industriale - che con arte, coraggio e determinazione, attraverso il documentario narrativo ha dato voce ad un'intera generazione. Perché la storia iraniana e le sue complessità sociali, tra cui le condizioni delle donne, sono lo specchio di una più ampia realtà”. Come omaggio alla cineasta iraniana saranno proiettati i film da lei diretti Rough Cut (2007), Profession: Documentarist (2014), Fest of Duty (2014) e Radiografia di una famiglia (2020), introdotti e presentati con la regista da Antonio Pezzuto e Paola Cassano, responsabili della selezione dei film in concorso. Firouzeh Khosrovani sarà anche protagonista di un incontro pubblico, moderato da Anna Maria Pasetti. Studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, Firuozeh Khosrovani ha conseguito un diploma di giornalismo a Teheran, dove, il 10 maggio del 2022, è stata arrestata senza una ragione con la collega Mina Keshavarz. Nei suoi documentari ha esplorato l’immagine delle donne tra il vecchio regime (quello dello Shah) e la Repubblica islamica instaurata dopo la rivoluzione. Al festival sarà presente l'attrice, regista e sceneggiatrice Valeria Golino, che sarà insignita del Premio SIAE - Sguardi di Cinema, nato nel 2017 per dare un valore istituzionale all’attenzione che il festival del documentario riserva ogni anno al cinema di finzione più vicino alle sue tematiche e che ha già visto premiare in passato Danilo Monte e Laura D’Amore, Alice Rohrwacher, Claudio Giovannesi, Ficarra e Picone, Francesco Bruni, Leonardo Di Costanzo e Valia Santella. A consegnare il premio sarà Roberto Razzini, Consigliere di Gestione SIAE e Managing Director di Sony Music Publishing. Valeria Golino sarà quindi omaggiata con la proiezione - introdotta dal critico Enrico Magrelli - del film Miele, sua opera prima come regista, presentato Festival di Cannes 2013 nella sezione Un Certain Regard. Con lei, Francesca Marciano, che riceverà il Premio Ravesi – Dal Testo allo Schermo, sceneggiatrice di L’Arte della Gioia serie Sky Original diretta da Valeria Golino, girata in Sicilia e ispirata all'omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza, la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto. Golino e Marciano saranno protagoniste di un incontro pubblico, moderato sempre da Enrico Magrelli. Miele è la storia di Irene (interpretata da Jasmine Trinca), soprannominata “Miele”, trentenne che aiuta segretamente i malati terminali con l'eutanasia, offrendo loro sempre la scelta di poter interrompere il processo. Un riconoscimento a Valeria Golino all’impegno e al successo del suo lavoro come regista. Novità del Salina Doc Fest è anche la proiezione di Rosa. Il canto delle Sirene, il poetico ritratto della più importante cantastorie siciliana, Rosa Balistreri, realizzato da Isabella Ragonese, al debutto assoluto come regista. Prodotto da Quoiat Films per Sky Arte, il documentario racconta, attraverso le parole e le vite di un gruppo di donne siciliane, l’anima profondamente folk della cantastorie nei luoghi della sua Palermo e nei volti delle donne che oggi la abitano. L'essenza di Rosa è espressa dalla stessa voce della Ragonese che ha svolto un'approfondita indagine sul territorio, incontrando alcune donne il cui percorso di vita si incrocia con i temi archetipici e gli eventi raccontati dalla protagonista nella sua appassionata carriera di cantastorie. Alla regista e attrice, che sarà presente al festival, andranno due riconoscimenti: il Premio Salina Doc Fest alla regia e il Premio Omi-Fer, assegnato dall’omonima società tunisina sponsor del festival, che ha fatto dell’inclusione e delle chance lavorative un autentico esempio nella strada verso il successo. Il premio, consegnato personalmente dal CEO e fondatore dell’azienda Taha Omri, è assegnato alla Ragonese per aver saputo documentare nel migliore modo, la preziosa testimonianza di vita di una donna in costante lotta a favore della difesa dei diritti umani, combattendo in prima linea contro povertà, violenza, maschilismo e corruzione. Dopo la consegna del Premio avrà luogo un omaggio a Rosa Balistreri a cura di Etta Scollo, cantautrice catanese che rielabora versi e racconti del mondo ridando voce a storie sopite nel tempo, ma risonanti nel presente che ci attraversa, facendosi indagine sul senso in musica. Con lei sul palco anche Gaspare Balsamo, attore e narratore orale che leggerà alcuni brani di autori siciliani dedicati alla Balestrieri. Balsamo sarà anche il protagonista della preview del festival il 13 settembre, alla presenza del Sindaco di Leni Giacomo Montecristo, con lo spettacolo cunto Omo a Mari, liberamente tratto dal romanzo Orcynus Orca di Stefano d’Arrigo. Film di apertura del festival, alla presenza del regista, sarà L’avamposto di Edoardo Morabito, film documentario ambientalista realizzato dal montatore di Maresco e prodotto da Dugong Film con Rai Cinema, che narra la storia utopica di un eco-guerriero scozzese che in Amazzonia crea un luogo ibrido di tecnologia e natura preservato dagli abitanti della foresta. Quando un disastroso incendio ai confini dell’area minaccia di cancellare questo “avamposto”, decide di organizzarvi un altrettanto evento spettacolare, un concerto dei Pink Floyd, al fine di sensibilizzare e convincere il governo a difendere la riserva. Un’opera di estrema attualità con un messaggio forte e chiaro: in un mondo che corre a velocità folle verso l’apocalisse, essere un po’ folli è l’unico modo per opporre resistenza. Sei, invece, i film documentari in concorso quest’anno al festival: After the bridge di Marzia Toscano e Davide Rizzo, storia di una donna italiana convertita all’Islam la cui vita e responsabilità genitoriale è travolta dall’attentato suicida terroristico del figlio, membro di un commando jihadista; Chutzpah - qualcosa sul pudore di Monica Stambrini, un diario familiare di una donna in crisi che filma ossessivamente con impertinenza ("chutzpah" in ebraico) immagini intime del suo contesto quotidiano; Il debutto di Chiara Scardamaglia, Laura Schimmenti e Andrea Zulini, un film che segue da vicino la registrazione di un disco che ripercorre la parabola esistenziale e politica di una musicista attraverso un'accurata ricerca etnomusicologica, con i brani più significativi e le tematiche più pregnanti di uno spaccato storico e artistico del popolo siciliano; L'expérience Zola di Gianluca Matarrese, una storia che mescola vita reale e teatro nelle prove per la messa in scena dell'opera di Zola "L'assommoir", durante le quali i due protagonisti vedono sfumare la propria realtà nella finzione, trovandosi a ripercorrere insieme tutte le scene della storia tra Coupeau e Gervaise; The land you belong di Elena Rebeca Carini, il viaggio interiore di una ragazza che a 30 anni scopre di avere un fratello e decide di conoscerlo da vicino attraverso la sua videocamera, confrontandosi con domande e dubbi, alla scoperta di una propria nuova identità; Touché di Martina Moor, la vita e carriera di un'atleta tra l'ossessione per il successo e il fantasma del fallimento, in un viaggio esistenziale intriso di imprevisti e tradimenti che la costringe a cambiare drasticamente mentalità, luoghi e relazioni umane. Tre i premi finali per i documentari in concorso: il Premio Palumbo Editore al Miglior documentario, il Premio Mediafenix al Miglior montaggio e il Premio Signum Studenti Dams Roma Tre e Isa Conti Lipari al documentario più votato dagli studenti. La Giuria Ufficiale del Concorso è composta da Francesca Marciano, Anastasia Plazzotta e John Vignola; la giuria degli Studenti Dams Roma Tre e Isa Conti di Lipari dalle Prof.sse Ivelise Perniola e Maria Antonietta Drago.
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Minturno (Latina) – Giovedì 31 agosto alle ore 21.00 in Piazza Portanova a Minturno torna la 17ª edizione del Minturno Musica Estate 2023 inserito nella programmazione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. Delle Grazie, patrona principale della Città di Minturno. L’evento è patrocinato dall’Associazione Fonografici Italiani (A.F.I.), dal Comune di Minturno, dalla XVII Comunità Montana Lazio, dalla Proloco di Minturno e da RTG Telegolfo.
Radio Italia anni 60 sarà la Radio Partner che seguirà in diretta l’intera serata con curiosità da dietro le quinte. Gold TV – Lazio TV seguirà l’evento con le telecamere del “Festival Italia in musica” in compagnia di Paola Delli Colli.
La Direzione artistica di Minturno Musica Estate 2023 è curata dal Manager Pasquale Mammaro che presenterà la serata insieme a Sergio Cerruti, Presidente di A.F.I, con la partecipazione di Ilenia de Sena, giornalista sportiva di Telelombardia e conduttrice di Business TV 24.
Pasquale Mammaro, manager lungimirante che negli ultimi Festival di Sanremo ha accompagnato al successo artisti come Il Volo, Diodato, Tananai, Orietta Berti, Rettore e i Cugini di Campagna, da vero padrone di casa dichiara: “Anche quest’anno ho scelto per Minturno Musica Estate 2023 grandi nomi del mondo della musica, della TV e dello spettacolo, con la possibilità come sempre, di sorprendere con qualche sorpresa dell’ultima ora. Siamo ripartiti l’anno scorso con entusiasmo e il successo tributato all’evento da pubblico e stampa ci ha incoraggiati a fare ancora meglio. Siamo innamorati della musica e convinti della sua forza che supera qualunque distanza. Il mio impegno è - e sarà sempre - affinché possa arrivare a tutti e ciascuno. Questo appuntamento, legato ai festeggiamenti in onore di Maria SS. Delle Grazie, patrona della città di Minturno, mi è particolarmente caro e sono davvero felice di farne parte”.
Tra i grandi artisti ospiti saliranno sul palco del Minturno Musica Estate 2023, i Jalisse reduci dall’isola dei Famosi, Enzo Avitabile, Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte, Antonio Maggio, Maninni, Francesco Boccia, Il Giardino dei Semplici, Valerio Liboni dei Nuovi Angeli, Ryan Paris, Luigi Fontana con il ricordo di Jimmy Fontana, Marco Rettani e ancora Marc, i The Fuzzy Dice feat Pamela Petrarolo e Grandine. La serata sarà rallegrata dalla comicità di Lino Barbieri.
Il Premio speciale Minturno 2023 sarà consegnato a Carlo Marrale; il Premio A.F.I. alla carriera 2023 sarà consegnato ai Jalisse; una menzione speciale A.F.I. ai Cugini di Campagna per i primi 50anni di Anima Mia.
La musica sarà come sempre la vera protagonista della serata con l’Orchestra diretta magistralmente dal M° Michele Pecora che suonerà dal vivo, per una serata davvero speciale.
Dopo l’annuncio del grande ritorno sul palco di Mauro Repetto degli 883, aumenta l’hype per IMAGinACTION Festival Internazionale del Videoclip, che si svolgerà al Teatro Comunale di Ferrara dal 19 al 21 settembre.
I primi ospiti, ad oggi confermati, della settima edizione della kermesse saranno: Diodato, Marco Masini, Olly e Piero Pelù. Nei prossimi giorni saranno svelati gli altri protagonisti della line up.
Un cast d’eccezione per un calendario ricco di appuntamenti dal vivo, in cui i grandi artisti si racconteranno al pubblico in una cornice intima, tra le mura di uno dei più bei teatri d’Italia: aneddoti, immagini, un viaggio nei ricordi delle carriere di chi ha segnato la scena musicale. Verranno proiettati per l’occasione i videoclip, noti e meno noti, degli ospiti di questa edizione, alternati ai racconti da backstage e alle esibizioni dal vivo.
La settima edizione di IMAGinACTION sarà inaugurata martedì 19 settembre da Mauro Repetto, Pierò Pelù e Olly.
Atteso ritorno sul palco per Mauro Repetto degli 883, che presenterà in anteprima nazionale il libro “Non ho ucciso l’uomo ragno”, scritto insieme al giornalista Massimo Cotto ed edito da Mondadori; nel libro Repetto racconta la sua vita e l’avvincente storia degli 883. Per la prima volta, si esibirà in una performance dal vivo.
Piero Pelù, El Diablo della musica italiana, rocker, presenterà dal vivo il libro “Spacca l’infinito. Il romanzo di una vita”: in questo libro Pelù scende dal palco, spegne i riflettori e
ci invita a viaggiare insieme a lui, con il coraggio di aprire la porta della memoria e di avventurarsi fino a dove tutto ha avuto inizio.
Olly, giovane artista genovese, ha partecipato al Festival di Sanremo 2023 e pubblicato l’album “Gira, il Mondo Gira”. Dopo i sold out primaverili a Milano e a Roma, è ora in tour in tutta Italia.
Mercoledì 20 settembre sarà la volta di Diodato, Marco Masini e altri ospiti, che verranno presto annunciati. Durante la serata avrà luogo la premiazione del contest YOUNG IMAGinACTION AWARD 2023.
Diodato è uno degli artisti più amati degli ultimi anni e tra i più premiati della storia della musica italiana. Il cantautore ha pubblicato a marzo il suo quarto album di inediti “Così speciale” (Carosello Records) ed è attualmente impegnato con il “Così speciale summer tour”, un viaggio musicale nel principali festival italiani.
Marco Masini, cantautore e pianista fiorentino, autore di bellissimi e intramontabili successi, è attualmente al lavoro al nuovo progetto discografico in uscita per BMG Italy. Sul palco di IMAGinACTION ricorderà i momenti più intensi della sua straordinaria carriera: dal 1990, anno della svolta e dell’uscita nei negozi di “Marco Masini”, l’omonimo primo album dell’artista toscano che nel corso degli anni ha pubblicato undici album in studio rimasti nel cuore degli italiani. Indimenticabili anche singoli come “T’innamorerai”, “Bella Stronza”, “Ci vorrebbe il mare”, “L’uomo volante”, “Raccontami di te” o, ancora, “Spostato di un secondo”, brano con cui ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2017.
YOUNG IMAGinACTION AWARD 2023, concorso al quale sarà possibile iscriversi entro il 15 settembre, è realizzato in collaborazione con BPER Banca, in questa edizione è incentrato su “Nord Sud Ovest Est” degli 883 di cui ricorrono i 30 anni, e su “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, in occasione del 50esimo anniversario. Il contest “filma e mandaci il tuo videoclip o il tuo videolive di uno dei brani dei due album” è rivolto alle cover band (non verranno accettati video realizzati su basi musicali originali). La giuria, presieduta dal regista e direttore artistico Stefano Salvati e dall’autore televisivo Domenico Liggeri, sceglierà i due vincitori, uno per ogni album. I due videoclip prescelti per la finale verranno proiettati durante una delle serate e i loro autori avranno l’opportunità di esibirsi sul palco del festival.
Tutte le informazioni sono consultabili sul sito www.imaginactionvideoclipfestival.com e sulla pagina Facebook del festival (www.facebook.com/imaginactionfestival).
Giovedì 21 settembre grande serata dedicata all’assegnazione del Premio Miglior Videoclip Italiano 2022-2023 da parte dell’Academy del Festival. Il premio è istituito in collaborazione con FIMI, AFI e PMI. Partecipano al concorso gli oltre 800 videoclip italiani pubblicati tra gennaio 2022 e giugno 2023. Attesi molti altri artisti, tra i più noti nella scena della musica attuale, i cui nomi saranno svelati nei prossimi giorni.
“Superata la legge 220 del 2016 sulla disciplina del cinema e dell’audiovisivo - che relegava i videoclip a elemento promozionale dell’artista - oggi a livello ministeriale ne viene riconosciuto il valore artistico e l’importanza culturale. I videoclip hanno così trovato pieno statuto di forma d’arte. Nella collaborazione con IMAGinACTION, intendiamo, come Comune, fare la nostra parte per affermare tutto questo e per fare di Ferrara una delle capitali e delle città più attente a questo mondo” ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli “I primi video che ritraevano musicisti risalgono ai primi anni del secolo scorso. Nei decenni successivi molti sono diventati icone, simbolo di epoche, pezzi fondamentali della storia della musica: penso a quello del 1965 di ‘Subterranean Homesick Blues’ di Bob Dylan oppure l’altrettanto celebre ‘Bohemian Rhapsody’ dei Queen negli anni 70. Non è casuale neanche la location scelta, il Teatro Comunale Claudio Abbado, tempio della cultura e delle espressioni artistiche, che si aprirà anche a questi contenuti, accogliendo protagonisti importanti che saliranno sul palco non solo per parlare di musica e immagini, ma per proiettare i videoclip più importanti, a livello nazionale e internazionale”
IMAGinACTION ha voluto dedicare questa nuova edizione al popolo emiliano-romagnolo, decidendo di devolvere il ricavato delle tre serate alla Protezione Civile per sostenere e aiutare le vittime della recente alluvione che ha colpito la regione. I biglietti saranno presto in vendita presso la biglietteria del Teatro Comunale di Ferrara e su www.ticketone.it.
Unico nel suo genere, IMAGinACTION è il festival di punta nel panorama del videoclip musicale; negli anni ha accolto tantissimi artisti, tra i più grandi della scena italiana e internazionale: Sting, Mark Knopfler, Trevor Horn, Luis Fonsi, Mahmood, Pinguini Tattici Nucleari, Elisa, Antonello Venditti, Edoardo Bennato, Riccardo Cocciante, Ron, Luca Carboni, Samuele Bersani, Gino Paoli, Francesco Guccini, Roby Facchinetti, J-Ax, Fabio Rovazzi, Nek, Gigi D’Alessio, Fabrizio Moro, Irene Grandi, Tiromancino, Ermal Meta, Noemi, Francesco Gabbani, Francesca Michielin, Giusy Ferreri, Carmen Consoli, Shade, solo per citarne alcuni.
Come li pacci: è questo il titolo della nuova e speciale edizione dello Sponz Fest 2023, ideato e diretto da Vinicio Capossela, che quest’anno festeggia il decennale dalla sua creazione e si svolgerà dal 20 al 27 agosto in Alta Irpinia. Programmato e finanziato dalla Regione Campania (fondi POC 2014-2020) attraverso la Scabec – Società Campana Beni Culturali, lo Sponz Fest è prodotto dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts (IMARTS), in collaborazione con i Comuni di Andretta, Aquilonia, Calitri e Sant’Andrea di Conza. Anche questa edizione vedrà il prezioso contributo, accanto ai lavoratori e alle maestranze, della comunità che da anni partecipa e sostiene la manifestazione.
Numerosi gli artisti e gli intellettuali che, attraverso i concerti, le performance, gli incontri della Libera Università per ripetenti, le danze, i laboratori e tanto altro, animeranno e declineranno il tema di quest’anno: Nino Frassica & Los Plaggers Band, Skiantos, Nichi Vendola, Bobo Rondelli, Ermanno Cavazzoni, Daniela Pes, Marco Rovelli, Ray Gelato & The Giants, Banda della Posta, FiloQ, Fan Fath Al, l’Orchestrina di molto agevole, Ulderico Pesce, Fabio Genovesi, Pierpaolo Capovilla, Piero Cipriano, Giovanni Piperno, Makardìa, i Tarantati Rotanti di Antonio Infantino con Agotrance, Los Adoquines De Spartaco, Paolo Speranza, Piero Martin, Mintcho Garrammone, Trio Ristoccia, Violini di Santa Vittoria, Raffaele Tiseo, Alessandro “Asso” Stefana, Peppe Leone, Andrea Tartaglia, Victor Herrero, Flaco Leo Maldonado, A Cun’vrsazion, Tonuccio Corona, Cicc’ Bennett e tanti altri.
Il tradizionale concerto di Vinicio Capossela e ospiti chiuderà il Fest nella serata di sabato 26 agosto a Calitri. Ospiti Margherita Vicario, Paolo Rossi, Sir Oliver Skardy e Daniel Melingo con la partecipazione di Samuele Bersani, oltre a tutto il gruppo di musicisti e amici di quella che si è andata nominando Rolling Sponz Review e al grande ritorno del mago punk burlesque losangelino Christopher Wonder stretto nella sua “pazzo jacket”.
Come li pacci è inteso nella duplice accezione di pazzia dissipatrice della Festa, ma anche di affaccio al disagio mentale, tema affrontato soprattutto dallo speciale “Padiglione Irpinia” curato da Mariangela Capossela. Questo luogo mentale più che fisico, così chiamato in omaggio allo psichiatra campano Sergio Piro che introdusse nello spazio ospedaliero un luogo di socializzazione e ricreazione, sarà abitato da incontri e azioni interattive sulla psichiatria e la cura in senso ampio.
Come li pacci: è l’espressione paesana per dire di chi non sta a senno, di chi non trova dimora, di chi esce fuori di sé, di chi si agita di qua e di là, “di chi le sbandate gli fanno la rotta” - racconta il direttore artistico Vinicio Capossela - espressione dell’eccesso, dell’abbondanza, del ricreo, del dionisiaco e dello strabordante, della dissipazione e della Festa.
Come li pacci però è il mondo al contrario in cui viviamo, il mondo della non ragionevolezza in cui si impone la violenza, la guerra, lo sfruttamento e il saccheggio.
Come li pacci è la condizione di subalternità, di internamento, di minorità in cui soggiacciamo al potere.
Come li pacci è la pazzia salvifica che scardina il tempo dell’Utile.
Come li pacci è la follia d’amore.
È la Follia in musica.
È il baccanale - conclude il direttore artistico - Che trambusto variopinto di dissennati è l’umanità vista dall’alto.
Giunto alla sua XVIII edizione, torna dal 3 al 17 settembre Short Theatre, il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts con la direzione artistica di Piersandra Di Matteo, che attraversa il territorio della città di Roma, proseguendo la disseminazione urbana intrapresa a partire dalla scorsa edizione, dal centro alla periferia e ad alcune zone residenziali, decentralizzando i linguaggi dell’arte contemporanea e connettendo le diverse forme della vita urbana. A partire dalle sedi principali del festival come la Pelanda del Mattatoio di Roma, il Teatro Argentina e il Teatro India, quest’anno sono infatti ben 15 le location, con due importanti novità: l’inaugurazione di una nuova preziosa venue per il festival, il Teatro Nazionale, gioiello nel cuore di Roma che riapre al pubblico grazie alla collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, primo gesto di una più ampia sinergia che vede due istituzioni culturali eterogenee convergere, mirando a creare un nuovo spazio di dialogo tra la tradizione operistica e le arti performative contemporanee; e l’avvio della relazione con il TeatroBasilica, nuovo presidio artistico della città per la drammaturgia contemporanea. Short Theatre prosegue poi la collaborazione con Teatro del Lido di Ostia, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Real Academia de España en Roma, Cinema Troisi, Carrozzerie | n.o.t., Angelo Mai cui si aggiungono alcuni spazi urbani normalmente non deputati allo spettacolo: il Monte dei Cocci a Testaccio, un parcheggio sotterraneo in una periferia residenziale di Roma e altre location speciali. Un articolato sistema di luoghi che, in 11 giorni di programmazione, accoglierà 50 progetti, con 35 compagnie provenienti dall’Italia, Francia, Belgio, Brasile, Svizzera, Algeria, Guatemala, Stati Uniti, Germania, Costa d’Avorio, Sud Africa e da molti altri paesi.
Fred Moten, poeta e docente alla New York University, tra le voci più importanti nel panorama dei Black Studies, che firma l’anteprima del festival il 3 settembre al Teatro Argentina con il recital poetico Sounding the Open Secret, seguito dal talk tra Moten, Mackda Ghebremariam Tesfaú e Justin Randolph Thompson sul concetto di “fuggitivo”, sulla tradizione politica ed estetica radicale Nera e la relazione che queste intrattengono con l’Italia contemporanea. La “coreografia fuggitiva” di Ligia Lewis, coreografa e artista visiva originaria della Repubblica Dominicana cui il festival dedica la seconda edizione di PRISMA, un focus espanso che consente al pubblico di attraversarne una buona parte della sua produzione artistica, a partire da Still Not Still in Prima Nazionale il 16 e 17 settembre al Teatro India, passando per un talk, uno screening filmico, un workshop e un progetto partecipativo con una associazione sociale della città. Le due co-realizzazioni con il Teatro dell’Opera su due progetti che interrogano il linguaggio e il suo potere, l’8 e 9 settembre al Teatro Nazionale: Echolalias, On The Amnesia of Forgotten Sounds, performance vocale della cantante sperimentale e compositrice svedese di origini etiopi Sofia Jernberg, e Il Terzo Reich, ipnotica video-installazione di Romeo Castellucci in dialogo con la composizione sonora di Scott Gibbons. Il corpo come amuleto in L’Envol della coreografa, danzatrice e performer franco-algerina Nacera Belaza ispirata da The falling man, iconico scatto di Richard Drew legato all’attentato alle Torri Gemelle, il 16 e 17 settembre al Teatro India. L’energico e ribelle solo degli anni ’90 della coreografa sudafricana Robyn Orlin appositamente ricreato per la danzatrice ivoriana Nadia Beugré, il 9 e 10 settembre alla Pelanda – Mattatoio di Roma. La scrittura coreografica come luogo politico in cui rileggere la propria esperienza, nel caso di Have a Safe Travel di Eli Mathieu-Bustos, il 9 e 10 settembre, o da cui ribaltare i riti e le danze tradizionali, come fa Lorena Stadelmann in Bolero de Bienvenida, in programma il 7 e 8 settembre grazie al supporto dell’Istituto Svizzero, entrambi artisti emergenti internazionali per la prima volta in Italia, in scena alla Pelanda – Mattatoio di Roma. Il debutto, dal 12 al 15 settembre al TeatroBasilica, di Elogio della vita a rovescio / Tre storie, primo nucleo drammaturgico del nuovo spettacolo di Daria Deflorian. DREAM, l’ultima produzione del Leone d’Oro alla Biennale Danza 2019 Alessandro Sciarroni e la sensuale e infernale relazione corpo/macchina di Radio Vinci Park del regista e artista visivo Théo Mercier, performance interpretata da François Chaignaud e realizzata in collaborazione con Villa Medici.
Questi sono soltanto alcuni dei progetti di una programmazione vastissima e articolata che da forma a Radical Sympathy, il titolo di un’edizione che si pone in ascolto del movimento di dipendenze e interdipendenze che sintonizzano le materie del mondo, mettendo in moto una corrente inarrestabile che trasporta, illuminando lo spazio percepibile tra i corpi – umani e non umani, visibili e invisibili – in cui avviene la frizione, l’attrazione, la commozione.
Accessibilità, attraversabilità, decolonialità, teoria e pensiero critico contemporaneo sono gli assi di lavoro che Short Theatre 2023 rinnova, eleggendo come proprio campo di azione l’arte performativa, nel tentativo di offrire alla città un contesto vivo e sensibile in cui sperimentare, collettivamente. La trasversalità delle collaborazioni, la diffusione sul territorio, la prossimità tra teoria e linguaggi artistici sono poi le traiettorie che completano l’architettura del festival.
Per il secondo anno Gucci si conferma Main Sponsor del Festival, rinnovando il suo impegno al sostengo e alla valorizzazione di creatività, cultura e arte.
Il festival inoltre rinnova la relazione con ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio e continua a concertare con associazioni, realtà culturali, strutture attive nel sociale come il festival internazionale di danza contemporanea Fuori Programma, Fanfulla 5/a, If Body / LOCALES e NERO Edition, con cui il festival realizza due nuove uscite per la serie Short Books: un volume che raccoglie la prima traduzione in italiano delle poesie di Fred Moten e il saggio Giustizia Acustica. Ascoltare ed essere ascoltati dell’artista e teorico statunitense Brandon LaBelle. Nuova è poi la collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, e con Donatella Orecchia e Tancredi Gusman, che punta ad avvicinare gli studenti dell’Ateneo alla programmazione e all’offerta pedagogica del festival.
Grazie al sostegno di Fondazione Alta Mane Italia, in continuità con le ultime edizioni del festival torna anche RECIPROCITY, la sezione che Short Theatre dedica alla sperimentazione di modelli di reciprocità e intersezionalità, raccogliendo progetti partecipativi, laboratori, performance workshop based. Tra queste, MEMORIE DA SOTTOPELLE pratica collettiva proposta dalle ricercatrici, attiviste e traduttrici Mackda Ghebremariam Tesfau’ e Marie Moïse, in cui rielaborare l’esperienza incarnata dei rapporti coloniali di dominazione, grazie alle parole delle autrici pubblicate da Capovolte e i concetti del femminismo decoloniale. Inoltre, quest’anno l’attenzione si sposta in modo particolare a gruppi di giovani dai 18 anni, e alla creazione di ambienti condivisi in cui la disabilità viene messa al centro della pratica, come elemento creativo e drammaturgico specifico. Ad esempio, Sotto il sotto del bosco, workshop ideato dalla coreografa Chiara Bersani, rivolto a persone con disabilità motoria di diversa età, nato nel solco della ricerca per la sua nuova performance Sottobosco e nell’urgenza di incontrare gruppi di persone con disabilità nello spazio della scena, che porterà a un esito pubblico a Carrozzerie | n.o.t., il 7 settembre. Rompere l’orizzonte abilista per rendere il mondo delle arti un luogo accessibile è infatti fra le principali traiettorie di Short Theatre che per questo motivo prosegue nella relazione con Al.Di.Qua. Artists, sviluppa la collaborazione con associazioni come Radio 32, Disabili Pirata, ASP S. Alessio – Margherita di Savoia.
Short Theatre 2023 prosegue inoltre la ricerca intorno all’intersezione tra arti performative e dimensione acustica, al centro del progetto europeo di cui è capofila, Radio That Matters, che vede il festival a lavoro insieme a Errant Sound (DE), Paralèlle (FR), Baltic Circle Festival (FI), PAV s.n.c. (IT) e Radio Papesse (IT) e ASP S. Alessio – Margherita di Savoia (IT) come Associated Partner. In questa edizione inaugura quindi Radio That Matters, format omonimo concepito come una “stanza acustica” all’interno della Pelanda: quattro giorni di palinsesto multivocale e polifonico che vede coinvolte artiste, attivisti, collettivi e archivi sonori, costruito in alleanza con altri progetti radiofonici.
Nell’idea di attivare forme molteplici in cui “fare comunità”, Short Theatre continua a guardare alla dimensione della festa e della musica insieme ad alcune realtà attive a livello locale e internazionale. Tra queste, il party di chiusura di domenica 17 settembre all’Angelo Mai, MERENDEXSHORT, curato dal collettivo artistico Industria Indipendente che presenta per la prima volta in Italia Cakes da Killa, rapper e icona queer della musica dance, pronto a portare a Roma l’inimitabile atmosfera della vita notturna di New York.
Grande successo e riscontro da parte degli operatori horeca e dell’informazione per “Aspettando il mio San Marzano”, l’evento organizzato da Solania con la collaborazione di Perrella Network, dedicato tutto al pomodoro dell’Agro Sarnese Nocerino, di cui entrambe le aziende sono leader nel settore, rispettivamente per la trasformazione e per la distribuzione. Un ritorno a casa, in un certo senso, a Sarno, nel Parco Fluviale 5 Sensi di via Foce, lì dove le acque limpide dell’omonimo fiume fanno dimenticare decenni di polemiche e di cattiva reputazione per la salubrità del corso d’acqua. La kermesse che celebra l’inizio della raccolta dei pomodori nei campi e della sua trasformazione è stata preceduta da visite guidate, prima in fabbrica e poi tra i filari, di ristoratori, chef e pizzaioli interessati al progetto Il Mio San Marzano.
Hanno partecipato, tra gli altri, Sasà Martucci della pizzeria di Caserta I Masanielli - Sasà Martucci e Diego Vitagliano di 10 Diego Vitagliano a Bagnoli, entrambi reduci dalla classifica di 50 Top Pizza 2023 (Vitagliano primo classificato per la sua pizzeria in ex aequo, Sasà Martucci invece sesto classificato). A condurre la serata Veronica Maya, che ha realizzato il suo primo food luxury store dedicato al made in Italy enogastronomico, in cui spiccano anche le conserve di San Marzano Solania.
“Questo è un momento felice per l’enogastronomia campana e si rileva un trend assolutamente positivo che non va sprecato adesso, perché non ci sono più scuse dopo gli anni bui delle emergenze rifiuti e del covid”: è ciò che ha ricordato il giornalista del Mattino Luciano Pignataro. Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere anche quest’anno sono stati ospiti d’onore della manifestazione in quanto curatori dell’influente e importante guida di settore, punto di riferimento per l’intero mondo della pizza, 50 Top Pizza, di cui Solania è sponsor. Insieme a Vitagliano e Martucci c’erano anche Raffaele Bonetta e i pizzaioli di Accademia PizzaDoc con il loro presidente Antonio Giaccoli, e quelli dell’AVPN, l’Associazione Verace Pizza Napoletana presieduta da Antonio Pace. E poi ovviamente gli chef, con la guest star assoluta, la Stella Michelin Paolo Gramaglia del President di Pompei, e poi Giuseppe Daddio della scuola Dolce&Salato, Vincenzo Borrelli di Salotto Carnarius, Gerardo Figliolia dell’Osteria La Pignata di Bracigliano, Marco Iavazzo e lo chef “scellato” Antonio Peluso della Locanda del Baccalà a Marcianise. “Il San Marzano è il re del pomodoro, elemento fondamentale della nostra cultura e tradizione, e celebrarlo qui, alle sorgenti di questo fiume tanto vituperato, è un fatto altamente iconico e simbolico”: sono le parole spese da Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno. Hanno portato un saluto anche Antonio Crescenzo, presidente dell’Ente Parco regionale del bacino idrografico del fiume Sarno, Enzo Tropiano, direttore della Coldiretti Provincia di Salerno e l’assessore alle attività produttive del Comune di Sarno Francesco Squillante. Il taglio della torta, preparata da Aniello Di Caprio e sormontata da un grappolo di San Marzano fresco, è stato affidato a Giuseppe Napoletano, patron di Solania, il quale non ha mancato di ricordare l’importanza del Sarno per l’economia dell’intero comprensorio. “Bisogna rifiutare quell’etichetta di fiume più inquinato d’Europa che per anni è stata data a questo corso acqueo. Oggi non lo è più e la dimostrazione della sua salubrità viene proprio dallo specchio d’acqua limpido intorno al quale abbiamo dato vita a questa manifestazione – spiega Napoletano -. Un appuntamento fisso per gli amanti della buona cucina, per gli appassionati del San Marzano e per tutti i fedeli operatori del settore ristorativo che ci scelgono da anni come garanzia di qualità sul territorio”. Napoletano non ha mancato di fare anche il punto sullo stato dell’agricoltura nei campi sarnesi: “Tra maggio e giugno le forti piogge primaverili hanno comportato una perdita della fioritura del 5-10%, ma negli ultimi 20-25 giorni, grazie al caldo, abbiamo recuperato e ci aspettiamo pertanto un’annata abbastanza regolare”.
Domenica 23 luglio alle ore 18 si terrà presso La Rimessa dell'azienda Il Cortiglio in C. da Sianana a Fontanarosa (AV), la presentazione dei risultati di “Viteres zero: gestione dei vigneti a residuo zero e uso innovativo delle risorse idriche”, il progetto nato dal partenariato tra Il Cortiglio, azienda vitivinicola e olivicola irpina, l’Università degli Studi del Molise e il Gal Irpinia.
Il progetto è finanziato dal PSR Campania 2014/2020 Misura 19-19.2.1 e trova nella Coldiretti Campania un importante punto di slancio per il suo ruolo di divulgazione dei risultati ottenuti dall’implementazione delle strategie previste.
Il convegno sarà moderato dal dott. Annibale Discepolo, giornalista de “Il Mattino”. Interverranno l’ing. Francesco M. Acampora, presidente Coldiretti Avellino e titolare Il Cortiglio; il pres. Giovanni Maria Chieffo, Gal Irpinia; il prof. Antonio De Cristofaro, ordinario di Controllo biologico ed integrato e di Entomologia Agraria e Forestale dell'Università degli Studi del Molise e Responsabile Tecnico-Scientifico del progetto Viteres Zero; il dott. Roberto Mazzei, Capo Area Economica Coldiretti Campania. La chiusura del convegno è affidata a Gennaro Masiello, presidente Coldiretti Campania e Vice Presidente Nazionale Coldiretti.
A seguire visita aziendale e ai campi di prova del progetto Vitereszero.
Capofila del progetto, Il Cortiglio è un’azienda vitivinicola e olivicola di Fontanarosa (AV) che da sempre opera in biologico e la cui filosofia si basa sul rispetto dell’ambiente, delle tradizioni e della biodiversità, attraverso l’adozione di tecniche di coltivazione all'avanguardia unite alla ricerca e alla sperimentazione in campo agronomico.
Ente di ricerca del progetto, l’Università degli studi del Molise, attraverso il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, coordina importanti progetti di ricerca nazionali e internazionali e intrattiene collaborazioni con aziende e industrie del comparto agroalimentare.
Soggetto attuatore del progetto,il GAL Irpinia elabora ed attua strategie di sviluppo locale dirette a favorire la crescita economica e sociale. Grazie alle sinergie fra imprenditori, associazioni di categoria ed enti, è tra i principali artefici dello sviluppo del proprio territorio.