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Carlo Conti, nella sua qualità di direttore artistico e conduttore, ricomincia da quattro dopo i suoi 3 Festival vincenti (edizioni 2015/2016/2017). Il Regolamento della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo che andrà in onda, in diretta su Rai 1, dall’11 al 15 febbraio 2025 è on line.
Queste le principali novità del Festival targato Conti:
Passando all’analisi delle singole serate, nella prima (il martedì) si esibiranno i 24 Campioni in gara e le canzoni verranno votate dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web.
Durante la seconda serata (il mercoledì) si esibiranno 12 Campioni, che saranno votati dal pubblico - attraverso il Televoto - e dalla Giuria delle Radio, ciascuno con un peso pari al 50%.
Per le Nuove Proposte, si affronteranno 2 artisti in una prima semifinale, giudicati invece dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, determinando così il primo finalista.
Identico il meccanismo e lo svolgimento della terza serata (il giovedì), in cui avrà luogo anche la seconda semifinale tra le altre 2 Nuove Proposte, individuando così il secondo “giovane finalista”.
La quarta serata (il venerdì) sarà dedicata alle “Cover”: i cantanti in gara, affiancati da un artista Ospite, re-interpreteranno una canzone edita, tratta dal repertorio italiano ed internazionale.
Le cover saranno valutate da tutte e tre le giurie: Televoto del pubblico, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e Giuria delle Radio. I tre sistemi di votazione avranno un peso percentuale rispettivamente del 34, 33 e 33%, dando luogo ad una autonoma classifica di Serata dei 24 Artisti. Il primo classificato sarà il vincitore della Serata delle Cover.
Sempre nella quarta serata, si svolgerà la finale per la categoria Nuove Proposte fra i due contendenti qualificatisi nelle serate precedenti. Le 2 canzoni/artisti saranno votate dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, sempre con peso rispettivamente del 34, 33 e 33% sul risultato complessivo della votazione.
Nella finalissima della quinta serata (il sabato) verranno dapprima eseguite nuovamente le 24 canzoni in gara, che saranno votate dalle 3 Giurie ancora una volta con un peso di Televoto 34%, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web 33 e Giuria delle Radio 33%.
Il risultato di questa votazione sarà sommato a quello delle votazioni nella Prima Serata e al risultato congiunto delle votazioni nella Seconda e Terza Serata, al fine di determinare una media percentuale delle votazioni e quindi una classifica delle 24 canzoni/Artisti in gara.
Le canzoni/Artisti nelle prime 5 posizioni in classifica verranno comunicate senza ordine di piazzamento.
Dopodiché, riproposizione delle 5 canzoni finaliste e nuova votazione - con stesse modalità per le tre Giurie. Il risultato di questa nuova votazione in Serata sarà sommato al risultato complessivo delle precedenti votazioni (Prima Serata, Seconda e Terza Serata, Quinta Serata), così come risultante nella classifica generale parziale stilata in Serata, al fine di determinare una nuova media percentuale delle votazioni riferite alle 5 canzoni/Artisti e quindi una classifica finale delle stesse 5 canzoni/Artisti, così da incoronare il vincitore della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana.
Queste alcune delle più rilevanti novità del regolamento di Carlo Conti, che non cambia la sua filosofia: la musica, le canzoni al centro dello spettacolo e la ricerca di talenti, in un dinamico e divertente show televisivo.
Lo slogan dei festival di Carlo resta lo stesso: Tutti cantano Sanremo!
In occasione della Giornata della legalità, andrà onda su Rai1, il 23 maggio 2024 Mascaria, film tv drammatico diretto da Isabella Leoni, una coproduzione Rai Fiction - Red Film, interpretato da Fabrizio Ferracane, Manuela Ventura, Christian Roberto, Flavia Orecchio, Costantino Comito, Andrea Tidona, Gaetano Aronica, Beniamino Marcone e con Fortunato Cerlino.
Il TV movie, liberamente ispirato a una storia vera, è scritto da Giancarlo Germino e Maura Nuccetelli, con la collaborazione di Giovanni Filippetto. La direzione della fotografia è firmata da Daniele Muscolo, i costumi sono di Giuliana Cau, le scenografie di Nino Formica.
Pietro Ferrara è un costruttore siciliano che per poter lavorare è costretto come tanti a pagare il pizzo. Ma un giorno si fa coraggio e denuncia. È una rivoluzione: i mafiosi che lo vessavano vengono arrestati e per la prima volta condannati a molti anni di prigione. Pietro, di natura schivo e riservato, diventa il volto della clamorosa vittoria. La vendetta dei mafiosi arriva nel modo più subdolo quando RIZZO, il capomafia che per anni lo aveva taglieggiato e che Pietro fra l’altro aveva frequentato da ragazzino, lo accusa pubblicamente di essere stato suo socio in affari. Sono solo fandonie, puro fango, ma ormai Pietro è mascariato (calunniato) e incredibilmente viene rinviato a giudizio per associazione mafiosa. Da accusatore è diventato imputato. E come tale deve difendersi, resistere: per sé, per i suoi dipendenti e soprattutto per la sua amata famiglia. Al suo fianco, in quella che diventerà un’estenuante battaglia giudiziaria, c’è l’Avvocato Baldani, esperto in processi di mafia, che sarà costretto a ridefinire di continuo la propria strategia difensiva, diventando per Pietro una fonte di sostegno che va oltre il rapporto professionista - cliente.
Inevitabilmente le vicende giudiziarie di Pietro si ripercuotono sulla vita della famiglia. La moglie Mimma coltiva il sogno di trasferirsi in un’altra regione per costruire una vita diversa per i suoi figli. È una donna innamorata e premurosa, ma anche forte e lungimirante. La roccia a cui tutti si aggrappano. Dei tre figli, il maggiore, Riccardo è quello che più si scontra con il padre, soprattutto quando Pietro, preoccupato di possibili ritorsioni da parte della mafia dopo la denuncia, tende a limitare la sua libertà di movimento. Riccardo ha un carattere ribelle e vive una vita serena, tra amoretti e pallone, senza sapere nulla dei guai del padre. Ma un giorno scoprirà la verità e, da ragazzo sensibile qual è, saprà schierarsi dalla sua parte. Al punto che, diventato adulto, sarà lui a prendere in mano l’azienda del padre, cercando di tenerla a galla nonostante gli ostacoli che il sistema giudiziario pone sul loro cammino. Primo fra tutti, l’esclusione dalla white list, con la conseguente impossibilità di lavorare negli appalti pubblici, in quanto Pietro è coinvolto in un procedimento giudiziario per mafia. Proprio lui, che per combattere la mafia ha messo in pericolo l’azienda, la sua vita e persino la famiglia, si vede negare l’accesso al lavoro…
Un viaggio indietro nel tempo lungo 60 anni, per riscoprire la musica, le trasmissioni televisive, gli oggetti, le mode e i fatti di cronaca che più hanno interessato il nostro passato. Sabato 27 aprile alle 21.25 su Rai 1, va in onda il quarto appuntamento con “I Migliori Anni”, il varietà condotto da Carlo Conti, tutto nel segno dei ricordi e delle emozioni, per far rivivere al pubblico le magiche atmosfere del passato, che meritano di essere vissute anche dalle generazioni più giovani. I cantanti ospiti nel programma daranno vita a un suggestivo viaggio a ritroso nella storia della musica, eseguendo i brani più celebri dei decenni passati. Sul palco anche grandissimi nomi del panorama internazionale, come il cantautore americano Christopher Cross, più volte vincitore di Grammy Awards, lo scozzese Midge Ure, cantante prima dei Visage e poi degli Ultravox, l’inglese Eric Burdon, leader degli Animals e dal 1994 nella ‘Rock and Roll Hall of Fame’ e Lee John, voce e front-man degli Imagination, gruppo dance autore di successi come ‘Just an illusion’, ‘Body Talk’ e ‘Music and lights’.
A rappresentare la scena italiana invece, icone della musica come il cantautore Michele Zarrillo, Marcella Bella, Gigliola Cinquetti e Rosanna Fratello con i loro intramontabili successi, gli Zero Assoluto, il gruppo beat Giuliano e i Notturni. Se la musica è fondamentale, le ‘parole’ non lo sono di meno: questa volta tocca all’attore e regista Vincenzo Salemme raccontare le sua personale hit parade di personaggi, canzoni e oggetti che hanno segnato il suo cammino umano e artistico. Le parole sono anche protagoniste dei momenti divertenti affidati a Maurizio Battista: il comico con uno sguardo molto personale, farà sorridere parlando delle vecchie abitudini impresse nella memoria, ma ormai superate. Gli oggetti de ‘I Migliori Anni’ sono anche i protagonisti di una divertente parentesi in compagnia di Giorgio Mastrota che, con la sua grande forza di persuasione, li descriverà in un modo inusuale e ironico, riportando il pubblico ai tempi d'oro delle televendite.
Un ‘chorus’ di 30 tra ballerini e ballerine, con abbigliamenti d’epoca, animerà con le sue coreografie le hit dei vari decenni. Uno spazio dedicato anche alla ‘Future Box’, la ‘capsula del tempo’ nella quale sono inseriti i personaggi, gli oggetti e i dischi (33 o 45 giri) che hanno segnato 60 anni della nostra storia e non dovranno assolutamente mancare alle future generazioni.
Il pubblico dei più giovani è attivamente presente in studio: in tutte le puntate un gruppo di 60 tra ragazze e ragazzi, tra i 18 e i 24 anni, con il loro inseparabile telefonino, mandano al programma messaggi ‘in diretta', con commenti e impressioni: i messaggi più interessanti possono diventare motivo di incontro e/o di discussione con il conduttore e i suoi ospiti sul palcoscenico.
"I Migliori Anni" è basato su un format creato da Endemol Shine Italy Spa e Direzione Intrattenimento Prime Time Rai e distribuito da Banijay Group. La regia è firmata da Maurizio Pagnussat.
Se molte possono vantare il titolo di “dive”, poche possono affermare di essere rimaste tali per sempre. Con la sua inconfondibile chioma rossa, la sua voce calda e particolarissima ed una personalità unica, Milva è riuscita ad entrare nel cuore degli italiani e a farsi conoscere per chi era veramente: un’artista indimenticabile, una diva in eterno.
“Milva, diva per sempre”, regia di Angelo Longoni, prodotto da Elide Melli per Cosmo P. Eu in collaborazione con Rai Documentari, in onda venerdì 3 maggio in prima serata su Rai Tre, ricostruisce la vita e la carriera di Milva, consentendoci di comprendere l’evoluzione culturale dell’Italia dagli anni Cinquanta fino al nuovo millennio.
Emerge un ritratto emotivo, introspettivo, a tratti leggero e spensierato, a tratti drammatico, costruito attraverso le testimonianze di sua figlia Martina Corgnati, del suo ultimo compagno di vita Massimo Gallerani ed il prezioso materiale di repertorio relativo alle sue esibizioni dal vivo e ai contributi di chi l’ha conosciuta e amata come artista. Tra questi, Theodorakis, Vangelis, Jannacci, Battiato, Piazzolla e Alda Merini, Iva Zanicchi e Gigliola Cinquetti, alcuni giornalisti e scrittori, ma anche lei stessa, con gli stralci delle innumerevoli interviste rilasciate durante la sua lunga carriera.
Con “Milva, diva per sempre”, Rai Documentari restituisce lo spessore artistico e il profilo più intimo di una cantante straordinaria che ha segnato per sempre la storia della musica italiana, per ricordare e far conoscere l’inestimabile patrimonio culturale e umano che ci ha lasciato.
Sarà disponibile dal 6 aprile, in esclusiva su RaiPlay, “La folle vita” (titolo originale La vie démente), il film diretto da Raphaël Balboni e Ann Sirot, vincitore di numerosi premi tra i quali 7 Magritte Awards su 12 nominations, tra cui miglior film, miglior attore protagonista e miglior attrice protagonista.
Alex (Jean Le Peltier) e Noémi (Lucie Debay) sono una coppia sulla trentina che progetta di avere un figlio. I loro piani però vengono stravolti quando Suzanne, la madre di Alex, inizia a fare cose strane. La donna è affetta da “demenza semantica”, una malattia neurodegenerativa, come l’Alzheimer, che influenza il suo comportamento: spende generosamente, fa visite notturne ai vicini per mangiare un toast, si fabbrica una patente falsa con colla e forbici. Alex e Noémie entrano in crisi: è davvero il momento giusto per avere un figlio quando tua madre sembra essere tornata una bambina?
Il rapporto madre/figlio è il fulcro della storia. Il film diventa una sorta di “coming of age”, un percorso di emancipazione. Imparando ad accettare Suzanne per quella che è, e smettendo di preoccuparsi di come potrebbe essere vista dalla società, Alex cambia il suo modo di approcciarsi al mondo. Smette di giudicare il comportamento di Suzanne, e inizia a vederla come una nuova persona, qualcuno che può amare e apprezzare per come davvero è. "La folle vita" mescola sapientemente l’attenta analisi di un caso clinico con scene esilaranti e momenti di suggestiva follia visiva. L’interpretazione di Joe Deseure nei panni Suzanne resta scolpita nella memoria di chiunque abbia avuto in famiglia un caso simile e ci porta a vedere con più leggerezza anche le situazioni più drammatiche.
Secondo i due registi, questo film è un’opportunità per riflettere sulla malattia, sul modo in cui trattiamo questo aspetto della vita nel quotidiano, e in generale, in relazione alla società. E citano un detto che recita “La cosa più importante non è ciò che accade, ma ciò che impariamo da ciò che accade”.
Nel cast Lucie Debay, Jo Deseure, Jean Le Peltier, Gilles Remiche, Vincent Lecuyer, Joëlle Franco, Annette Gatta, Estelle Marion, Marie Henry.