
“LU Magazine” è la rivista capace di soddisfare la curiosità dei lettori di qualsiasi età.
E’ frutto di un progetto editoriale innovativo ed accattivante. La comprensibilità dei contenuti assicura una piacevole lettura.
Si terrà a Roma, dal 12 al 19 settembre, presso la Galleria d’Arte Contemporary Art Shop (Via Germanico, 84), “Dal mio occhio destro”, la mostra personale di Alessandra Marcotti.
Chi è Alessandra Marcotti?
Una giovane quarantacinquenne milanese innamorata della sua città. Visceralmente. Ho imparato ad amarla grazie alle mie gambe; cammino sempre, per qualsiasi tipo di spostamento. Certo, Milano non è grande come Roma o Parigi ma è una città estremamente riservata e nascosta.
È anche molto introversa e non si fa cogliere dalla fretta di cui tutti sembrano essere contagiati. Per questo motivo giro sempre a piedi.
Ho avuto la fortuna di essere cresciuta con un papà tassista. Da bambina mi portava sempre con lui, sul sedile anteriore di una vecchia Regata gialla e mi mostrava l'esatta posizione di tutti i numeri civici della città.
Quelle passeggiate mi riempivano di gioia perché i miei grandi occhi blu erano attratti dalle piccole cose, dettagli insignificanti di cui solo io mi accorgevo. E ci costruivo sopra delle storie, racconti, sogni… Bastava così poco!
Quando sono cresciuta ho continuato a passeggiare per la mia città, soffermandomi sui dettagli come fossero serrature attraverso le quali spiare mondi nascosti da raccontare.
Un giorno però le cose sono cambiate, improvvisamente: ho scoperto di essere malata. Si tratta di una malattia neurodegenerativa, dai sintomi imprevedibili e stravagante.
Rientravo perfettamente in tutti i quadri statistici del caso “Sclerosi Multipla”; proprio io che non ho mai fatto parte di nessuna media. La Sclerosi Multipla può manifestarsi in diverse forme e colpire il corpo con varie tipologie di sintomi; nel mio caso ha colpito gli occhi. La mia vista è cambiata radicalmente, e con essa il mondo che mi circonda.
È difficile trovare le parole giuste per raccontare come la mia vista sia cambiata, anche per una persona logorroica come me.
Per questo motivo è nata la raccolta di foto “Dal mio occhio destro”; una collezione di scatti con cui spero di poter accompagnare l’osservatore all’interno del mio nuovo mondo, fatto di bianchi e neri, di fuori fuoco, di immagini sdoppiate e, a volte, semplicemente di “buio”. Ma se è vero che ciò che vedo è cambiato, è anche vero che io non lo sono!
Sono sempre la stessa giovane quarantacinquenne che costruisce storie sui dettagli della sua città.
Ho accettato di allestire questa mostra per poter trasmettere un semplice, fastidioso, messaggio: ammalarsi non è la fine. Per me, ad esempio, è stato un inizio.
Sia chiaro, non voglio dire che essere malati sia bello, anzi, credetemi, decisamente non lo è.
Ma la Sclerosi Multipla sarà per sempre al mio fianco, in modo dannatamente fedele.
Ho scelto di cambiare il mio punto di vista e di ri-prendere la mia vita in mano.
Ho fatto molto da quel giorno, più di quanto credevo fossi capace. Ho aperto un blog, pubblicato libri, ho collaborato con quotidiani, ho scattato foto ed ho raccontato la mia storia, ogni volta che mi è stato chiesto di farlo.
Sarà per via della mia malattia? Non lo so, ma ho capito che la vita è una sola. E io ho deciso di prenderla a morsi. Non come un pulcioso cane randagio, ma come un famelico lupo selvatico. Spesso mi chiedono se la mia malattia sia contagiosa; ho sempre risposto che lo è solo per le persone che mi guardano negli occhi con paura. Desidero che la gente non abbia paura di guardare attraverso i miei occhi, ma che sia curiosa. Curiosa di scoprire nuovi mondi spiati dalla serratura dei miei occhi che tutti dicono, ancora adesso che io non posso più vederli, essere blu come il mare.
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