
“LU Magazine” è la rivista capace di soddisfare la curiosità dei lettori di qualsiasi età.
E’ frutto di un progetto editoriale innovativo ed accattivante. La comprensibilità dei contenuti assicura una piacevole lettura.
La tradizione vuole che nel giorno dell'Immacolata si addobbi la casa a festa per Natale, con albero, luci e presepe. L’innovazione, invece, fa spuntare quest'anno dei golosi pastori di cioccolato all'interno di un presepe classico napoletano, realizzato da un maestro di San Gregorio Armeno. La trovata è di Giuseppe Marzio, giovane titolare dello storico Bar Franco di Fuorigrotta a Napoli, situato in viale Augusto 35. L’idea di Giuseppe per domani 8 dicembre è semplice ma allo stesso tempo ricca d'amore per la tradizione delle feste: aggiungere dei pastori interamente fatti di cioccolato in un presepe anch'esso completamente lavorato artigianalmente, come la regola comanda a Napoli. Pastori che verranno poi donati alla clientela e fatti assaggiare per un’intera giornata, dalla mattina fino al tardo pomeriggio di venerdì 8 dicembre, salvo esaurimento scorte.
“Il presepe è un'istituzione, è una cultura sacra, intoccabile a mio avviso - spiega Giuseppe -. Domani 8 dicembre inaugureremo questo intramontabile simbolo del Natale partenopeo realizzato dall'artista Marco D'Auria, direttamente da San Gregorio Armeno, offrendo ai nostri clienti un pastore di cioccolato”. Cinque soggetti, tra cui ovviamente Gesù Bambino e due dei tre Re Magi, oltre all’asinello, faranno capolino perciò tra le grotte, i balconcini e le botteghe in miniatura messi a punto con dedizione e dovizia certosina di particolari dal maestro presepiale D'Auria. E ci resteranno per tutto il periodo delle feste, fino all'Epifania. Nei giorni dell'allestimento che ha preceduto l'inaugurazione ufficiale l'opera ha già attirato l'attenzione dei primi clienti curiosi, e sicuramente catturerà l'attenzione di molti altri nel tradizionale giorno di festa che anticipa il weekend di questo ponte dell'Immacolata. Cioccolato al latte finissimo, preparato dal laboratorio del Bar Franco, unito alla passione per il presepe, vanto e orgoglio artistico di Napoli nel mondo, a un passo dal riconoscimento UNESCO anni fa. All'inaugurazione sarà presente anche il mastro presepaio D'Auria, già molto impegnato in questo periodo clou dell'anno nella sua bottega a via San Gregorio Armeno 2, vico Giuseppe Maffei.
Il Bar Franco è stato forse tra i primi a Fuorigrotta ad avere un laboratorio tutto suo all'interno per la produzione di torte e dolci da colazione. Le sue radici sono lontane e risalgono al 1945, anno della prima apertura ufficiale al pubblico col signor Franco, da cui ha preso poi il nome. Passato poi attraverso varie gestioni, attualmente il bar all’angolo tra viale Augusto e via Marc’Antonio - a due passi dalla centralissima piazza San Vitale e da via Leopardi - è guidato da Giuseppe Marzio. Ne ha preso le redini prima del covid-19, ereditando il testimone dal padre Luigi, e riuscendo a superare il momento buio della pandemia proprio grazie all’asporto, dopo una lunga pausa per ristrutturazione. Merito anche di una piccola pasticceria molto richiesta, insieme alle torte di cake design per feste, anniversari e compleanni. Il Bar Franco è una realtà affermata, un punto di incontro e di riferimento per i cittadini dell’area Ovest di Napoli, e l’iniziativa simbolica dell’8 dicembre vuole restituire al quartiere l’affetto ricevuto per decenni. Con quel tocco di magica dolcezza che durante le feste di Natale non guasta mai.
Venerdì 8 dicembre 2023 alle ore 10, presso lo spazio incontri Philip Morris, stand n. 71 c/o del Villaggio Coldiretti di Natale a Napoli situato in Piazza Municipio, si terrà la presentazione degli ultimi risultati del progetto ViteresZero, di cui l'azienda vitivinicola irpina Il Cortiglio è capofila. Il progetto è finanziato dal PSR Campania 2014/2020 Misura 19-19.2.1 e trova nella Coldiretti Campania un importante punto di slancio per il suo ruolo di divulgazione dei risultati ottenuti dall’implementazione delle strategie previste. Il Cortiglio è un’azienda vitivinicola e olivicola di Fontanarosa (AV) che da sempre opera nel biologico e la cui filosofia si basa sul rispetto dell’ambiente, delle tradizioni e della biodiversità, attraverso l’adozione di tecniche di coltivazione all'avanguardia, unite alla ricerca e alla sperimentazione in campo agronomico. Ente di ricerca del progetto è l’Università degli studi del Molise, attraverso il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, che coordina importanti progetti di ricerca nazionali e internazionali e intrattiene collaborazioni con aziende e industrie del comparto agroalimentare. Soggetto attuatore del progetto invece è il GAL Irpinia che elabora e attua strategie di sviluppo locale dirette a favorire la crescita economica e sociale. Grazie alle sinergie tra imprenditori, associazioni di categoria ed enti, GAL Irpinia è tra i principali artefici del sviluppo del proprio territorio. Grazie ai polimeri di ViteresZero interrati nei vigneti, infatti, capaci di assorbire l'acqua piovana in eccesso della scorsa primavera, si è riusciti in Provincia di Avellino a contenere i danni di bombe d'acqua e precipitazioni abbondanti. Inoltre, nei periodi di maggiore siccità estiva, la riserva d'acqua trattenuta dai polimeri ha consentito di evitare lo stress idrico cui di solito la vigna è sottoposta d'estate. Un'azione combinata e sinergica quella rappresentata dall'unione dei polimeri e dei nuovi protocolli fitosanitari messi a punto, rivelatasi molto benefica per l'impresa agricola.
Gli interventi di venerdì 8 dicembre 2023 saranno i seguenti:
Saluti iniziali di Ettore Bellelli, Presidente Coldiretti Campania
Giovanni Maria Chieffo, Presidente GAL Irpinia
Antonio De Cristofaro, ordinario di Controllo Biologico e Integrato e di Entomologia Agraria e Forestale dell’Università degli Studi del Molise, responsabile tecnico-scientifico del progetto ViteresZero
Filippo De Curtis, professore di Patologia Vegetale all'Università degli Studi del Molise
L’Ing. Francesco Maria Acampora, Il Cortiglio, capofila progetto ViteresZero
Domenico Bosco, responsabile nazionale settore vitivinicolo Coldiretti
Modera Roberto Mazzei, capo area economica della Coldiretti Campania
La quinta e ultima tappa 2023 del Baccalà Village si svolgerà a Pignataro Maggiore, in Provincia di Caserta, dall'8 al 10 dicembre (orario 19-24). Una tre giorni enogastronomica dell'Alto Casertano dal sapore tipicamente natalizio per la kermesse organizzata dallo chef “scellato” (come ama autodefinirsi da tempo) Antonio Peluso, ideatore della Locanda del Baccalà di Marcianise (CE).
Complice l'atmosfera con le luci e l'albero di Natale nella centralissima Piazza Umberto I, questo Baccalà Village si propone un obiettivo preciso. “Il baccalà è da sempre l'alimento principe delle feste natalizie, soprattutto al Sud e in versione fritta, e non può certo mancare il fritto nel nostro menù – spiega Peluso -. Ma la vera grande sfida è anticipare i tempi col debutto ufficiale delle feste natalizie nel ponte dell’Immacolata, portando il baccalà in piazza in versione street food, fuori dalla cucina di casa per una volta e dai fornelli del Natale”.
Patrocinata dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Pignataro Maggiore, e realizzata in partnership con la pro-loco PINETARIVM della cittadina casertana, la kermesse in questo ultimo appuntamento dell'anno dedica al pesce povero “diventato chic” (parola di chef Peluso) un menù interessante.
Se i paccheri al pomodoro, olive, capperi e baccalà, il baccalà fritto e le crocchette di baccalà insieme alla genovese di mare sono una gustosa conferma di tutte le edizioni del Baccalà Village, c'è da sottolineare un paio di novità. La bruschetta alla genovese di baccalà e l'inedito assoluto della pasta e fagioli con baccalà in questo weekend dell’Immacolata. Confermata anche la zuppa di baccalà e patate al cartoccio, e ovviamente spazio ai dolci di Natale con la pastiera napoletana per dessert, oltre alla classica sfogliatella e al cioccolatino al baccalà inventato da Peluso. Per i più giovani non mancheranno le crepes come alternativa dolce alla pasticceria più tradizionale da fine pasto. Possibilità di scelta con tre menù: il primo di 15 euro con sfizio a scelta, primo piatto a scelta, bibita, dolce e caffè; la seconda proposta da 18 euro con sfizio a scelta, secondo piatto a scelta, bibita, dessert e caffè; la terza opzione è il menù completo da 25 euro con sfizio a scelta, primo piatto a scelta, secondo a scelta, bibita, dolce e caffè.
Si comincia venerdì 8 dicembre con l'accensione in piazza alle 19 dell’albero natalizio di Pignataro Maggiore (presenti il sindaco Giorgio Magliocca e l’assessore alla cultura Adduce Lia); per proseguire subito dopo con lo spettacolo pirotecnico e il concerto del coro gospel della Voice Academy Choir alle ore 19.45; e concludere poi con la visione in piazza della partita Juve Napoli alle 20.45. Sabato 9 dicembre si farà largo il comico Mino Abbacuccio direttamente da Made in Sud sul palco del Baccalà Village, mentre domenica 10 dicembre, ultimo giorno del Baccalà Village e ideale “finale di stagione” 2023, toccherà alla cover band dei Queen intrattenere il pubblico all'aperto.
Appuntamento poi al 2024 con la terza edizione ufficiale del Baccalà Village, il festival del pesce povero, ma raffinato ed elegante a tavola, sempre più sdoganato dall’Alta Cucina.
Hollywood Blvd è una canzone che fonde l'atmosfera rilassata della California con la cruda realtà della vita notturna.
Con testi che raccontano notti di eccessi e di disinibizione sull'Hollywood Blvd Love Ghost mette in risalto la sua autenticità guidando una vecchia macchina e suonando la chitarra. La canzone esprime la determinazione a seguire la propria strada, indipendentemente dalle opinioni degli altri.
Insieme a Go Golden Junk apporta ulteriori livelli affrontando la complessità dell'essere un artista. Nonostante l’apparente nonchalance, la canzone suggerisce un profondo legame con la solitudine e l’inevitabilità di certi destini hollywoodiani.
L'approccio musicale combina elementi pop e rap con un'atmosfera fresca e spensierata, ideale per chi cerca un'esperienza autentica nella città dei sogni.
Hollywood Blvd segue una serie di singoli per Love Ghost elogiati da Rolling Stone, American Songwriter, FLAUNT, Alternative Press, Lyrical Lemonade, Earmilk e molti altri.
I Love Ghost sono stati recentemente in tournée in Europa dove hanno suonato al festival Rockpalast trasmesso in tutta la Germania dalla televisione tedesca. A Città del Messico hanno suonato all’Auditorio BB, all’Indie Foro Rocks e al Amazon Gamergy Festival, trasmesso in tutta l’America Latina. Hanno realizzato canzoni con artisti di tutto il mondo tra cui Rico Nasty, Adan Cruz, Teeam Revolver, Geassassin, Mabiland e Tankurt Manas.
Finnegan Bell dei Love Ghost è attualmente in Messico e sta scrivendo e registrando con molti artisti latini, tra cui Wiplash, Dan Garcia, Ritorukai, Go Golden Junk, ND Kobi, FLVCKKA, Phyzh Eye, Josue, Young Dupe, Blnko, Helian Evans e molti altri. I produttori con cui stanno lavorando in Messico includono Shantra (l'ultimo album dei Santa Fe Klan), BrunOG (nominato ai Latin Grammy) e SAGA.
Lunedì 27 e martedì 28 novembre 2023, presso il teatro Centrale Preneste, l’associazione Per Ananke propone due incontri di formazione dal titolo Teatro in carcere: la drammaturgia contemporanea nei luoghi ristretti. Gli incontri saranno tenuti da Francesca Tricarico, regista e ideatrice del progetto teatrale Le Donne del Muro Alto, di cui quest’anno ricorre il decennale, rivolto a donne detenute, ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione e saranno seguiti dalla messa in scena dello spettacolo Olympe.
ll progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 - 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.
La partecipazione alle due giornate è aperta agli operatori del settore ed al pubblico ed è gratuita, e offre inoltre agli studenti la possibilità di attivare crediti formativi.
Gli incontri saranno l’occasione di analizzare la drammaturgia contemporanea nata nei luoghi ristretti, con particolare attenzione alle carceri femminili, ed ai linguaggi utilizzati nel teatro sociale soprattutto negli allestimenti con attori professionisti o semiprofessionisti provenienti da esperienze detentive. Al termine di ogni spettacolo la compagnia incontrerà il pubblico per confrontarsi sui temi, i percorsi e le modalità di realizzazione scelti per lo spettacolo stesso.
Lo spettacolo Olympe, scritto e diretto da Francesca Tricarico, interpretato dalle attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione e con le musiche di Gerardo Casiello, è tratto dal romanzo La donna che visse per un sogno di Maria Rosa Cutrufelli, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, nasce da un primo studio fatto nel 2015 all’interno del carcere Femminile di Rebibbia. La storia racconta gli ultimi mesi di vita di Olympe de Gouges (1748 –1793), drammaturga e attivista francese vissuta durante la Rivoluzione, che dedicò la sua vita e le sue opere ai diritti delle donne, ma anche dei neri, degli orfani, degli anziani, dei disoccupati, dei poveri. Il racconto dei giorni trascorsi in carcere fino al processo, che si conclude con l’esecuzione alla ghigliottina della protagonista, vuole essere un invito a riflettere sui pericoli della censura, della negazione della libertà individuale e sull’importanza della cultura come arma di difesa contro le ingiustizie sociali.
Lo scopo di queste due giornate è porre l’attenzione sulle caratteristiche, artistiche e creative, di un teatro che nasce e si sviluppa al di fuori dei luoghi tradizionali e sul come agisca all’interno di questi luoghi tradizionali favorendo non solo la riflessione sulla drammaturgia e i linguaggi del teatro sociale ma anche un dialogo costruttivo tra società civile e mondo carcerario, esercitare la cultura alla legalità, contrastare lo stigma legato alla detenzione con particolare attenzione alla detenzione femminile.
Gli incontri e le rappresentazioni si inseriscono tra le attività culturali volte a offrire occasioni diffuse di socializzazione, crescita culturale e formazione sia per gli spettatori che per le attrici coinvolte attraverso la lettura, il confronto e lo studio di opere teatrali tratte dalla drammaturgia classica e non, rivisitate alla luce delle biografie delle donne coinvolte che hanno vissuto o stanno vivendo la detenzione nel Carcere di Rebibbia Femminile. Rivisitazioni e allestimenti teatrali in grado di attrarre una tipologia di pubblico estremamente variegata, non solo appassionati ed esperti di teatro, ma anche spettatori legati al mondo detentivo e del sociale in generale e curiosi. Un pubblico diversificato che raramente si vede convivere insieme nei teatri tradizionali.
L’associazione Per Ananke nasce nel 2007, fin dalla sua costituzione, si occupa di teatro, in particolare teatro sociale, lavorando nelle carceri, centri per la salute mentale, scuole di ogni ordine e grado, università. Dal 2013 l'attività teatrale all'interno degli istituti di pena diventa l'attività principale dell'associazione con la nascita del progetto Le Donne del Muro Alto, prima nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia, portato in seguito nella Casa Circondariale femminile di Latina e la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso e oggi anche all'esterno con donne ammesse alle misure alternative alla detenzione ed ex detenute
Un tandem vincente quello dei giovani pizzaioli Carlo De Luca e Michela Carbone all’ultimo Campionato Pizza DOC 2023, nella categoria Pizza a Due. Il pizzaiolo della nota pizzeria di Palma Campania (NA) Oro Bianco ha trionfato in coppia il 15 novembre scorso con una pizza dalla doppia cottura, prima fritta e poi al forno elettrico. Un topping composto da provola d’Agerola, scarola riccia croccante, una marmellata piccante di papaccelle in agrodolce, una maionese di olive nere, un pesto di capperi e noci con basilico e prezzemolo freschi, una grattugiata di limone e di pecorino romano, il tutto condito da olio EVO e decorato con fiori eduli. Impasto diretto al 70% di idratazione, preparato con un blend di farine di tipo 0 e di tipo 1 del Mulino Colombo, lievitato per 24 ore a temperatura ambiente. Nel locale che gestisce insieme al fratello Carmine De Luca, Carlo predilige una pizza che si colloca a metà tra la classica e la contemporanea, con un cornicione medio, né troppo alto, pronunciato, né troppo basso.
“Puntiamo sulla croccantezza, sull’effetto crunch con una cottura nel forno a legna di 390 gradi”, assicura il giovane pizzaiolo di Palma Campania. Per i topping spazia dalle classiche Margherita e Marinara a quella più innovativa con mortadella e crema di pistacchio rigorosamente di Bronte. Senza dimenticare la pizza con pancetta, scarola riccia e tarallo croccante, per rimanere fermamente tra i prodotti offerti dal territorio.
Oro Bianco è una realtà da asporto già da 6 anni, che punta nei prossimi mesi a ingrandirsi con 100 posti a sedere e cinque forni da installare all’interno della futura attività ristorativa. Uno di questi cinque forni sarà dedicato esclusivamente alla cottura di pizze senza glutine per i clienti celiaci. Ma il sogno più grande di Carlo è quello di aprire altre pizzerie come Oro Bianco in diverse parti d’Italia, proprio come ha fatto l’altrettanto giovane collega Michela Carbone.
Operativa a Torino con la Pizzeria Napoli, Michela si è rivelata, a detta di Carlo, un’ottima compagna di squadra: “Lavorare in due ripaga, è stata una bella e grande esperienza, il cui impegno ha fruttato questo inaspettato successo. Il segreto risiede nella valorizzazione dei nostri talenti, incrociati 2 anni fa a Milano per l’evento La Città della Pizza”. I risultati di tanto studio e applicazione, iniziati dal De Luca all’età di 14 anni, sono noti ormai da tempo.
Questo primo posto in “duetto” è infatti solo l’ultimo di una serie di vittorie e piazzamenti importanti: l’anno scorso risultò campione dei fritti sempre al Pizza DOC, e poi vanno ricordati un terzo posto per la pizza in pala al Pizza Village 2022 e un secondo posto invece per la pizza fritta, sempre nella kermesse partenopea. Merito anche della formazione ricevuta, tra i corsi seguiti a Pontecagnano (SA) e con l’Accademia Pizza DOC, e dei maestri incontrati sul suo percorso come Valerio Iessi dei Borboni o Angelo Tramontano della pizzeria 'O Sarracino.
Un 2023 ricco di emozioni forti per lo stabiese Stefano De Martino, maestro pizzaiolo neocampione del mondo al Campionato Pizza DOC 2023, conclusosi il 15 novembre al NEXT di Capaccio Paestum (SA). Il primo pizzaiolo e consulente della catena Capri Blu si è aggiudicato l’edizione numero nove del Campionato organizzato dall’Accademia Nazionale Pizza DOC di Antonio Giaccoli.
Il trentaquattrenne De Martino, originario di Castellammare di Stabia, ha trionfato sia per la categoria Pizza Contemporanea, sia come campione assoluto nazionale e Pizza DOC in the World 2023. Una vittoria inaspettata e perciò ancora più bella, “considerando che ero arrivato in gara con la sola idea di divertirmi dopo un anno già foriero di soddisfazioni”, spiega De Martino. Il nuovo campione si riferisce all'inserimento nella guida delle 250 Migliori Pizzerie del Mattino, a cura del giornalista e critico enogastronomico Luciano Pignataro, curatore di 50 Top Pizza.
La pizza che gli è valsa il successo in questa nona edizione del Campionato Pizza DOC è stata preparata con una crema di castagne del prete bollite con alloro, fiordilatte, porchetta d'Ariccia, maionese ai frutti di bosco e germogli freschi all'uscita dal forno.
“Il mio impasto è frutto di tanto studio e sacrificio, numerose rinunce e dedizione, nonché di notti insonni e innumerevoli prove”, assicura il neolaureato campione mondiale. “Per la pizza portata al Pizza Doc ho usato un blend di farine di tipo 0 con innesto di biga e poolish, che lascio solitamente fermentare a temperatura controllata per 24/48 ore – racconta -. Poi si passa al rinfresco e all’idratazione finale del 75 %. L’obiettivo è quello di garantire una pizza di qualità digeribile, scioglievole al palato, per offrire al consumatore finale un prodotto che racconti una storia e trasmetti un emozione”.
Una narrazione a quanto pare molto convincente, a giudicare dalla media di 500/600 coperti al giorno e dalle tante pizze sfornate nel locale Capri Blu a Pompei (NA) la scorsa estate: il suo “habitat”, come ama definirlo De Martino. Da grandi numeri derivano grandi responsabilità, come quelle di formare brigate di cucina che siano in grado di portare avanti il progetto in piena autonomia anche in una nuova apertura a Nocera Inferiore (SA).
“Lì imposteremo lo stesso format e formeremo nuove squadre per replicare il lavoro svolto in questi mesi a Pompei, rivelatosi una vera e propria start-up”, annuncia fiero De Martino.
Il coronamento di una carriera iniziata prestissimo dietro un bancone nel 2000, quando da bambino si innamorò della magia insita nell’arte bianca. La gavetta poi è continuata con varie esperienze all'estero, tra cui quella in Francia dove ha gestito 30 locali nelle vesti di direttore tecnico. 24 anni di mestiere, di sudore e fatica e lontananza dalla famiglia, dai suoi stessi figli, che gli hanno fruttato il tetto del mondo al Campionato mondiale Pizza DOC 2023, dopo altre vittorie come quella a Firenze per l’analogo trofeo di pizza nel 2016.
La pizza più rappresentativa di Alessandro Cardone nel suo ristorante pizzeria La Rosa dei Venti di Mede, in Provincia di Pavia, si chiama Da Sud a Nord. Essa si ispira un po’ alla cucina di Cannavacciuolo, agli ingredienti utilizzati e recupera anche il ricordo dei genitori emigrati al Nord. Un viaggio completamente opposto a quello che il giovane pizzaiolo lombardo di origini napoletane ha fatto per arrivare alla IX edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC 2023. E per vincerlo, inaspettatamente, il 15 novembre scorso al NEXT di Capaccio Paestum (SA) nella categoria a squadre insieme a Simone Colloca, Ivan Forte, Rocco Borzumí, Giuseppe Piccolo: il Team Calabria DOC, coordinato dal maestro Vincenzo Fotia. Tra i fantastici 5 della brigata Calabria DOC Cardone è quello che ha proposto la pizza gourmet bianca condita con fiordilatte campano, una crema di cacio e pepe, guanciale arrostito a metà cottura e un cuore di carciofo arrostito, inserito però all'uscita dal forno. Il giovane maestro pizzaiolo preferisce la pizza classica a quella contemporanea, e predilige un impasto preparato con blend di farine 00 e 1 del Molino Caputo, con un doppio prefermento al 50 % lasciato a riposo 16 ore a una temperatura di 18 gradi, idratato al 72% e a cui vanno aggiunte altre 24 ore di lievitazione.
Classe 1994, Cardone ha frequentato la prestigiosa scuola Alma di Gualtiero Marchesi e si è formato col maestro Vincenzo Fotia, senza dimenticare tra i suoi insegnanti dell’arte bianca Raffaele Bonetta, Francesco Martucci e Morandin. Con alle spalle esperienze prevalentemente in Italia, in Lombardia e a Cervinia in Valle D'Aosta, Cardone è prossimo a partire per il Brasile con il coordinatore nazionale degli istruttori Pizza DOC Fotia e anche in Argentina, in qualità di istruttore Pizza DOC. Con l'Accademia Nazionale Pizza DOC collabora già da un anno e mezzo, dopo aver frequentato i corsi del maestro Bonetta circa 3 anni fa. Insieme alla vittoria di gruppo all’ultimo Campionato Pizza DOC, Cardone può vantare anche un 2° posto a Parma nel 2016 per la categoria mondiale presentazione, nonché un 2°, 3° e 5° posto al Campionato Nazionale di Calabria di Vibo Valentia l’aprile scorso.
“Voglia, pazienza, formazione continua e mai considerarsi arrivati sono il poker giusto per affrontare questo lavoro”, spiega Cardone. E viene da aggiungere anche l’attenzione ai prodotti del territorio e alle eccellenze del Made in Italy, se per la sua rinomata e già citata pizza Da Sud a Nord ha utilizzato un presidio Slow Food quasi a km 0 come la cipolla rossa di Breme per la crema del topping. Un prodotto, prima fermentato e poi ripassato sotto cenere, che si sposa bene con il fiordilatte, la nduja, il pomodorino semidry, il basilico e un filetto di tonno in uscita dal forno. Cardone confessa però il suo debole per gli ingredienti del Sud Italia come il San Marzano DOP di Solania, i latticini di Latteria Sorrentina, e la già citata farina Caputo. Per il futuro spera di aprire un locale tutto suo e dal concept innovativo, magari in una grande città come Milano.
Love Ghost arriva sulla scena con un vasto repertorio di riconoscimenti: Rolling Stone Magazine, FLAUNT, Lyrical Lemonade, Earmilk e molti altri hanno cantato le loro lodi. Ispirato da collaboratori come Rico Nasty e Adan Cruz, quest'anno porta nuove uscite e nuovi suoni per i loro fan tra cui "Dopeman" con il candidato BET International Entertainer of the Year, l'artista afrobeat ghanese Camidoh e DJ Switch Ghana, vincitore del Global Prodigy Award. La canzone combina la sensibilità afrobeat di “Sugarcane” in cima alle classifiche di Camidoh, l’atmosfera dark alternative rock di Love Ghost e la carica dei freestyles di DJ Switch Ghana. La canzone porta con sé una nuova sfida di ballo su Tik Tok, supportata da campagne di pubbliche relazioni in Nigeria e nel Regno Unito e un video musicale ufficiale con tutti e tre gli artisti.
I Love Ghost hanno suonato al Rockpalast festival, trasmesso in tutta la Germania dalla televisione tedesca. A Città del Messico hanno suonato all’Auditorio BB, all’Indie Foro Rocks e all'Amazon Gamergy Festival, che è stato trasmesso in tutta l'America latina. Hanno molte altre canzoni in arrivo quest'anno, incluso un album con il chitarrista e produttore dei Marilyn Manson Tim Skold, commissionato da Metropolis Records.
Camidoh è un cantautore afropop, R&B e afrobeat ghanese È stato nominato nei BET Awards 2023 come intrattenitore internazionale dell'anno. È salito alla ribalta con il suo singolo “Sugarcane”. La canzone era al quinto posto nella classifica delle 200 canzoni afropop più cercate su Shazam. L'8 aprile 2022 ha pubblicato un remix della canzone con King Promise, l’artista nigeriano Mayorkun e il rapper britannico Darkoo. Nella prima settimana di maggio, appena un mese dopo la sua uscita, il remix ha raggiunto il numero 1 nella classifica musicale Top 100 della Nigeria su Apple Music.
DJ Switch Ghana - Nel giugno 2018 Erica è diventata la persona più giovane a vincere il premio DJ annuale del Ghana. Nel 2019 Roc Nation, la compagnia di intrattenimento di Jay-Z, ha riconosciuto le sue capacità e l'ha inserita sui loro social media per il Black History Month e nel 2020 è stata inserita tra i 100 migliori bambini prodigio di tutto il mondo. Nel 2018 ha aperto l'evento annuale dei goalkeepers delle fondazioni di Bill e Melinda Gates a New York City. Nel giugno 2019 si è esibita al simposio della World Bank Africa Society presso l'ufficio della Banca Mondiale a Washington. Si è esibita alla 32a Sessione Ordinaria dell'Assemblea dei Capi di Stato e di Governo dell'UA.