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LUmagazine

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Dopo aver annunciato il primo grande evento live della 32° edizione, il Pordenone Blues & CO. Festival, boutique festival tra i più famosi e originali d’Europapresenta il concerto dei The Cult, live sabato 1 luglio 2023 al Parco San Valentino di Pordenone.

Prima di loro si esibiranno delle special guest, che saranno rese note nei prossimi giorni. I biglietti saranno disponibili in prevendita da venerdì 31 marzo su www.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati Ticketone.

The Cult è un gruppo musicale rock inglese fondato nel 1983 da Ian Astbury e Billy Duffy. Con grande abilità e genialità, sono riusciti negli anni della loro attività musicale a introdurre nel sound gotico delle origini gli elementi di blues, psichedelia e possenti riff di chitarra, arrivando alla definitiva svolta hard-rock.

I fondatori del gruppo provenivano da due diverse band goth rock attive nei primi anni '80: i Southern Death Cult (il cui cantante era Ian Astbury) ed i Theatre of Hate (in cui Billy Duffy era stato chitarrista per breve tempo). Entrambi abbandonarono i rispettivi gruppi nell'83 formando i Death Cult, nome abbreviato della vecchia band di Astbury (che lo aveva mutuato da quello di una tribù Indiana del delta del Mississippi del XIV e XV secolo, essendo appassionato di cultura nativo-americana); in quell'anno stesso il gruppo, con al basso Jamie Stewart e alla batteria Ray Mondo (entrambi ex membri dei Ritual), pubblicò un EP omonimo ed il singolo "Gods Zoo" a partire dal quale dopo l'abbandono di Ray Mondo (che essendo illegalmente in Inghilterra era stato espulso e rimandato in Sierra Leone - suo paese natale) il batterista divenne Nigel Preston, anch'egli ex-Theatre of Hate oltre che dei Sex Gang Children. In seguito i membri hanno intrapreso progetti paralleli.  Billy Duffy ha fondato con Craig Adams e Mike Peters i Coloursound mentre Ian Astbury ha formato gli Holy Barbarians pubblicando nel 1996 l'album Cream e poi nel 1999 il suo primo ed unico disco solista Spirit, Light, Speed.  Nel 2001, Ian, Billy e Matt Sorum si riunirono per un nuovo disco, Beyond Good And Evil, e un tour di concerti fino al 2002, anno in cui Ian si unisce alla rimpatriata dei Doors in California, poi ribattezzatasi Riders On The Storm.

I The Cult hanno all’attivo 11 dischi in studio: Dreamtime (1984); Love (1985); Electric (1987); Sonic Temple (1989); Ceremony (1991); The Cult (1994); Beyond Good and Evil (2001); Born into This (2007); Choice of Weapon (2012); Hidden City (2016). Nell’ottobre del 2022 pubblicano Under The Midnight Sun, capolavoro acclamato da pubblico e critica, undicesimo disco della loro carriera.

La band inglese si esibirà al Pordenone Blues & Co. Festival per presentare per la prima volta dal vivo in Italia il loro nuovo progetto discografico.

Cresce intanto l’attesa per il concerto dei leggendari Deep Purple, previsto per il 30 giugno al Parco San Valentino. Con una carriera che dura da oltre 50 anni, conosciuti per il loro sound unico e potente,  i Deep Purple hanno influenzato generazioni di musicisti e hanno scritto alcuni dei più grandi classici della storia del rock. Tra i loro brani più famosi, ricordiamo “Smoke on the Water“, uno dei pezzi più iconici del rock che ha segnato un’era intera; “Hush“, uno dei primi pezzi di heavy metal e “Child in Time“, un’esplosione di rock puro e duro.

La presenza dell’icona Ian Gillan, una figura leggendaria nel mondo del rock, voce unica e potente che ha reso indimenticabili i brani dei Deep Purple, e della storica trainante base ritmica di Roger Glover e Ian Paice è solo uno dei punti di forza di questa band che, insieme, ha creato un suono unico e inimitabile. Completano la formazione presente al Pordenone Blues Festival & Co. anche Don Airey, da oltre 20 anni tastierista della band, e Simon McBride alla chitarra.

La loro influenza sul mondo della musica è stata enorme e la loro musica ha continuato a ispirare nuove generazioni di musicisti e appassionati. La loro tecnica, la loro energia e la loro creatività hanno consacrato i Deep Purple come una delle band più importanti e rispettate della storia del Rock.

 

Nelle prossime settimane saranno resi noti altri grandi nomi della musica internazionale che si esibiranno sul palco della 32° edizione del Pordenone Blues & Co. Festival, evento tra i più attesi dagli amanti della grande musica, che ogni anno stupisce il pubblico per le sue proposte artistiche variegate e ricercate.

 

Arrivano dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Calabria e dalla Lombardia per partecipare giovedì 30 marzo alla XIX edizione del certame bruniano, il concorso letterario ispirato alla figura del filosofo nolano Giordano Bruno. 
 
L’iniziativa, promossa dal comune di Nola con il patrocinio della Città Metropolitana di Napoli, è organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Meridies ed il liceo classico statale “G. Carducci” di Nola e con il  contributo di diversi partner pubblici e privati che, anche per l’edizione 2023, hanno dato la loro disponibilità assicurando i premi.
 
“Lo spaccio de la Bestia Trionfante" è l’opera scelta dalla commissione esaminatrice presieduta da Nuccio Ordine, presidente del Centro Internazionale degli Studi Talesiani, Bruniani e Campanelliani. 
 
5 i premi riservati agli istituti superiori, rispettivamente di 1000, 800, 700, 500 e 300 euro. Previsto anche un riconoscimento di mille euro per la categoria degli studenti universitari.
 
Nove i partners del Certame: il comune di Casamarciano, la fondazione Hyria Novla, l’agenzia di sviluppo dei comuni dell’area nolana, il Lions ed il Leo Club "Nola Host Giordano Bruno” di Nola, il Rotary Club “Nola – Pomigliano d’Arco”, il Lions Club “Nola Ottaviano Augusto”, la Proloco “Nola città d’arte” e Asso Artigiani Imprese Caserta.
 
Durante il soggiorno in città i concorrenti e gli accompagnatori avranno anche la possibilità di ammirare le bellezze del territorio. L’itinerario turistico prevede anche una tappa alla Reggia di Caserta con l'accoglienza da parte dell'amministrazione comunale locale e la presenza dell'assessore alla Cultura Vincenzo Battarra. 
 
Sabato primo aprile, infine, la cerimonia di premiazione in programma alle 10.00 nel salone del museo storico archeologico di via Senatore Cocozza.
 
"Apriamo le porte ai giovani e alla cultura restituendo alla città uno dei concorsi più apprezzati in ambito scolastico che mette Giordano Bruno al centro - spiega l'assessore alla Cultura del comune di Nola, Vincenzo Martone - tanti gli studenti in arrivo a Nola nelle prosdime ore per ricordare il filosofo, simbolo per eccellenza della libertà di pensiero e di espressione. Ringrazio i partners che hanno rinnovato l'impegno affiancandoci ed un ringraziamento speciale va all'amministrazione comunale di Caserta che fin da subito ha accolto con entusiasmo il nostro progetto accogliendoci nella Reggia di Caserta nell'anno Vanvitelliano. Sarà - conclude - un bel momento di festa culturale e di condivisione".

“Mon Amour” è il secondo capitolo del racconto di Annalisa iniziato con la hit “Bellissima” (doppio Platino). Il nuovo singolo, in uscita il 31 marzo, scritto dalla cantautrice con Paolo Antonacci e Davide Simonetta, che ha curato anche la produzione insieme a Zef, racconta quel momento che divide un passato deludente dalla voglia di correre verso il futuro, non abbandonando autoironia e leggerezza.

 Perché per ripartire ci vuole tempo, devi essere pronta; – racconta Annalisa - e allora nell’attesa sospendi te stessa in una sorta di limbo, finché non ti ritrovi. Questa è la canzone di quel limbo, di quell’incoscienza, e perché no, di quella pazza idea di vendetta che ti fa sentire di nuovo potente, anche solo per un istante.”

Annalisa per la prima volta si esibirà live  al Forum di Assago (MI). L’appuntamento “Annalisa il Forum” è previsto per sabato 4 novembre, un evento unico per cantare e ballare le hit della cantautrice.

 

«La mia passione per la musica? C’è sempre stata. È iniziata quando ero molto piccolo. Ho iniziato a suonare il pianoforte quando frequentavo la prima elementare, poi è arrivata la chitarra».

È musicista, cantautore e produttore, Salvatore Cafiero, in arte Cafiero, vanta una carriera illustre caratterizzata da una vasta esperienza live, non solo in Italia ma anche in Europa e in America, e da una serie di collaborazioni prestigiose. Il chitarrista, abile nello spaziare tra differenti generi musicali, desta interesse anche come cantautore, per l’efficacia dei testi, per l’elegante timbro di voce e il sound corposo e attraente. L’8 settembre 2017 ha pubblicato il suo primo disco ufficiale dal titolo omonimo Cafiero. Ha collaborato con numero artisti tra cui Nek, i Tiromancino, Dolcenera, Eros Ramazzotti e Gianluca Grignani che, ha accompagnato alla chitarra, sul palco dell’Ariston di Sanremo per la 73esima edizione del Festival più atteso dell’anno.

Le tue origini risiedono in Puglia. Che rapporto hai con la tua terra? «La mia gavetta è iniziata lì ed è durata tantissimo. Ho iniziato ed esibirmi nei locali, insieme a mio fratello, quando ero ancora minorenne. Poi ho intrapreso la prima collaborazione con Dolcenera e da lì mi sono spostato molto. Ho vissuto a Torino, Roma, Milano. Dalla pandemia, invece, sono ritornato nel Salento. Ho capito che dovevo coltivare il rapporto con la mia famiglia perché può accadere di tutto da un momento all’altro. Sono ritornato alle origini. Anche se la musica mi porta a spostarmi in continuazione».

Ed è grazie alla città di Milano che hai conosciuto Grignani? «Sì. Eravamo vicini di casa, casualmente. Ho iniziato a collaborare con lui più di dieci anni fa. Quando mi fermai con il tour di Dolcenera, il fonico dell'artista aveva iniziato a suonare con Gianluca e mi aveva detto che stavano cercando un chitarrista, avevano avuto problemi con quello che c’era e mi avevano proposto di sostituirlo. La collaborazione è iniziata così e non è mai finita, spero che continui sempre».

Avete un bel rapporto … «Sì, ormai siamo amici. Gianluca è un amico vero».

È stata una bella sorpresa vederlo sul palco dell’Ariston. Il brano che ha portato “Quando ti manca il fiato” è molto profondo… «Non è facile portare una canzone che parla di un rapporto così intimo con il proprio padre, specialmente se le cose non vanno bene. Spesso è difficile anche parlarne con un amico, figuriamoci far diventare di tutti un brano che sai che ascolterà anche tuo padre. Lui ogni volta che la canta prova un’emozione grandissima. Non lo dico perché sono di parte: credo sia stato tra gli unici brani presentati a Sanremo quest’anno con una tematica forte, seria e comune. In tanti si possono rispecchiare».

Si percepisce che stimi molto Gianluca. Vero? «Sì, assolutamente. Gianluca è un artista a 360 gradi, ha un certo spessore nel panorama della musica italiana ed ha realizzato brani di qualità, così come quello presentato a Sanremo che, considero uno show molto superficiale».

Cosa intendi per show superficiale? «L’arte in generale non paga. Soprattutto in Italia la gente è svogliata, si ferma in superficie, non ha voglia di andare oltre. Ed è quello che accade a Sanremo. C’è sicuramente la volontà di trattare temi profondi, poi però, si finisce inevitabilmente a parlare del vestito di Elodie, dell’interpretazione perfetta di Marco Mengoni. Sono cose ovvie, scontante e non hanno nulla a che fare con la profondità di un testo».

Per te non era la prima volta sul palco dell’Ariston … «No. Ero venuto sempre con Gianluca nel 2015 con “Sogni infranti”. Ero più piccolo, ero più emozionato. La seconda volta l’ho vissuta meglio».

La tua principale ansia prima di esibirti su palco? «Spero sempre che tutto funzioni bene. Che ogni cavo sia al posto giusto per poter suonare tranquillo».

Non spacchi niente tu? «Ecco. Si vede che Blanco non ha una lunga gavetta alle spalle. I problemi tecnici sono all’ordine del giorno, posso capitare in continuazione e la bravura dell’artista sta proprio nel saperli camuffare e gestire. A volte possono diventare addirittura una risorsa, sia umana che artistica».

Cosa pensi del successo dei giovanissimi? «Essere così famosi a 20 anni è una malattia. Non può essere una risorsa. Il successo bisogna saperlo gestire, devi capire prima chi sei, cosa vuoi. La musica è un lavoro come tanti altri. Io faccio il chitarrista da 20 anni ma sono cambiate tante cose».  

E tu in cosa sei cambiato in questi 20 anni? «Le esperienze ti formano, ti rendono umile e ti permettono di avere maggiore consapevolezza di te stesso».  

Hai un gesto scaramantico che ripeti prima di esibirti? «Cerco di non essere troppo scaramantico, ma un po' ammetto di esserlo. Porto sempre con me, dietro al palco, un’acqua tonica, anche se non la bevo. L’ho sempre fatto ed è un gesto che ripeto».

Hai progetti imminenti a cui stai lavorando? «Ad aprile e maggio sarò in tour con Raf ma ammetto che vorrei far uscire qualcosa di mio, vorrei avere il tempo e la calma per farlo. Non ho fretta, quando avevo qualcosa da dire, è arrivato tutto in modo molto naturale».

 

 

Rosy Della Ragione

 

La 16a edizione della Festa do Cinema Italiano avrà inizio quest’anno a partire dal 29 marzo e coinvolgerà oltre 20 città in tutto il Portogallo tra cui Lisbona, Porto, Coimbra, Funchal e l’Algarve.

La Festa do Cinema Italiano è il principale evento in Portogallo dedicato al cinema e alla cultura italiana ed è sostenuto da CinecittàAmbasciata d'Italia e Istituto Italiano di Cultura di Lisbona e conta con l’appoggio di diverse istituzioni portoghesi e imprese private come Piaggio, Martini e Generali.

Anche quest’anno sarà dedicato ampio spazio al cinema italiano contemporaneo con la presentazione di oltre 50 film tra lungometraggi, documentari e cortometraggi la maggior parte dei quali proiettati in anteprima nazionale.

Una programmazione molto ricca di spunti tra i quali evidenziamo la presenza di Toni Servillo, presente a Lisbona per accompagnare l’anteprima de La Stranezza di Roberto Andò e come protagonista dello spettacolo teatrale prodotto dal Teatro Piccolo Le Voci di Dante su testo di Giuseppe Montesano.

Lo spettacolo, inserito nella programmazione della Festa, andrà in scena al Teatro Maria Matos il giorno 4 Aprile su iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura e il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia.

Presso il Centro Cultural de Belém, uno dei più importanti poli culturali del paese, dal 28 Marzo verrà ospitata l’esposizione fotografica Luigi Ghirri, Obra Aberta, un percorso di 70 opere attraverso l’arte di uno dei più influenti fotografi italiani del ‘900. Ad accompagnare l’esposizione e a presentare il documentario Infinito – L’universo di Luigi Ghirri sarà presente la figlia dell’autore, Adele Ghirri.

Emanuele Crialese sarà invece l’ospite d’onore della serata d’apertura della Festa do Cinema Italiano con l’anteprima del suo ultimo film L’immensità.

Tra le principali anteprime presentate quest’anno, oltre a quelle già citate, segnaliamo Siccità di Paolo Virzì, Le otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, In viaggio di Gianfranco Rosi, Le vele scarlatte di Pietro Marcello e il pluripremiato film d’animazione Interdetto a Cani e Italiani di Alain Ughetto (regista presente al festival).

Tra le proiezioni speciali segnaliamo tre documentari dedicati ad importanti figure del cinema e della cultura italiana come Massimo Troisi (Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone), Sergio Leone (Sergio Leone, L’italiano che inventò l’America di Francesco Zippel che verrà a Lisbona a presentare il film) e Umberto Eco (Umberto Eco, La biblioteca del mondo di Davide Ferraio).

Nella sessione competitiva dedicata alle prime e seconde opere ricordiamo Marcel! di Jasmine Trinca, Margini di Niccolò Falsetti e l’anteprima internazionale de La timidezza delle chiome di Valentina Bertani.

Ampio spazio nella programmazione alla riscoperta del tesoro cinematografico italiano. Quest’anno in collaborazione con la prestigiosa Cinemateca Portuguesa - Museu do Cinema sarà realizzata una retrospettiva integrale su uno dei grandi nomi del nostro cinema, Elio Petri. Un autore fondamentale per quello che possiamo chiamare il cinema impegnato ma non sufficientemente conosciuto all’estero come meriterebbe.

Grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona sarà possibile ampliare la nostra programmazione ad altre espressioni artistiche come la letteratura (con un incontro con lo scrittore Alessio Forgione), la video arte (con la presenza della artista  di Martino) e la Realtà Virtuale (una selezione di 15 opere italiane di VR introdotte da Davide Rapp).

Ad accompagnare la proposta cinematografica e culturale la Festa mette a disposizione come d’abitudine, un’ampia scelta di attività parallele come tour gastronomici, programmazione infantile, feste, concerti, karaoke, stand up comedy e molto altro.

La Festa do Cinema Italiano non si ferma al paese di Fernando Pessoa ma continua il suo percorso nell’Africa lusofona (Angola, Mozambico e Capo Verde), segue a Timor Est e raggiungerà a Giugno il Brasile per un grande evento di chiusura, raggiungendo con il nostro viaggio oltre 40.000 spettatori in quattro continenti diversi.

 

Milano – Venerdì 24 marzo 2023 esce su tutte le piattaforme digitali, M A G G I O, il nuovo attesissimo disco di Antonio Maggio, etichetta Incipit Records, distribuito da Egea Music, edizioni Maggio Publishing - Neuma Edizioni - Dischi dei SognatoriProduttori artistici Roberto Cardelli, Antonio Maggio, Fabrizio Ludovici; produttore esecutivo Antonio Maggio, arrangiamenti Roberto Cardelli, Antonio Maggio, Fabrizio LudoviciRegistrato da Francesco Delogu e Fabrizio Ludovici presso i Bloom Recording Studios di Guidonia Montecelio (RM).

"Maggio" è un No-Concept album composto da sei quadri differenti tra loro, ma intrisi dello stesso profumo: quello del miglior cantautorato italiano che gli è rimasto addosso perché è proprio lì che affondano le sue radici. Un EP interamente suonato, dalla prima all’ultima nota, con un’intera orchestra d’archi di 26 elementi, che di questi tempi sembrano essere un vero paradosso, un andare contromano, che per un cantautore che scrive parole, storie, in perfetto equilibrio con la musica, dedicando tempo e cura, sono l’unica via percorribile.

"Maggio" è stato anticipato dal singolo Stati d’Animo e d’Accordo che aveva il compito di aprirne la strada, mentre Una formalità, intimo e introspettivo, con il suo video, ne sono il biglietto da visita: “Questo brano parla di ritorni, di attese sapute da sempre. Il tempo è un concetto troppo personale per essere oggettivo, si presta all’interpretazione dei sentimenti di ognuno di noi, che semplicemente prendono forma al momento opportuno. Tornare dove si è stati bene – aggiunge Antonio - è un istinto dell’uomo, una ricerca continua delle proprie sicurezze. Aspettarsi, credo sia questo uno dei segreti dell’amore, senza andare via. Nel videoclip della canzone, insieme al regista Francesco Luperto, abbiamo creato un doppio binario visivo: da una parte il gioco di ombre di due amanti, che in maniera giocosa e romantica, con scene girate in controluce, raccontano la loro quotidianità; dall’altra parte, invece, il mio playback girato in un enorme stanza piena di oggetti impolverati, dove il tempo sembra essersi fermato e si sente il sapore di un malinconico passato, che resta presente, con l’ambizione di “ritornare” vestito da futuro”.

 

Fatemi la barba questa sera

che non ho mai visto nascere una stella così bella

Con gli ammortizzatori di emozioni

spaccati dalla diffidenza di chi spera

Non si può credere al vento,

che quando meno te lo aspetti cambia direzione

Non si può credere al vento, eh...

 

Questo disco nasce da consapevolezze, artistiche e personali, che l’artista ha messo a fuoco e fatto sue e non a caso, l’album porta il suo nome: “Sei tracce, sei diversi quadri: Stati d’animo e d’accordo, Una formalità, Sono simpatico, Malamore, Serenata d’Oltreoceano, Quanto sei bella Lecce, sono sei storie differenti, in cui ho provato a dare forma e sostanza ai miei stati d’animo, cercando di metterli d’accordo col loro tumulto, cercando una spiegazione, un equilibrio, perché la scoperta di sé stessi passa necessariamente dal mettere in discussione sia le proprie convinzioni, che quelle degli altri. Ho cominciato a lavorarci due anni fa scrivendo molti pezzi, ma ho volutamente scelto di pubblicarne solo sei, per il momento, per non togliere il giusto respiro ad ognuno. Anche per queste canzoni, nessuna regola, ma solo piena libertà espressiva: a volte arrivano prima l’idea, le parole, oppure una melodia o tutto insieme. La conferma, però, la trovo sempre e comunque, al pianoforte”.

Antonio Maggio ha scritto nel nome, il destino di questo importante album M A G G I O, che decide di pubblicare, non a caso, in marzo. Questo è il tempo in cui ha inizio la primavera e quel  risveglio che arriva dopo un lungo ed operoso inverno, il momento in cui condividere i nuovi germogli, la nuova musica…

Fatemi la barba questa sera

che non ho mai visto nascere una stella così bella

L'attesa è finita! Fuori oggi le date del LAURA PAUSINI WORLD TOUR 2023/2024, il tour mondiale in partenza il prossimo dicembre da Roma di Laura Pausini, reduce dal successo di #LAURA30, l’incredibile maratona live che l’ha vista esibirsi in tre special performance in 24 ore sui palcoscenici di New York, Madrid e Milano, per festeggiare trent’anni di carriera senza precedenti.

Sarà un grande ritorno live quello di Laura Pausini che, dopo l’Anteprima World Tour in Piazza San Marco a Venezia e Plaza de España a Siviglia, porterà la sua musica nei più prestigiosi palasport del mondo. Laura ritroverà quindi il suo pubblico con uno show che esalterà il suo repertorio con tutta la nuova musica che segnerà il nuovo capitolo della sua storia.

“Non vado in tour dal 2019 – afferma Laura Pausini. È la cosa che mi è mancata di più in assoluto e, quando con Paolo, da oggi mio marito, abbiamo pensato al nostro viaggio di nozze, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito entrambi che il miglior modo per festeggiare ed essere davvero felici era ritornare sul palco. Il nuovo tour mondiale quindi sarà il nostro lungo viaggio di nozze!”

LAURAPAUSINI WORLD TOUR 2023/2024 è organizzato e prodotto da Friends & Partners e prenderà il via a dicembre da Roma (la data zero sarà l’8 dicembre a Rimini), per proseguire nel resto d’Italia (Mantova, Firenze, Eboli, Bari, Padova, Bologna, Torino, Bolzano e infine Milano).

Sarà poi in Europa (Madrid, Barcellona, Lisbona, Bruxelles, Parigi, Zurigo e Stuttgart), in Sud America (Città del Messico, Monterrey, Quito, Buenos Aires, San Paolo, Lima e Bogotà) e poi in USA (Miami, Houston, Chicago, Los Angeles e Orlando) per poi ritornare a New York, da dove la maratona del trentennale ha avuto inizio, questa volta nella suggestiva cornice del Madison Square Garden e poi proseguire con nuove date per questo inarrestabile Tour.

I biglietti di LAURA PAUSINI WORLD TOUR 2023/2024 saranno disponibili:

ITALIA/EUROPA
fanclub presale dalle ore 10 del 23/03/2023 alle ore 18 del 24/03/2023

General sale dalle ore 9 del 25/03/2023

USA/LATAM

Fanclub presale dalle ore 10 locali del 28/03/2023

General sale dalle ore 10 locali del 31/03/2023 

Info biglietti: www.friendsandpartners.it

Da domani è disponibile anche il vinile di Un Buon Inizio, l’ultimo singolo di Laura Pausini uscito per Atlantic Warner, prodotto da Simon Says e Paolo Carta, scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, Giorgio Pesenti, Marco Paganelli e dalla stessa Laura. Il vinile, sul lato B, contiene Davanti a noi, brano scritto da Laura Pausini, Paolo Carta e Niccolò Agliardi, che è stato la colonna sonora del matrimonio di Laura e Paolo. Entrambi i brani in versione sia italiana che spagnola.

 

LAURA PAUSINI WORLD TOUR 2023/2024

ANTEPRIMAWORLDTOUR

30 GIUGNO 2023 – VENEZIA @ PIAZZA SAN MARCO

1 LUGLIO 2023 – VENEZIA @ PIAZZA SAN MARCO

2 LUGLIO 2023 – VENEZIA @ PIAZZA SAN MARCO

21 LUGLIO 2023 – SIVIGLIA @ PLAZA DE ESPAÑA

22 LUGLIO 2023 – SIVIGLIA @ PLAZA DE ESPAÑA

 

ITALIAN INDOOR LEG

8 DICEMBRE 2023 – RIMINI @ STADIUM

12 DICEMBRE 2023 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT

19 DICEMBRE 2023 – MANTOVA @ PALA UNICAL

22 DICEMBRE 2023 – FIRENZE @ NELSON MANDELA FORUM

26 DICEMBRE 2023 – EBOLI (SA) @PALA SELE

29 DICEMBRE 2023 – BARI @ PALA FLORIO

6 GENNAIO 2024 – PADOVA @ FIERA

9 GENNAIO 2024 – BOLOGNA @ UNIPOL ARENA

12 GENNAIO 2024 – TORINO @ PALA ALPITOUR

15 GENNAIO 2024 – BOLZANO @ SPARKASSE ARENA

17 GENNAIO 2024 – MILANO @ MEDIOLANUM FORUM

 

EUROPEAN INDOOR LEG

27 GENNAIO 2024 – MADRID (SPAIN) @ WIZINK CENTER

29 GENNAIO 2024 – BARCELONA (SPAIN) @ PALAU ST JORDI

3 FEBBRAIO 2024 – LISBOA (PORTUGAL) @ ALTICE ARENA

10 FEBBRAIO 2024 – BRUXELLES (BELGIUM)@ FOREST NATIONAL

12 FEBBRAIO 2024 – PARIS (FRANCE)@ ACCOR ARENA

15 FEBBRAIO 2024 – ZURICH (SWITZERLAND) @ HALLENSTADION

16 FEBBRAIO 2024 – STUTTGART (GERMANY) @ SCHLEYER HALLE

 

LATAM LEG

28 FEBBRAIO 2024 – BUENOS AIRES (ARGENTINA) @ MOVISTAR ARENA

2 MARZO 2024 – SAO PAULO (BRAZIL) @ ESPAÇO UNIMED

6 MARZO 2024 – LIMA (PERU) @ ESPLANADA UNALM

8 MARZO 2024 – QUITO (ECUADOR) @COLISEO RUMIÑAHUI

10 MARZO 2024 – BOGOTA (COLOMBIA) @MOVISTAR ARENA

16 MARZO 2024 – MEXICO DF (MEXICO) @ARENA CDMX

18 MARZO 2024 – MONTERREY (MEXICO) @ARENA MONTERREY

 

USA LEG

21 MARZO 2024 – HOUSTON (TEXAS) @    SMART FINANCIAL CENTRE

23 MARZO 2024 – LOS ANGELES (CALIFORNIA) @ YOUTUBE THEATER

28 MARZO 2024 – ORLANDO (FLORIDA) @ DR. PHILLIPS CENTER 

30 MARZO 2024 – MIAMI (FLORIDA) @MIAMI DADE ARENA

04 APRILE 2024 – CHICAGO (ILLINOIS) @ROSEMONT THEATER

06 APRILE 2024 – NEW YORK (NEW YORK) @ THE THEATER AT MADISON SQUARE GARDEN

La XIX edizione del Locus Festival “Music of many colours”, uno dei simboli per eccellenza dell’estate in Puglia e tra le colonne portanti della stagione musicale italiana, dopo aver già annunciato alcuni nomi nella line up di Trani, di Locorotondo e di Bari, tra cui i Simply Red e i Sigur Ròs, è pronta ad accogliere una vera icona della musica moderna, Herbie Hancock, sul palco di piazza Ciaia il 13 luglio a Fasano.

Leggenda vivente del jazz mondiale, Herbie Hancock ha trasceso, attraverso le sue esplorazioni, limiti e generi rimanendo però sempre fedele al suo stile inconfondibile, firmando una carriera lunga cinque decenni e 14 Grammy Awards, tra cui “Album dell'anno” per River: The Joni Letters.

Il suo nome nella line up del Locus è la conferma della versatilità di un festival da sempre attento alle tendenze del jazz e della black music mondiale, ma anche all'elettronica così come alla canzone d'autore e al pop di qualità, un percorso senza confini che abbraccia suoni dall’Italia e dal mondo.

Herbie Hancock è stato parte integrante di ogni movimento musicale popolare sin dagli anni '60, pioniere, come membro del Miles Davis Quintet, della rivoluzione del jazz, ha firmato un album da record come Headhunters, il primo album jazz nella storia a diventare disco di platino, in cui combina il jazz elettrico con funk e rock in uno stile innovativo che ancora oggi continua a influenzare la musica contemporanea.

A lui il merito di aver oltrepassato i confini diventando un maestro del funk per poi avvicinarsi alla disco music e all’elettronica: una versatilità che lo renderà un punto di riferimento anche per generazioni di artisti di musica hip hop e dance e lo porterà a collaborare con artisti pop come Sting, Annie Lennox, John Mayer, Christina Aguilera, Paul Simon, Carlos Santana, Joss Stone e Damien Rice.

Pochi nell'industria musicale hanno avuto più influenza sul jazz acustico ed elettronico e sull'R&B di Herbie Hancock. Come ha scritto l'immortale Miles Davis nella sua autobiografia, "Herbie è stato il passo dopo Bud Powell e Thelonious Monk, e non ho ancora sentito nessuno che sia venuto dopo di lui".

Hancock ricopre il ruolo di Creative Chair for Jazz per la Los Angeles Philharmonic Association e di Institute Chairman dell'Herbie Hancock Institute of Jazz. Nel 2011 è stato nominato Ambasciatore di buona volontà dell'UNESCO e nel dicembre 2013 ha ricevuto un Kennedy Center Honor. Le sue memorie, Herbie Hancock: Possibilities, sono state pubblicate da Viking nel 2014 e nel febbraio 2016 gli è stato conferito il Grammy Lifetime Achievement Award. Hancock è attualmente in studio al lavoro su un nuovo album.

Tra i  nomi già annunciati nella line up del Locus i Simply Red il 27 giugno nell’iconica piazza della Cattedrale di Trani, i Sigur Ròs nell’area portuale di Bari l'11 luglio; nell’intesa programmazione a Locorotondo i neozelandesi Fat Freddy’s Drop il 29 luglio preludono ad una settimana di grande musica nella cittadina della Valle d'Itria dall'8 al 14 agosto, con Baustelle, Verdena, Jeff Mills, The Comet is Coming, Ezra Collective, Fatoumata Diawara, Makaya McCraven, Roy Ayers, Louie Vega, Catu Diosis, Wu -Lu, Ninos Du Brasil, Seun Kuti & Egypt 80, Sun Ra Arkestra fra i primi nomi annunciati. 

Biglietti in vendita a partire da venerdì 17 marzo alle 11 sul circuito Ticketone. Altri artisti e artiste, date e luoghi saranno annunciati a breve. Maggiori info su locusfestival.it

È finalmente disponibile in tutto il mondo Un buon inizio/Un buen inicio, in uscita per Atlantic Warner e inserito nelle principali playlist globali, il nuovo singolo di Laura Pausini, già anticipato ai fan che hanno preso parte alle tre special performance di New York, Madrid e Milano di #LAURA30, la straordinaria maratona live per celebrare i trent’anni di carriera della cantante italiana più ascoltata del mondo.

“Il nuovo singolo si intitola “Un buon inizio”, ed è una fotografia di tutto ciò che mi ha portata fino a questo momento. Volevo regalarne un’anticipazione a chi è venuto a festeggiare con me a New York, Madrid e Milano, perché volevo che fosse il nostro buon inizio, non solo il mio. È vero che ho festeggiato 30 anni di carriera, ma è anche vero che dopo il 27 febbraio per me è iniziato un nuovo percorso. Come molti di noi in questi anni di stop, ho avuto molto tempo da dedicare ai miei pensieri, a farmi domande sul mio passato e sul possibile futuro. Nonostante io abbia vissuto esperienze incredibili come L’Oscar, il Golden globe, l’Eurovision e il film Piacere di conoscerti, devo ammettere che mi sono sentita più volte persa, forse suggestionata da persone che attorno a me nel mio lavoro mi hanno fatto capire che non credevano più in me. Ci ho messo più di due anni a trovare il coraggio di non ascoltare più quelle parole che come bombe lasciavano cicatrici. Le stesse cicatrici che oggi mi servono per volare meglio, per andare a vedere cosa c’è dopo, anche se nella mia vita ho vissuto tantissimo, non voglio sedermi sul passato, voglio dimostrare a me stessa e a chi mi giudica che la vita mi ha insegnato a combattere per le cose in cui credo. E io, credo che questo sia davvero un Buon Inizio”.

"Un buon inizio" è prodotto da Simon Says e Paolo Carta, scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, Giorgio Pesenti, Marco Paganelli e dalla stessa Laura e guarda al mondo Pausini con il 2023 ben impresso nel suono, raccontando letteralmente una ripartenza, mettendoci l’anima senza perdersi d’animo.

“È stato bellissimo poter lavorare con un'artista che ha scritto la storia della musica italiana e internazionale. Poche volte sono stato in studio con una persona che sa conciliare professionismo e divertimento come Laura, si vede che a guidarla è da sempre una grande passione per ciò che fa.  "Un Buon Inizio" è una canzone che parla di come ci si può migliorare, ma anche di come ci si deve accettare in un mondo in costante cambiamento” ha dichiarato Riccardo Zanotti.

Sono già note le date dell’Anteprima World Tour, il 30 giugno, 1 e 2 luglio in Piazza San Marco a Venezia e il 21 e 22 luglio Plaza De España a Siviglia, che segnano il ritorno live di Laura Pausini a distanza di cinque anni dal suo ultimo tour.

Attrice, acting-coach, regista e fondatrice della scuola di recitazione “La Scugnizzeria”, Maddalena Stornaiuolo è il nuovo agente di polizia dell’IPM (Istituto di Pena Minorile), nella terza stagione della fortunata serie televisiva di Rai2 Mare Fuori. Maddalena, uno dei volti dell’Agenzia PM5 Talent di Peppe Mastrocinque, da anni porta avanti con impegno e passione diversi progetti teatrali, cinematografici e televisivi. Approdata nel cast di Mare Fuori 3, l’attrice napoletana sembra essere molto legata al personaggio interpretato.

Maddalena Stornaiuolo ha dichiarato: «Ho sempre seguito in veste di spettatrice e fan, la serie Mare Fuori, quindi quando è arrivata la notizia in agenzia che avevo superato il provino, per me è stato un momento di gioia. Nonostante fosse un progetto già avviato da due anni, hanno accolto noi attori new entry in un modo spettacolare. Sul set si respira un bel clima, si lavora bene, con serenità e professionalità. Insieme al regista abbiamo lavorato sul personaggio di Maddalena. Ci piaceva l’idea di creare un personaggio che avesse empatia con le detenute, con le quali mi dovevo relazionare, con atteggiamenti protettivi, poiché minorenni. Questo significava di tenere comunque il pugno fermo, cercando al tempo stesso di mantenere una linea di morbidezza, di familiarità e accoglienza nei confronti dei ragazzi. È meraviglioso lavorare sul campo, seguire l’evoluzione del personaggio e poterlo fare con un regista che ti accoglie e con il quale c’è molto rispetto e scambio di idee. A tal proposito sono state aggiunte tante scene in cui in realtà io non dovevo esserci, quindi sono contenta dello spazio che mi è stato dato e non vedo l’ora di riprendere questa avventura».

 

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