“LU Magazine” è la rivista capace di soddisfare la curiosità dei lettori di qualsiasi età.
E’ frutto di un progetto editoriale innovativo ed accattivante. La comprensibilità dei contenuti assicura una piacevole lettura.
Nell’ultimo romanzo di Max Deste, il quarto, il protagonista racconta la sua parabola esistenziale attraverso un diario che ha la particolarità di essere scritto in versi endecasillabi, che da subito ci permettono di trovare un ritmo avvolgente in un continuo sali e scendi di emozioni. Deste si affida dunque al verso della tradizione per accendere un faro sull’importanza della figura del poeta e più in generale della poesia. Questo ritmo rende infatti la scelta delle parole fondamentale per mantenere la tensione emotica, permettendoci di assaporare fino in fondo con gli stati d’animo del protagonista.
Sono numerosi i temi che emergono da questa storia, a cominciare del fatto che il protagonista vive a cavallo dagli anni Ottanta fino al 2022. Siamo dunque di fronte ad un romanzo di formazione che vede un ragazzo di quattordici anni diventare adulto e poi a sua volta genitore. Viene pertanto affrontato sia il disagio adolescenziale sia quello degli adulti. Momenti di sofferenza in diversi luoghi quotidiani, dalla casa alla scuola, dal lavoro alla palestra, fino alle città di notte e al mare. Inizialmente, la lettura dei classici dà un primo conforto al protagonista che soffre chiaramente di solitudine, in seguito sarà proprio la scrittura di questo diario che lo farà stare meglio, evocando i suoi i suoi fantasmi e poi esorcizzandoli.
Con questa nuova prova, Deste sperimenta una nuova forma, quella del romanzo in versi o se vogliamo quella del poema narrativo. Un’opera profonda e divertente al tempo stesso, un po’ come i romanzi precedenti, con un finale esplicito e non più solo in sospeso, In definitiva Deste ci lascia con il suo insegnamento che rimanda alla sua pratica del buddhismo. Lasciare andare è un mantra per la felicità.
Come in passato, Deste non si accontenta solo delle parole, ma in quanto cantautore, ha realizzato una colonna sonora di nove canzoni dal titolo “Omaggio al poeta”, omaggio proprio al protagonista del romanzo.
Max Deste è uno scrittore e cantautore svizzero. Laureato in lettere a Losanna con una tesi su Silone, in seguito ricercatore presso il FNS, attualmente vive nel Canton Ticino, dove è insegnante di scuola media e docente DFA. Dopo la raccolta poetica Chiarori in una notte senza stelle (2006), e la trilogia teatrale Le metamorfosi (2011), ha pubblicato quattro romanzi: Show Surprise (2013), Segui il tuo respiro (2017), Il desiderio di cadere (2022) e Lasciare andare (2024). Sul piano musicale, si segnalano in particolare gli album Borderline (2008), Solit
Uno dei periodi in cui gli italiani sono meno ritrosi a dedicarsi alla lettura è l’estate e tra le location preferite emerge la spiaggia. Tra le numerose proposte presenti in libreria, LU Magazine consiglia “Phoenix – Il potere immenso della musica”, il libro che segna il debutto come scrittore del talentuoso musicista e cantautore Cafiero.
Un’appassionante racconto edito da L’Erudita, realizzato con la scrittrice Lisa Di Giovanni, in cui l’artista, attraverso un linguaggio sincero e poetico, fa dono di una testimonianza capace di toccare le corde più profonde del cuore evidenziando l’efficacia della musica che lo ha salvato da un incubo durato anni.
“Il suono, la melodia, il ritmo rendevano tutto più semplice, perché mi permettevano di volare dove mi sentivo al sicuro e dove tutti miei mali perdevano terreno, ed era come se non fossi mai stato male”.
Una chitarra, una cantina dove fare musica lontano dalla droga, i grandi maestri del rock, del jazz e del blues, dai quali apprendere i segreti del mestiere per poi mettere a punto uno stile personale; Cafiero narra in 23 capitoli anche la sua vita artistica, in cui si descrive come uomo e musicista.
Uno spaccato di vita messo ulteriormente in risalto, nella prefazione, dalle toccanti parole di Raf, amico e collega, e da quelle della Dott.ssa Maura Ianni, Professoressa di Psicologia Generale all’Università degli Studi di Tor Vergata di Roma.
Una storia che affronta temi universali in cui ognuno può ritrovarsi e dalla quale trarre conforto e ispirazione per ritrovare, soprattutto nei momenti più difficili, la forza di volontà, la fiducia e il coraggio necessari alla realizzazione dei propri sogni.
SINOSSI
Salvatore Cafiero è stato un bambino e adolescente “diverso”. Perseguitato dallo spettro di una malattia senza nome, Salvatore ha convissuto col senso di impotenza di una fragilità costitutiva. La cura è venuta dall’esterno, dalle intime vibrazioni con cui la musica scuoteva l’aria, dalla tensione delle corde di chitarra. Il ragazzo si rintanava nella cantina di casa portando con sé la chitarra rubata al fratello: la provava, ne sfiorava le corde con dedizione sacrale; suonava e, finalmente, viveva. Quando riconobbero e nominarono per la prima volta i suoi sintomi, l’etichetta di “ragazzo celiaco” non bastava più a definirlo: Salvatore era già intimamente un musicista. Costretto, all’isolamento forzato di un lockdown nazionale, Cafiero sembra riavvolgere il nastro della propria vita. Col sostegno e incoraggiamento di Lisa di Giovanni, traduce i ricordi in parole e invita le nuove generazioni a custodire la diversità, a costruirsi sui propri limiti, a perseguire attitudini e passioni.
E' disponibile in libreria Aria d’estate, il terzo attesissimo romanzo di Pier Vincenzo Gigliotti, edito da La Rondine.
Nella cornice dell’Italia degli anni Settanta, Aria d’estate racconta un viaggio lungo una vita; un viaggio costellato di prime volte, vissute con l’entusiasmo tipico dei giovani, ma anche di momenti duri, che insegnano a crescere. I temi della discriminazione e della violenza, in un ambiente scolastico retaggio di un’epoca in cui l’educazione andava di pari passo con l’austerità, sono trattati da Pier Vincenzo Gigliotti con una penna delicata. L’autore si pone nei panni di tutti quei bambini che hanno vissuto le stesse esperienze per tutti i Claudio, i Giacinto, le Giorgia, i Giovanni, perché non riaccada, per non dimenticare. Giovanni è un bambino come tanti: passa le sue giornate a rincorrere un pallone sgonfio, in un tempo in cui non ci sono social e le vetrine dei negozi mostrano i walkie-talkie al posto degli smartphone. Ben presto, si trova a fronteggiare la prima delle tante sfide che la vita gli porrà davanti: la scuola elementare. Tra quei banchi, insieme ai suoi compagni, scoprirà l’importanza dei legami affettivi e dell’altruismo, in un mondo in cui non tutto va come dovrebbe.
“L’avevo in mente da tanto tempo, come tutti i miei libri. Questo è il terzo e forse quello che avrei voluto scrivere per primo, ma essendo il più intimo era anche il più difficile da affrontare. Una tessera di un puzzle che non riuscivo a comporre per il quale ho avuto bisogno di tempo: un tassello importante per raccontare quella scuola che ho sempre mal sopportato e patito. Alcuni dei miei compagni hanno avuto delle conseguenze forti e conservo, scolpiti nella mia mente, ricordi che ho voluto condividere. Nonostante tutto, quello che vince è l’amore. Perché guarisce qualunque cosa e forse, è stato proprio il sentimento che ci ha aiutati a diventare grandi. Ho lasciato che venisse fuori la mia vena romantica mista al mio grande entusiasmo. Era da tempo che desideravo scriverlo e ad un certo punto è diventato urgenza. In quattro anni ho scritto tre libri, rubando ore al sonno, la notte. Aria d’estate, mi ha impegnato sedici mesi in cui ho intrapreso un lungo viaggio a ritroso, nei ricordi. La scrittura è terapeutica per me - conclude Pier Vincenzo Gigliotti - mi aiuta a tirare fuori quello che ho dentro, superando anche la mia timidezza. Volevo raccontare una storia duratura, positiva, che grazie alla condivisione trovasse soluzione nella felicità”.
Dopo Radici nel Vento (2019), L’anno più bello (2020), con Aria d’estate Pier Vincenzo Gigliotti conferma la sua attitudine a scrivere della vita e delle sue tante sfumature, i giorni difficili e quelli che ci fanno sentire invincibili. Il valore aggiunto di questo romanzo è che non lascia l’amaro in bocca, ma anzi, ci regala una visione positiva e la speranza che anche una scuola talvolta inadeguata, possa comunque essere luogo d’incontro e crescita. Questo libro si propone di fare memoria di quello che la scuola è stata, perché solo conoscendone i limiti, possiamo far sì che possa essere sempre migliore, capace di crescere con i nostri ragazzi, dialogando con loro ed il mondo che cambia.
Perché alcune cose non accadano mai più,
e tante altre invece possano ancora
continuare a sorprenderci.
“Con la cultura si impara a vivere insieme; si impara soprattutto che non siamo soli al mondo, che esistono altri popoli e altre tradizioni, altri modi di vivere che sono altrettanto validi dei nostri”.
Tahar Ben Jelloun
Giovedì 1 dicembre, presso il Parlamento Europeo di Bruxelles, la Graus Edizioni con il suo editore Pietro Graus, ha presentato Il condominio? Una famiglia allargata di Sabina Vuolo e Natale in condominio di Sabina Vuolo e Michele Zuppardi. Due opere che indagano le dinamiche tra condomini, chiarendo - da una parte -, l'assetto normativo che funge da basamento per lo spazio condiviso e - dall’altra -, la vicenda umana, la trama e l'ordito delle relazioni che si intessono all’interno della proprietà condominiale.
Particolare riferimento poi al Natale, quando la magia delle tradizioni elude il confinamento privato degli appartamenti solitari ed esercita la sua fascinazione commovente sulle persone che, a vario titolo, abitano quel mondo complesso che Vuolo e Zuppardi così sapientemente raccontano nei loro testi.
Accanto agli autori erano presenti l'onorevole Lucia Vuolo e l'assistente parlamentare Antonio Ioele. L’onorevole Vuolo ha appena preso parte alla IX edizione del How Can We Govern Europe – il più importante evento italiano in tema di affari europei – in linea con l’impegno che da sempre profuso nell’ascolto delle istanze oggettive dei cittadini.
Quale membro della Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo, si è fatta promotrice di numerosi emendamenti e, in chiosa al suo intervento dialogico, lucido e mirato, ha dichiarato: “È ora che il Sud torni a essere concretamente l’espressione dell’inventiva e della lungimiranza del nostro Paese”.
La presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha portato personalmente i suoi saluti. Una giornata densa di emozioni, dunque, in occasione della quale l'onorevole Lucia Vuolo e l’editore Pietro Graus hanno espresso inoltre la propria vicinanza alla popolazione ischitana, recentemente colpita da un nubifragio che ha tolto la vita a molte persone.
La Graus Edizioni, reduce dal suo XX anniversario di attività, è orgogliosa e grata di essere stata accolta nel contesto prestigioso del Parlamento Europeo, nonché di aver potuto fornire il suo contributo culturale e civile in questo delicato momento storico.
“L’uomo di Piazza Grande”, il libro sui dischi e il mondo di Lucio Dalla raccontato dagli amici