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Comunicato Stampa

Comunicato Stampa

È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Vestimi di te”, il secondo singolo di Stefania Rosati che segna il ritorno della cantautrice romana. Dopo il brano “Alle porte del mare” uscito nei digital store lo scorso giugno, segnando il ritorno dell’artista, la cantautrice si presenta al grande pubblico con un nuovo singolo dai tratti intimisti e senza veli.

Vestimi di te” è la rappresentazione introspettiva di una storia d’amore pura, sincera e senza maschere, dove queste caratteristiche si uniscono per definire una storia che possa essere vissuta a pieno. 

Stefania Rosati racconta così il suo nuovo progetto: Il brano è nato di getto, da quel trasporto che il racconto descrive in musica e parole” – continua la cantautrice - “Con esso ho dato vita a tutte quelle immagini che vivevo, parafrasando la trasparenza di se stessi in amore, abbandonandosi nell’abitazione del cuore, condividendone l’essenza, anche nell’assenza che potrebbe esserci in un rapporto d’amore”. 

La produzione esecutiva del singolo è stata seguita dalla stessa Stefania Rosati, mentre l’arrangiamento e il mixaggio vede la firma del Maestro Clemente Ferrari, nome noto nel circuito discografico italiano che lo vede collaborare con artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Carmen Consoli, Max Gazze e molti altri, mentre le chitarre sono state realizzate da Davide Aru, noto per collaborazioni illustri come Fiorella Mannoia, Paola Turci, Alessandra Amoroso e molti altri.

Il mastering è stato affidato a Pietro Caramelli, che vanta tra le sue lavorazioni progetti come Fabio Concato, Loredana Bertè, Giuni Russo e molti altri.

Ad accompagnare il singolo sarà presente un videoclip di “Vestimi di te”, in uscita prossimamente sul canale ufficiale dell’artista, diretto da Daniele Tofani, regista che ha curato anche la regia dei videoclip di Fabrizio Moro, Maneskin, Negramaro, Marracash, e molti altri.

 

Una festa della birra come non si è mai vista prima d’ora e come non è mai stata fatta a Caserta: è questo l’obiettivo degli organizzatori della prima edizione del Caserta Beer Fest.

La kermesse si svolgerà da venerdì 13 fino a domenica 15 ottobre presso il polo fieristico A1 Expo di San Marco Evangelista (CE), situato a Viale Delle Industrie, uscita Caserta Sud dell’autostrada. Ingresso libero nei primi due giorni (13 e 14 ottobre), e con consumazione obbligatoria invece domenica 15 ottobre per la serata di Peppe Iodice e Francesco Mastandrea, al prezzo di 10 euro (con cui si ha diritto a una birra e a un panino).

Per tre giorni dalle 18 alle 2 di notte l’enorme area coperta di 2200 mq del sito fieristico (coi suoi 1500 posti auto e 1800 posti a sedere) sarà luogo di ritrovo, assaggi gastronomici, balli e musica come nella più squisita tradizione bavarese.

Coltiviamo il desiderio di portare in Terra di Lavoro l’atmosfera tipica bavarese dell’Oktoberfest con questa Caserta Beer Fest: solo menu tedesco con le pietanze tipiche della Baviera, e la birra Paulaner München che è anche quella ufficiale della festa della birra più famosa al mondo che si tiene a Monaco di Baviera”, afferma lo chef “scellato” – così ama autodefinirsi - Antonio Peluso della Locanda del Baccalà di Marcianise, qui in veste solo organizzatrice.

L’evento, organizzato insieme alla struttura fieristica presieduta da Antimo Caturano, si prepara ad accogliere i tanti appassionati delle specialità culinarie come wurstel e crauti, gulasch e bretzel, il tutto innaffiato dai boccali di birra con cui salutare l’inizio della stagione autunnale.

Sono 15 le proposte food per accontentare tutti i gusti, con due menu: uno composto da birra e panino, entrambi a scelta al costo di 10 euro; l’altro più tradizionale con primo, secondo, bretzel, birra e dolce al costo di 25 euro. Per quel che riguarda il panino l’offerta spazia dagli hot dog con wurstel e crauti ai panini con gli hamburger di leberkäse (una preparazione di carne tipica tedesca), fino all’hamburger di salsiccia con contorno; il menu classico del Caserta Beer Fest invece propone, oltre alla birra a scelta, lo spätzle di spinaci, burro e speck, insieme al gulasch con patate, accompagnati dal mitico filo di pasta intrecciato dei paesi nordici, il bretzel, e la graffa dolce bavarese per dessert. Costolette di suino bianco con salsa barbecue e la salsiccia di maialino nero casertano, eccellenza del territorio, completano la proposta di carne.

Caserta Beer Fest si preannuncia come una manifestazione sulla birra tra le più suggestive realizzate in Campania, grazie a degustazioni, laboratori e spettacoli che daranno la possibilità a tutti di respirare per un weekend l’aria bavarese d’ottobre.

Tre giorni di proiezioni, incontri e dibattiti immersi nella bellezza del Complesso Borbonico del Fusaro. Si è conclusa la prima edizione del FAB! - Festival dell’Archeologia di Bacoli (NA), rassegna internazionale di cinema e crossmedialità, nata con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e naturalistico dei Campi Flegrei, parlando soprattutto ai più giovani.

«Abbiamo voluto fortemente questo evento a Bacoli, città che ha attrattori storici culturali importantissimi. E siamo felici dell’affluenza delle scuole che hanno affollato la sala perché vogliamo rivolgerci ai più giovani, perché siamo convinti che un bambino che apprezza sin da piccolo le bellezze in cui vive diventerà un cittadino migliore», ha commentato il direttore artistico Nicola Barile.

Organizzata da Giovanni Parisi e Giovanni Calvino per TILE Storytellers, con il contributo della Regione Campania e della Fondazione Film Commission Regione Campania, FAB! ha visto due giurie impegnate nella valutazione delle opere in concorso provenienti anche da Francia, Iran, Spagna e Turchia, nella selezione a cura di Dario Di Blasi.

Per il contenuto avvincente, una fotografia attenta ed una regia impeccabile, ha vinto il premio della giuria “Ocean one k” di Matthieu Pradinau. Il premio del pubblico è andato a “L’incantevole Lucrezia Borgia” di Marco Melluso e Diego Schiavo. Come riconoscimento una Kore moderna avvolta in una pellicola cinematografica, firmata dall’artista Salvatore Scuotto de La Scarabattola.

«Abbiamo creato un momento di avvicinamento per i più giovani all’archeologia, attraverso i film, alcuni a cartoni animati, si sono incuriositi alla materia, e speriamo che in futuro qualcuno di loro potrà diventare un regista o un documentarista», spiegano gli organizzatori.

Tra le iniziative una mostra a fumetti dedicata a Plinio il Vecchio in occasione dei 2mila anni della sua nascita, le tavole rotonde con gli esperti del settore e le proiezioni speciali di “Palmira, la meraviglia del deserto - Viaggio nei siti dell’Unesco” documentario di Federico Fazzuoli ed Elisa Greco, di “Acquateam - Avventure in Mare” , special a cartoni animati prodotto da Graffiti e RAI Kids, che vede la partecipazione della biologa marina Mariasole Bianco trasformata in cartoon, e di “Il Garum” realizzato in collaborazione con il Centre Jean Bérard.

Le proiezioni mattutine sono state trasmesse anche in streaming negli ospedali Santobono e Pausilipon. «I piccoli pazienti hanno potuto così partecipare all’evento. Questo per noi è stato molto importante perché viene creato quel ponte della normalità durante il quale i bambini continuano a far parte del loro mondo anche nel difficile momento del ricovero», ha spiegato Emanuela Capuano direttrice Fondazione S.O.S. Sostenitori Ospedale Santobono E.T.S.

Ospiti della prima edizione l’attrice Stefania Casini, apprezzata in “Novecento” di Bertolucci; l’attore Patrizio Rispo; i produttori Marco Melluso e Antonio PerezMaurizio Gemma, Direttore Film Commission Regione Campania; Sergio Cosentini, Amministratore del Centro Ittico Campano; Alessandro Manna del Royal District; Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli.

 

Tra i partner dell’evento il Mann - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, il Museo Darwin-Dohrn, la Soprintendenza dell’Area Metropolitana di Napoli, l’EAV, il Parco Borbonico del Fusaro, la Fondazione Santobono Pausilipon, il Royal District dei Siti Reali Borbonici, l’Associazione Aenea, il Parco Sommerso di Baia, la Pro Loco di Bacoli, Bacoli.it. La Rassegna ha ricevuto il patrocinio di Rai Campania e ha firmato la Media Partnership con Rai Radio 3.

On air da Giovedì 28 Settembre 2023 su tutte le maggiori piattaforme musicali “Neorama”, il primo album della band Siriana, label e distribuzione Accannone Records/Believe, edizioni musicali ARIEL S.A.S.

"Neorama" è il primo album della band fondata dall’attore Marcello Maietta e da Elia Martina, interamente prodotto da Pierpaolo Capovilla e dal disco d’oro 2021 Manuel Fusaroli.

Come lo stesso Marcello Maietta, portavoce della band, dichiara: “Con l’album “Neorama” (che significa “guardare il mondo dal suo interno” in portoghese) vogliamo infondere nell’ascoltatore il coraggio di compiere un viaggio che lo possa portare a riscoprire sé stesso in un mondo in continua trasformazione”.

Un lavoro iniziato a febbraio 2021, insieme a Pierpaolo Capovilla, un album nato in un momento particolare, durante la pandemia.

“Neorama” è il frutto di una storia che ha avuto modo di svilupparsi pian piano durante le registrazioni, la band voleva portare un messaggio di “rinascita” sin dall’inizio, la voglia di poter dire qualcosa e dimostrare che la musica ha ancora la possibilità di raccontare e spronare l’ascoltatore a porsi domande, per non rischiare di rendere il nostro futuro “disumanizzato”. Allo stesso tempo volevamo abbattere ogni tipo di paura, avere il coraggio di affrontare un mondo che ha sempre di più le idee poco chiare o omologate.

“Neorama” è stato anticipato dai primi due singoli usciti quest’anno “Quel che resta di noi” uscito a Marzo 2023 ed “Il nostro tempo” feat. Pierpaolo Capovilla uscito a Luglio, due singoli che sono serviti per entrare sempre di più nelle sonorità dei Siriana e per iniziare a guardare il mondo dal suo interno.

Ogni canzone dell’album “Neorama” sarà accompagnata da un lyrics video che vedrà la partecipazione di diversi attori italiani protagonisti che daranno una propria interpretazione dei brani in primo piano, video interamente diretti dallo stesso Marcello Maietta, in collaborazione con il direttore della fotografia Elia Montefiori e la sceneggiatrice Sofia Alberghini. I lyrics video saranno disponibili direttamente sulla pagina ufficiale YouTube dei Siriana in contemporanea all’uscita dell’album giovedì 28 Settembre 2023 su tutte le piattaforme digitali.

I Siriana sono una band alternative-rock italiana, caratterizzata da atmosfere operistiche malinconiche e fusioni digitali con sorprese di pura rabbia hard rock, fondata e capitanata dall’attore italiano Marcello Maietta (voce e chitarra) ed Elia Martina (basso e synth).

Il percorso artistico dei Siriana è nato nel 2018 (partito inizialmente con il nome “Brando”): vincitori nel 2020 al Festival Internazionale del videoclip “IMAGinACTION” per il miglior videoclip italiano con il video della canzone “Come ti vorrei”; nello stesso anno, vincono l’ambito riconoscimento per la “Miglior Performance Live” al Sanremo Rock Festival, sul prestigioso palco del Teatro Ariston di Sanremo, consegnato dal celebre produttore Ettore Diliberto della Universal Music.

La band dei Siriana, inoltre, vanta numerose collaborazioni live, con rappresentanti di primo livello del panorama musicale italiano tra i quali, solo per citarne alcune, con: il cantautore italiano Motta, Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Francesco Pellegrini degli The Zen Circus, fino alla data internazionale all’Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone in occasione del “Roma Summer Fest” il 23 Luglio 2023, in apertura a una delle band europee più importanti ed innovative degli anni ’90 i “dEUS”, dove la band ha presentato in Anteprima nazionale 6 brani tratti dall’album “Neorama”.

La tracklist di "Neorama" (2023)

1) Sempre al limite
2) Un modo per tornare a vivere
3) Il lungo inverno
4) Insania
5) God Bless America
6) La tua resistenza
7) Il nostro tempo (Feat. Pierpaolo Capovilla)
8) Quel che resta di noi
9) Nella mente mia
10) Via da noi

“Benedetti & Clandestini” (Senza Dubbi/Believe) è il nuovo singolo di Attilio Fontana e Rosita Celentano, in radio e su tutte le piattaforme digitali a partire da oggi, venerdì 6 ottobre. Legati da un’amicizia fraterna nata durante una fortunata tournée teatrale, i due artisti condividono da sempre visioni, scrittura e impegno a sostegno di progetti che rivolgono uno sguardo attento al cambiamento climatico e ai valori etici.

Con un linguaggio giocosamente “rinogaetaniano” “Benedetti & Clandestini” racconta, infatti, il ritorno alla natura come inno alla libertà, la libertà di poter tornare persone connesse con il mondo reale, al di fuori di ogni schiavitù che il presente ci impone. Un brano “bio” che cerca di riconnetterci con il nostro pianeta e propone un amore fuori dai cliché, dove i sentimenti trovano casa anche disconnessi dalla rete e dagli smartphone.

Il tutto impreziosito da un vero e proprio featuring con le “voci” marine delle balene che si inseriscono nello special del branorimarcando quanto il nostro pianeta, che ogni giorno perde pezzi “di verde e di blu”, sia in pericolo e necessiti di attenzione. Cosa c'entrano le balene? Quando si tratta di salvare il pianeta, una balena vale migliaia di alberi perché assorbe l'anidride carbonica prodotta dall'uomo. La loro salvaguardia, quindi, non è “solo” indispensabile per evitare la scomparsa di queste fantastiche creature marine, ma è anche fondamentale nella disperata lotta ai cambiamenti climatici.

«“Benedetti & Clandestini” è una canzone sostenibile che cerca di salvare tutte le “specie” di emozioni, salvandole dall’apocalisse della velocità algoritmica – sottolinea Attilio Fontana è una canzone che ci ricorda che per uscire dall’overdose del numero e del virtuale abbiamo ancora un mondo reale che aspetta di darci e di ricevere una preziosa e lentissima carezza sull’anima».

«Benedetti & Clandestini lo siamo tutti. Nella mia visione della vita non c’è separazione fra l’uomo e il resto degli esseri viventi. Siamo tutti parte dello stesso quadro, peccato che l’avidità del genere (dis)umano stia finendo con il distruggere tutto. Ma sarà solo un passaggio, tanto doloroso quanto necessario, per poi tornare (o cominciare) a vivere in armonia con le Piante e tutti gli altri Esseri viventi. La semplicità di questo brano lo rende immenso. E la semplicità è la dimensione perfetta, dove tutto fluisce nel rispetto delle diverse specie di terra, cielo e oceano. Abbiamo tutti bisogno di ognuno. Noi senza le balene, ad esempio, moriremmo perché sono le responsabili dell’aria che respiriamo, forse anche più delle Piante. Oppure le api! È davvero curioso rendersi conto che se il genere umano scomparisse non solo nessuno rischierebbe nulla ma sul Pianeta Terra riprenderebbe l’equilibrio giusto e tornerebbe la Pace», racconta Rosita Celentano.

Il brano è accompagnato da un videoclip realizzato da Martina Zena.

Helmet project è un giovanissimo percussionista e poli-strumentista di Modica, che esprime attraverso i suoi sentimenti uno stile musicale che vuole inserirsi nella nuova scena di crossover Jazz internazionale (jazz rock, nujazz,jazz electronic), in cui si fondono, in una sorta di alchimia, vari stili musicali che utilizzano in modo armonioso l'elettronica dei sintetizzatori e gli strumenti tradizionali per creare un nuovo stile che si avvicina sia al jazz più classico che all'ambient e soprattutto all’elettronica.

Il musicista trova nelle percussioni la colonna portante delle proprie composizioni; la sezione ritmica, viene espressa oltre che dalla classica batteria anche da altri strumenti di percussioni tradizionali quali: marimba, xilofono, glockenspiel, pongos etc. fondendo questo suono analogico con l’elettronica.

Nel 2022 pubblica per l’etichetta siciliana Isulafactory un Ep di 5 tracce dal titolo “Walking Alone”. Un vero e proprio viaggio attraverso la musica in cui l’artista si immedesima, si cela, si rifugge per cercare di modificare in positivo il suo stato d'animo durante i duri mesi dei vari lockdown degli anni scorsi.

“Invisible Shapes” è il suo nuovo singolo (6 ottobre 2023) che anticipa il nuovo Ep, in uscita sempre per Isulafactory nel 2024.

Tutto è forma, tutto ciò che ci circonda e vediamo lo è, noi stessi siamo forma, anche la musica è forma, una forma invisibile, ma tangibile, la musica è fatta di “invisible shapes”.

Nuovo singolo di Helmet Project, primo estratto di un Ep in arrivo nel 2024, in cui il giovanissimo musicista esprime attraverso “forme invisibili” le sue sensazioni e la sua profonda passione per l’architettura delle sette note.

Dopo “Walking Alone”, Ep di 5 tracce uscito nel 2022, composto appena adolescente, il giovane compositore e percussionista torna forte di una maggiore maturità musicale e consapevolezza delle proprie capacità compositive.

Suoni elettronici e sintetici si materializzano in forme irregolari, creando un intreccio di linee colorate, supportati da una ritmica percussiva analogica suonata interamente dal musicista.

Un treno immaginario in partenza per una dimensione effimera, fatta da forme invisibili che la musica riesce a creare nel nostro cuore e nella nostra anima.

Così come come nella danza, la forma delle emozioni è espressa dai movimenti del corpo, nella musica la forma invisibile dell’emozione è espressa dalla gioia, dall’angoscia, dalla paura, dai sogni, dall’eccitazione, dalla forza e da tutte quelle emozioni che creano "invisible shapes".

Una mega area all'aperto di oltre cinquemila metri quadrati a misura di famiglia: nasce a Tufino (NA), in via Nazionale delle Puglie, Mariland, il parco giochi per bambini che, per un mese intero, ospiterà eventi tematici dedicati ai bambini. 

Si parte domani, giovedì 5 ottobre, alle ore 16.00 con il paese delle zucche, un grande giardino pieno di zucche vere da intagliare o colorare. Non solo. Nella mega area ci saranno anche laboratori didattici, tanti giochi, spettacoli, un laghetto del buonumore, animazione con trucca bimbi ed un'area food.

L'iniziativa porta la firma dell'imprenditrice nolana Maria Grazia Galeotafiore, titolare delle gallerie commerciali Smart Space di Casamarciano (NA) e di Hyria Space di Nola (NA). 

Ogni piccolo ospite potrà scegliere una zucca direttamente dal campo mediante un carrellino per poi accedere negli appositi laboratori di intaglio o decoro. L'area sarà aperta tutti i giorni e seguirà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 21 mentre nel weekend (sabato e domenica) e nei festivi lo start è dalle ore 10.00 alle 21.00 (orario continuato). Previsti inoltre percorsi mirati per i ragazzi delle scuole in orario didattico. 

"Un'ulteriore occasione per stare insieme condividendo una nuova esperienza dietro casa nostra evitando di spostarsi altrove - spiega Maria Grazia Galeotafiore - da sempre ci rivolgiamo alle famiglie creando opportunità di condivisione e divertimento. E quest'area è stata studiata proprio per questo, consapevoli delle continue esigenze dei bambini e delle famiglie alla ricerca di svago. Non ci resta che augurarvi buon viaggio insieme a noi".

 

Si è tenuta il 29 e il 30 settembre scorsi, presso la sede del Comune di Palma Campania (NA), un'interessante retrospettiva sul pittore Pietro Salvatore Caliendo (1877-1955), l'ultimo dei Veristi napoletani. La mostra, realizzata con il contributo della Città Metropolitana di Napoli e col patrocinio dell'amministrazione comunale di Palma Campania - guidata dal sindaco Aniello Donnarumma -, ha permesso ai cittadini residenti e ai visitatori di scoprire 25 opere tra le più significative di Caliendo, realizzate nell'arco temporale che va dalla fine dell'800 alla metà del ‘900.

A partire dal suo dipinto più famoso, presente anche sulla locandina ufficiale: Nudo di Vecchio, classificatosi al primo posto nel concorso finale di pittura del Regio Istituto delle Belle Arti di Napoli, a suggello del percorso di studio di Caliendo. Passando poi per i vari ritratti, tra cui quello del palmese Eumene Rastelli, fino allo sforzo de I tiratravi, un quadro cui è molto affezionato il suo ultimo e omonimo discendente, l'architetto Salvatore Caliendo, nipote del pittore.

“Esso esprime il legame che mio zio aveva col territorio, raffigurando su tela un’attività che si svolgeva un tempo nei dintorni – spiega l'architetto Caliendo -. Gli uomini intenti a sollevare e trasportare enormi travi, immersi nel paesaggio montano, sono il simbolo di un lavoro che non esiste più”.

All'esposizione ha preso parte, tra gli altri, Placido De Martino, esponente di una delle famiglie più illustri di Palma Campania. La città tiene molto alla memoria di Caliendo, artista legato ai canoni del Verismo napoletano e capace di rifiutare l'invito di Boccioni ad aderire al manifesto del Futurismo italiano. Egli conobbe Pablo Picasso e Massimo Gorkij, e fu in contatto con Michele Cammarano e col poeta Salvatore Di Giacomo. Uomo di vasta cultura, poliglotta, appassionato di astronomia, archeologia e poesia, laureato in Giurisprudenza prima di essere ammesso per meriti artistici in Accademia, trascorse gran parte della sua esistenza a Napoli prima di ritirarsi a Castello. Spirito liberale e anticlericale, ma profondamente religioso, di indole schiva e solitaria, maturò anche esperienze all'estero, grazie ai viaggi in Germania e Svizzera, paesi in cui apprese la lingua tedesca che gli servì per salvare il suo borgo natale dalla distruzione nazifascista. Come racconta infatti l'architetto Caliendo, attraverso gli aneddoti materni, durante la ritirata dei tedeschi nel 1943, la sua intercessione presso l’alto comando delle forze del Reich fu provvidenziale e salvifica.

“Aveva imparato il tedesco da una fidanzata, a sua volta figlia di un generale, e quell’antico amore di gioventù permise la salvezza di una comunità”, conviene l'architetto Caliendo, che introdusse anni fa il pittore siriano Ahmad Alaa Eddin alla produzione artistica dello zio. Il quale ne rimase particolarmente affascinato e incuriosito, riconoscendo all’artista di Palma un’importanza di primo piano nell’ambito del territorio vesuviano.

“Corsa abusiva” di Andrea Bifulco è il miglior lungometraggio nella sezione Nuovo Cinema Italia della 24a edizione del Napoli Film Festival diretto da Mario Violini e organizzato da WooW con l’Istituto Francese di Napoli e il contributo della Regione Campania e della Fondazione Film Commission Regione Campania.

Al Grenoble la consegna del Vesuvio Award “per la capacità del racconto di rendersi paradigma delle difficoltà contemporanee di afferrare il proprio destino ed esserne padroni, gestendo con talento i mezzi a disposizione e riuscendo a sfruttare a vantaggio della narrazione la dimensione claustrofobica dell'auto che ci accompagna nella vita in svolte drammaturgiche coraggiose che speriamo diventino la cifra distintiva del regista”, come si legge nella motivazione della giuria composta dal critico cinematografico Alberto Castellano, dall’attore Vincenzo Nemolato, e dal regista Marcello Sannino.

Il film, interpretato da Gennaro Maresca, Vincenzo Antonucci, Agostino Chiummariello, Alba Giaquinto e Adriana Serrapica, parla del napoletano Checco che lavora come tassista abusivo e si spacca la schiena a qualsiasi ora del giorno e della notte. Una routine inumana che lo allontana dalla moglie e dalla figlia, oltre a spingerlo (per arrotondare) ad accettare una collaborazione con lo spacciatore Tony. Un giorno Checco serve una giovane cliente, Viola, e ne rimane talmente affascinato da sviluppare un'ossessione per lei e mettere in pericolo tutto ciò che ha costruito.

Menzione speciale per l’attrice Livia Antonelli per la sua interpretazione nel film “L’anima in pace” di Ciro Formisano.

La sezione SchermoNapoli Corti è stata vinta dall’opera “Chi spara per primo” di Emanuele Palamara. “Per l'abilità e l'estro nell'usare il linguaggio e i codici del western contemporaneo, con reminiscenze dei fratelli Coen e un personaggio femminile parente prossimo di Frances McDormand, in uno huis clos teso e vibrante di violenza, in una terra di nessuno che potrebbe essere un far west o una cittadina di provincia americana, e invece si trova in un ranch della Campania, trasfigurata da una regia cinefila ma personale, a testimonianza dell'universalità del cinema e della violenza, quest'ultima mostrata con senso della suspense ma senza compiacimenti”, così nel verdetto della giuria composta dal regista Marco Chiappetta, dall’attrice Cristina Donadio e dal critico cinematografico Ignazio Senatore.

Menzione speciale per “Buon compleanno Noemi” di Angela Bevilacqua, miglior attore Nando Paone per “Il mare che muove le cose” di Lorenzo Marinelli, miglior attrice Anna Carla Broegg per “È solo il vento” di Enrico Iannaccone.

«Si è conclusa con un bilancio positivo la 24a edizione del Napoli Film Festival, finanziata dalla Regione Campania e dalla Film Commission. Molte le novità: finalmente, dopo la pandemia, abbiamo cominciato ad incrementare l'offerta programmando in due sedi, con la novità del bell'Auditorium Santa Luisa di Marillac che abbiamo reso fruibile alla città e dove si prevede di mantenere un'attività continuativa, di cultura e spettacolo, a vantaggio degli abitanti del quartiere e non solo. Altra novità i mini concerti delle prime due serate con Vincenzo Sannino al pianoforte e Valentino Alessandrini al violino, promettente giovane musicista marchigiano: un'esperienza che contiamo di proseguire. Una conferma, invece, la ricca l'offerta di film in anteprima sia internazionali che nazionali alla presenza degli autori, le retrospettive e la bravura dei giovani autori dei film in concorso che sono certo si faranno strada con altre opere sorprendenti. Il festival, nonostante il momento particolare che sta affrontando il cinema, è una realtà consolidata, diventata, ormai, un appuntamento da non perdere nella nostra città» così il direttore Violini, che quest’anno si è fatto affiancare nell’organizzazione dal manager Antonio Ciotola di Wonder Manage e si è avvalso della collaborazione di Antonio Borrelli, Giuseppe Borrone, Ludovico Brancaccio, Marco Chiappetta, Maria Di Razza, Massimo Saidel, Alessandro Savoia, Tiziano Sossi, Evelina Violini.

«Quest’anno è stato un festival dal programma molto ricco, con tanti film che hanno parlato di temi che sono molti importanti per la nostra società, come i diritti Lgbt, gravidanze giovanili, il tutto arricchito da bellissime serate, e incontri anche con i registi francesi Olivier Babinet e Julie Lerat-Gersant. Mi auguro di vederci il prossimo anno», ha dichiarato durante la serata la console generale di Francia a Napoli, Lise Moutoumalaya.

Durante la serata sono stati consegnati anche i riconoscimenti della 2a edizione del Premio Francesco Rosi organizzato dal Gruppo Campano del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: premiati gli attori Marina Confalone, Renato Carpentieri e Andrea Renzi, i registi Francesco Patierno per il documentario “Svegliami a mezzanotte”, e Marco Chiappetta per “Santa Lucia” come miglior opera prima e Valerio Caprara, decano dei critici cinematografici campani.

 

“The New Journey“, l’album di debutto del cantautore Alberto Fabbris, è disponibile su tutti i digital store mondiali e in formato fisico, in uscita per Delta Records & Promotion.

Attraverso i brani che lo compongono, "The New Journey" racconta le tappe di un viaggio in mezzo a luoghi inesplorati. Ogni canzone è un incontro e una rivelazione. Un percorso verso Ovest alla ricerca di un nuovo orizzonte da scoprire e contemplare.

"The New Journey" è un disco acustico nel quale è costante la presenza di voce e chitarra mentre altri strumenti quali banjo, dobro, contrabbasso e armonica si alternano di canzone in canzone. Il tutto è stato registrato e auto-prodotto presso l’ home studio personale tra il 2020 e il 2021 e finalizzato nel periodo seguente. L’uscita dell’album è stata anticipata dai due singoli “Desert Town” e “Ancient Jar”, entrambi disponibili su youtube. 

Tracklist:

1- I am the Wind
2- The New Journey
3- Big River
4- Desert Town
5- Shaman
6- The Ancient Jar
7- A Walk on the Rainbow
8- Western Star
9- To the Sun

Alberto Fabbris (chitarrista, cantante e cantautore), inizia il suo percorso musicale nel 1990 attraverso lo studio della chitarra classica. Con il passaggio alla chitarra elettrica, 3 anni più tardi, cominciano le prime esperienze in varie cover band del Lago Maggiore in provincia di Verbania tra le quali figurano Raving Mad (1995-2010), FLC (2005-2008) e MezzaKiara (2007-2010).

Nel 2007 esordisce in veste di cantante, oltre che chitarrista, con la band di sempre, i Raving Mad, eseguendo dal vivo, in trio, un repertorio rock anni ‘60 - ‘70. Le innumerevoli esibizioni live della prima decade degli anni 2000 forniscono quindi le basi e l’esperienza per poter affrontare una nuova tappa del suo percorso, costituita dalla scrittura e dall’esecuzione di brani originali. Questa importante opportunità gli viene offerta dalla formazione di un nuovo gruppo, i Bonies and Hot Sausages. Brani dalle molteplici influenze ma con chiaro stampo rock gli consentono di sperimentare e di mettersi alla prova nel proporre brani originali in un contesto live. All’attivo della band la registrazione dell’EP “Ancient Jar”, realizzato in presa diretta nel 2013.

Parallelamente ai progetti “elettrici” intraprende, attorno al 2010, un graduale avvicinamento alla musica acustica tramite lo studio della chitarra fingerpicking e del banjo. La chitarra acustica, in particolare, diviene lo strumento ideale per la scrittura di brani originali, compagna di mille trasferte lavorative in giro per il mondo.

Nel 2015 fonda, insieme al fratello Daniele (percussioni e chitarra), il gruppo Los Fab Bros che propone brani cover in stile country e bluegrass. Alla band, tuttora attiva, si unisce nel 2019 Gabriele Cerutti a completare il trio folk con contrabbasso e mandolino. Nel 2021 inizia la registrazione e la produzione del primo disco da solista presso il proprio home studio.

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